Personal branding per architetti: storytelling, social e sito web
Il sistema migliore per trovare nuovi clienti è quello di curare il personal branding, che non solo aiuta a mettersi in buona luce ma anche a sbaragliare i competitor. La regola vale per gli studi professionali e i brand di qualsiasi settore, senza dimenticarsi de i lavoratori autonomi. Si tratta di una mossa di marketing che punta sul migliorare la propria immagine e differenziarsi dai competitor.
Tra i settori in cui implementare questo tipo di strategia c’è quello degli architetti emergenti per riuscire a farsi notare e fidelizzare i nuovi clienti. Costruire un proprio ritratto professionale basato sia sulle proprie capacità che sui valori che si vuole incarnare permette di non essere un’opzione fra tante. Come strumento tornano utili soprattutto i canali del digital marketing.
Che cos’è il personal branding?
Con questa espressione si raggruppano tutte le strategie che un brand o un professionista adottano per costruire un’immagine. Una sorta di autoritratto in cui si vuole apparire come esperti ma allo stesso tempo dotati di una personalità precisa da presentare ai clienti. In pratica si gestisce il proprio profilo professionale come se fosse un’azienda, o meglio come se si fosse il prodotto da mettere in vendita.
Se utilizzato correttamente questo strumento consente di influenzare la percezione da parte del pubblico in modo che diventi la migliore possibile. Il profilo del professionista viene promosso e la sua visibilità aumenta permettendo di ampliare il proprio network e potenzialmente acquisire nuove collaborazioni.
Non esiste una strategia univoca per il personal branding ma il fine rimane sempre focalizzare l’attenzione della clientela sui propri tratti positivi. La prima regola da seguire è quella di essere onesti e mantenere coerenza fra ciò che si rappresenta e ciò che effettivamente si può offrire. Prendere a modello qualche esempio di successo può aiutare per iniziare a costruire la propria immagine.
Investire sullo storytelling è un altro sistema che si rivela efficace. Usare la narrazione di eventi per trasmettere i propri valori fa forte leva sull’empatia del pubblico e aiuta a far colpo se costruita bene. Un aneddoto è più facile da ricordare per i clienti rispetto a una semplice frase senza contesto per quanto d’effetto.
Individuare il target di riferimento
Sia per un giovane neolaureato in Architettura che per un professionista avviato che vuole acquisire nuovi clienti il personal branding è imprescindibile. Ma senza sapere a chi si andrà a presentare il proprio profilo non si può nemmeno cominciare a impostare una strategia. A seconda del fatto che si lavori per privati o per grandi realtà aziendali cambia radicalmente l’immagine che si vuole dare.
Per trovare il proprio target se si è lavorato in più contesti conviene effettuare qualche ricerca analitica di mercato. Con queste si può capire quale sia il potenziale pubblico interessato al servizio che si offre. Tutte le analisi vanno svolte prima di iniziare a costruire una presenza online o un sito web per essere coerenti fin dall’inizio. Nel tempo però non bisogna mai smettere di svolgerne per monitorare i trend.
Conoscere i propri clienti
Il personal branding tiene conto delle priorità e delle preferenze del target di riferimento. Nel caso degli architetti per esempio quali siano i materiali preferiti o quale sia lo stile più apprezzato (minimalista, scandinavo…). Alcuni professionisti si specializzano sulle ristrutturazioni di edifici antichi, altri sull’uso di materiali di recupero.
Aiuta anche comprendere quale sia l’atteggiamento tenuto dalla potenziale clientela. Ad esempio se cerchi progetti corposi o si limiti a richiedere interventi minori, oltre a quali investimenti può permettersi. In questo modo si può eventualmente rimodulare l’offerta che si propone e rivedere anche gli obiettivi fissati.
Gli architetti e l’uso dei social per il personal brandig
I freelancer in primis non dovrebbero trascurare i canali che offrono maggiore visibilità come LinkedIn o Instagram. Sul primo conviene utilizzare un tono più professionale per presentare i progetti a cui si è lavorato senza trascurare i dettagli. In più si tratta di una vera e propria vetrina per creare relazioni professionali e un proprio network di professionisti.
Instagram invece è un social dove si condividono principalmente immagini e dove il tono dei contenuti è più leggero. Non è il posto adatto per coordinarsi con i colleghi ma è la piattaforma ideale per costruire un catalogo dei propri lavori. Descrivere il proprio stile non sarà mai efficace quanto l’impatto visivo che può avere una foto degli interni o della struttura progettati.
Usare i social nel personal branding aiuta a mostrarsi genuini e pronti a instaurare una relazione diretta con i clienti. Non serve avere troppi canali di contatto ma essere presente e ricettivo su due o tre per creare un clima di affidabilità. L’importante se sono più di uno è quello di aggiornarli in sincronia perché i contenuti abbiano maggiore visibilità.
Su LinkedIn conviene curare bene la sezione relativa alle proprie skills. Metterne solo un paio non è sufficiente ma bisogna essere minuziosi. Così se si seguono corsi di formazione o si fa pratica con l’uso di nuovi software di progettazione (es. Autocad3D) bisogna sempre aggiornarle. Si tratta di un biglietto da visita virtuale.