Odontologia forense e analisi dentale
Spesso si sente parlare di odontologia forense quando ci si trova davanti a casi di violenza o omicidio.
Il perito odontologo forense interviene infatti nell’identificazione di vittime o di criminali, sulla base dell’analisi dentale. Tuttavia, questo esperto può essere chiamato in causa anche in ambito civile e assicurativo. Quando, cioè, viene causato un danno odontoiatrico per il quale la vittima potrebbe avere diritto ad un risarcimento. Si tratta quindi di una branca delle scienze forensi molto ampia a complessa.
Per questa ragione, abbiamo creato una guida per approfondire l’odontologia forense e analisi della bocca e dei denti per scopi legali e investigativi.
Cos’è l’odontologia forense
Quando parliamo di odontologia forense intendiamo quella branca dell’odontoiatria che si fonde alle scienze forensi. La possiamo indicare, in maniera molto semplice, come l’applicazione dell’odontoiatria all’ambito legale. Lo scopo di questa disciplina è quello di riuscire ad identificare le vittime. Inoltre, con l’ausilio dell’odontoiatra forense, si effettua una analisi della bocca e dei denti per scopi legali e investigativi.
In questo modo, l’odontologia forense supporta le indagini, non solo su crimini, ma anche in caso di eventuali disastri.
Un tempo eseguita dai semplici medici legali, ad oggi è spesso affidata a odontoiatri specializzati.
Questa disciplina, di solito, utilizza i resti umani presenti sulla scena del crimine o del disastro. Ne analizza segni di violenza eventuali, cercando di stabilire cosa sia accaduto realmente. Per far ciò, l’odontologo forense collabora strettamente con i medici legali.
Talvolta, questa branca delle scienze forensi interviene inoltre in incidenti stradali o incidenti sul lavoro. In questo caso, il perito odontologo forense deve anche collaborare con gli avvocati, per far sì che vengano individuate le cause delle lesioni. Sarà più semplice, in questo modo, comprendere se la vittima ha diritto o meno ad un risarcimento.
Spesso il professionista in odontologia forense viene interpellato in via preliminare. Viene cioè richiesta una perizia per comprendere se sussistono le condizioni per azioni di tipo legale e per richiedere eventuali risarcimenti.
Cosa fa un perito odontologo forense (o odontoiatra forense)
Dunque, chi è il perito odontologo forense e cosa fa?
Detto anche odontoiatra forense, si tratta del perito che valuta eventuali danni odontoiatrici.
Può essere chiamato a esprimersi non solo in ambito penale. Come detto, interviene anche in ambito assicurativo e civile.
Questo professionista in odontologia forense deve valutare traumi e lesioni odontoiatriche tramite analisi della bocca e dei denti, per scopi legali e investigativi.
Dato che il medico legale odontoiatra deve interfacciarsi anche con figure non mediche, come quella dell’avvocato, il suo ruolo è ampio. L’odontologo forense, dopo la perizia, avrà anche il compito di tradurre in termini non medici le sue rilevazioni. In questo modo, supporterà le decisioni dei legali.
Analisi della bocca e dei denti per scopi legali e investigativi
Oltre che in ambito assicurativo e civile, l’odontologia forense interviene in caso di violenze e di disastri naturali.
Spesso l’odontoiatra forense viene chiamato a esprimersi in casi di ritrovamento di corpi o resti umani. Quando non è più possibile riconoscere la persona, l’analisi dentale fornisce aiuto nel riconoscimento della vittima.
Questo perché anche i denti contengono DNA, che riesce a permanere anche per tantissimo tempo e in condizioni atmosferiche avverse.
Odontologia forense per l’identificazione della vittima
Quando bisogna identificare una vittima, l’esperto di odontologia forense avvia un processo che prevede diversi step fondamentali.
Il primo passo prevede la raccolta di dati e informazioni. Questi dati possono provenire dall’autopsia del medico legale, ma anche da eventuali informazioni su soggetti scomparsi e ancora ricercati. Comparare queste due tipologie di informazioni consente infatti di fare delle prime ipotesi sull’identità della vittima.
Il perito odontologo forense, poi, effettua un’autopsia orale. Si tratta di un esame che consente di identificare sesso, età e altre informazioni sulla vittima. Si traccia, insomma, il suo profilo biologico dettagliato. In questo modo, si potranno verificare o confutare le ipotesi iniziali, arrivando all’identificazione della vittima.
L’importanza delle impronte dei morsi
L’odontologia forense non interviene però solamente per identificare le vittime. Il perito odontologo forense può essere interpellato anche in crimini vari, quali violenze o maltrattamenti.
Le impronte dei morsi forniscono infatti prove fondamentali per poter identificare il criminale. Innanzitutto, i morsi talvolta contengono tracce di DNA, che potrebbero inchiodare l’aggressore.
Ma c’è di più, perché anche la caratteristica del morso è discriminante. Le tracce lasciate dai denti sono infatti uniche. In questo modo, se le tracce vengono comparate con le impronte dentali di potenziali indiziati, si potrà risalire all’identità del criminale.
Il ruolo del medico legale forense nei disastri naturali
L’esperto in odontologia forense, infine, riveste un ruolo primario anche in caso di disastri naturali.
Allo stesso modo, se ci si trova di fronte alla necessità di identificare un enorme numero di vittime, in caso ad esempio di gravi incidenti o disastri naturali, l’odontoiatra forense è spesso chiamato a intervenire.
Come accade nel caso dell’identificazione partendo da resti umani, in questo caso il perito odontologo forense viene chiamato a dare un nome alle vittime dei disastri.
In queste situazioni, l’odontologia forense non basta. Il perito viene chiamato a collaborare anche con altri esperti e medici legali. Attraverso l’analisi combinata di impronte digitali e grazie all’analisi dentali, sarà possibile identificare le vittime.
Come diventare esperto in odontologia forense
L’odontologia forense è una disciplina affascinante, che unisce conoscenze mediche e legali.
Ma come si diventa perito odontologo forense, in dettaglio?
Il punto di partenza per chi vuole lavorare in questo settore è, spesso, una laurea in Medicina e Chirurgia. Dopo la laurea, è necessario specializzarsi, scegliendo un percorso mirato all’odontologia forense o alla medicina legale.
In alternativa è possibile optare per una laurea in Giurisprudenza, o una magistrale in Odontoiatria e protesi dentaria. Spesso, infine, chi ha conseguito una magistrale in medicina legale decide di proseguire con l’odontologia forense.
Anche i corti post laurea, come master specializzati o dottorati di ricerca in Odntoiatria possono fornire competenze utili per la professione.
Infine, seguire corsi all’estero, come il programma di Forensic Dentistry, permette di ampliare le conoscenze e migliorare l’inglese, lingua indispensabile per accedere a pubblicazioni scientifiche e collaborazioni internazionali.