Il comportamento di Lev Tahor inizia a generare critiche anche da parte della comunità ebraica mainstream. I rabbini locali e le organizzazioni tradizionali definiscono infatti il gruppo come una distorsione estrema della fede, sottolineando come le pratiche adottate, tra cui il totale isolamento e il controllo rigoroso dei membri, si discostino dagli insegnamenti convenzionale.
Negli anni, le accuse nei confronti della setta si accumulano riguardando soprattutto violenze su minori, matrimoni forzati e maltrattamenti. In particolare:
- denunce anonime di abusi su bambini e adolescenti;
- ostacolo ai tentativi di perquisizione;
- fuga di adolescenti dalla comunità per denunciare violenze che includono maltrattamenti, gravidanze forzate e stupri.
L’insieme di questi fattori porta, il 20 dicembre 2024, all’intervento delle autorità guatemalteche che avviano un’operazione su larga scala in una proprietà a Oratorio, a Santa Rosa. Qui 480 persone tra polizia, soldati, procuratori, psicologi e con il sostegno del Dipartimento di Sicurezza nazionale degli Stati Uniti irrompono nell’edificio.
Durante l’operazione viene trovato lo scheletro di un bambino sepolto e vengono sequestrati passaporti, computer e altri materiali utili alle indagini.
Più di 160 minori e 40 donne vengono salvati, in quanto obbligati a restare nella setta sotto minaccia.
Arresto, cattura e condanna
L’operazione conferma sospetti di lunga data riguardo agli abusi sui minori, maltrattamenti, violenze e costrizioni, fornendo elementi cruciali per identificare i responsabili.
Il 28 dicembre 2024 viene emesso un mandato d’arresto internazionale nei confronti di Jonathan Emmanuel Cardona Castillo, identificato come leader di Lev Tahor. L’uomo viene arrestato in El Salvador il 4 gennaio 2025.
La Procura guatemalteca avvia immediatamente le procedure per la sua estradizione, sottolineando la gravità dei reati e il suo ruolo centrale nella gestione della setta.
Nei mesi precedenti, tre leader della setta erano già stati condannati negli Stati Uniti per rapimento e sfruttamento sessuale di minori. Tra i casi più gravi, quello di una ragazza di 14 anni e il fratello di 12, rapiti dalla casa della madre negli Stati Uniti nel 2018 e trasferiti in Messico, dove la ragazza era stata costretta a sposare un uomo.
Anche in Messico la polizia aveva già condotto operazioni simili: nel 2022 nello stato del Chiapas erano stati liberati dei minori ed arrestate alcune persone legate alla setta per abusi su bambini.
L’insieme di queste operazioni mostra la complessità dell’azione contro sette transnazionali: la mobilità dei leader, la gestione di denunce da più giurisdizioni e l’estradizione di soggetti con doppia cittadinanza rende infatti gli interventi molto complicato.
Controversie del caso
I leader della setta Lev Tahor hanno sempre negato le accuse di abusi su minori, tratta di esseri umani, controllo coercitivo ed isolamento sociale, sostenendo che le azioni delle autorità guatemalteche fossero persecuzione religiosa.
Dopo il salvataggio del dicembre 2024, molti genitori appartenenti alla setta hanno tentato di riprendersi i figli portati via dalla polizia, generando molteplici scontri davanti ai centri di accoglienza in cui gli stessi erano stati sistemati. Alcuni sono scappati per strada, ma sono stati successivamente rintracciati e riportati in luoghi sicuri.
Come abbiamo analizzato insieme l’atteggiamento dei membri Lev Tahor, unito alla struttura gerarchica, la manipolazione psicologica e la mobilità transnazionale, ha di certo rappresentato una sfida significativa per le autorità, evidenziando quanto sia complesso intervenire in casi che coinvolgono gruppi religiosi estremisti senza violare diritti fondamentali o generare conflitti ulteriori.
In questo senso quindi la setta rappresenta un caso-scuola: evidenzia le difficoltà di proteggere i minori ed affrontare comunità che operano in zone diverse del mondo.
In definitiva la vicenda, terminata con l’arresto del leader Cardona, segna un momento cruciale nella comprensione della complessità delle
sette contemporanee e la necessità di avere strumenti legali e sociali adeguati per prevenirne gli abusi.