Il caso Gary Ridgway: storia, indagini e profilo psicologico del Green River Killer
Gary Ridgway è passato alla storia come uno dei serial killer più prolifici degli Stati Uniti, responsabile di una lunga scia di omicidi che ha insanguinato la Contea di King, nello Stato di Washington, tra gli anni Ottanta e Novanta. Conosciuto come il Green River Killer, ha agito per oltre vent’anni riuscendo a eludere le indagini, colpendo soprattutto donne vulnerabili e lasciando dietro di sé decine di vittime.
Il caso di Gary Ridgway è uno dei capitoli più complessi della criminologia moderna, non solo per l’elevato numero di omicidi attribuiti, ma anche per le enormi difficoltà investigative incontrate dalle forze dell’ordine. Errori iniziali, limiti tecnologici dell’epoca e la capacità dell’assassino di mimetizzarsi nella normalità quotidiana hanno contribuito a rendere la sua cattura una delle più lunghe e frustranti della storia americana.
In questo articolo analizzeremo la storia criminale di Gary Ridgway, le indagini che hanno portato alla sua identificazione e, soprattutto, il profilo psicologico di un uomo apparentemente ordinario, ma animato da pulsioni violente profonde e reiterate. Un viaggio inquietante nella mente del Green River Killer, utile per comprendere come nascono, agiscono e vengono infine smascherati i predatori seriali più pericolosi.
Chi è Gary Ridgway
La lunga scia di omicidi di Gary Ridgway
Le sue vittime sono principalmente prostitute molto giovani, tra cui anche minorenni, che avvicina con il suo pick-up lungo la Pacific Highway South, un’area nota come “lo Strip“.
- mostra la foto del figlio Matthew per guadagnarsi la fiducia delle ragazze;
- le porta in aree appartate per strangolarle a mani nude o con un laccio;
- in molti casi fa loro violenza sessuale post-mortem.
- uccisioni multiple nello stesso giorno di Sandra Kay Gabbert, Kimi-Kai Pitsor e Mary Meehan, incinta all’ottavo mese;
- vittime uccise in date per lui significative, come il compleanno del figlio Matthew e la Vigilia di Natale;
- Carol Ann Christensen, sua ex fidanzata e unica vittima non prostituta, ritrovata con pesci e salsicce disposti sul cadavere.
Indagini, arresto, processo e condanna
Inizialmente accusato di quattro omicidi, l’analisi del DNA conferma il suo coinvolgimento in ulteriori delitti. Grazie a un accordo con la polizia, Ridgway patteggia per evitare la pena di morte, confessando in dettaglio anche altri omicidi.
Profilo psicologico e impatto culturale
- impulsi sessuali violenti, colpa religiosa e bisogno di controllo assoluto;
- disturbo antisociale, accompagnato da tratti ossessivi e totale assenza di empatia, senso di colpa e rimorso;
- forte disprezzo verso le donne, in particolare verso le prostitute;
- disturbo ossessivo-compulsivo, che si manifesta nella ritualità con cui dispone i corpi, pulisce le scene del crimine e torna più volte sui luoghi degli omicidi;
- parafilia e necrofilia: evidente nella manipolazione dei cadaveri e nella ricerca di piacere attraverso il dominio fisico totale;
- dissociazione funzionale: consapevolezza dei suoi atti razionalizzata come una missione moralmente accettabile.
