Voglio il ruolo: la guida per ottenere la cattedra
Molti neolaureati puntano a entrare nel mondo della scuola e ottenere il ruolo un giorno. Non si tratta certo di una strada facile o breve dato che occorrono anni di esperienza per avere la cattedra stabile. Un futuro docente inizia di solito con le supplenze, brevi o lunghe a seconda di chi è chiamato a sostituire.
Occorre munirsi di pazienza per guadagnarsi il ruolo ma è fondamentale acquisire le conoscenze necessarie ed essere “rodati” prima di ottenerlo. Vedremo come si arriva a questo traguardo nella guida seguente.
I titoli per il ruolo: come variano fra le scuole
Insegnare richiede la giusta formazione alle spalle e tutto parte dagli studi universitari sostenuti. Prima di tutto occorre precisare che per chiunque speri di ottenere una cattedra fissa serve possedere una laurea magistrale, in quanto la triennale non è più sufficiente. Naturalmente i titoli necessari per il ruolo variano a seconda che si tratta di scuola primaria o secondaria di 1° o 2° grado.
Vediamo di entrare più nel dettaglio:
- Per la scuola dell’infanzia (materna) e primaria (elementari) serve ottenere il Diploma di laurea in Scienze della formazione primaria. Può valere però anche il diploma del liceo a indirizzo psico-pedagogico o di scuola magistrale abilitante (se conseguito entro il 2o02). Anche il diploma sperimentale linguistico può valere (se ottenuto entro la stessa data).
- Invece per quanto riguarda la scuola secondaria di 1° (medie) e 2° grado (superiori) il discorso cambia. Per il ruolo serve una Laurea del Vecchio Ordinamento (4 anni) o una magistrale del Nuovo Ordinamento. Per insegnare musica può valere il vecchio Diploma di Conservatorio (che ora invece è una laurea a tutti gli effetti).
I famigerati 24 CFU
Per avvicinarsi al momento dell’entrata in ruolo non basta però il certificato di laurea ma anche avere conseguito i famosi 24 Crediti Formativi Universitari (CFU) obbligatori. E tanto vale preventivare che per i futuri concorsi questi saliranno a ben 60. La riforma del ministro Bianchi per il momento però non è ancora entrata in vigore ufficialmente.
Senza il possesso di questi crediti non è possibile essere inseriti nelle graduatorie docenti né partecipare ai bandi per la scuola secondaria. Gli ambiti d’esame necessari per espletare questo obbligo e intraprendere la strada verso il ruolo sono 4 al momento, ciascuno di 6 CFU.
Eccoli più nel dettaglio:
- M-PED/01. Si tratta di pedagogia generale e di didattica dell’inclusione.
- M-DEA/01. L’ambito riguarda l’antropologia culturale.
- M-PSI/04 . Riguarda l’aspetto psicologico dei meccanismi dell’educazione.
- M-PED/03. Metodi e tecnologie per la didattica, nel particolare il loro utilizzo più efficace.
I concorsi per il ruolo del 2022
Quest’anno si sono tenuti i concorsi ordinari sia per la scuola secondaria che per la scuola primaria. Per i docenti STEM tuttavia è stato pubblicato un altro bando per delle correzioni relative al numero dei posti.
Al bando per i docenti che otterranno il ruolo nelle scuole medie e superiori hanno preso parte gli aspiranti docenti a tre classi di concorso. La prova scritta si diversificava a seconda che si partecipasse per i posti comuni o per entrare di ruolo nel sostegno. Per ciascuna categoria i quesiti in tutto erano 50, ma variavano le materie d’esame.
Considerando prima i posti comuni, 40 quesiti servono per accertare le competenze dei candidati circa gli insegnamenti e le discipline per cui concorre. Ne seguono poi 5 in lingua inglese per testare le competenze linguistiche e infine altri 5 su quelle che sono le conoscenze digitali dei futuri docenti.
Gli insegnanti di sostegno presentano gli stessi quesiti per l’Inglese e le tecnologie per l’educazione, ma la parte grossa dell’esame varia. Per il loro ruolo infatti sono testati sulle metodologie didattiche da adottare per le diverse disabilità che potrebbero dove gestire. Le prove orali a cui accedono i docenti variano a seconda della classe di concorso.