Docenti ITP: cosa cambia dal 2024 con la Riforma Bianchi
La Riforma Bianchi, approvata il 22 giugno in modo quasi unanime, porta grandi cambiamenti per i docenti ITP. Se fino al 2024 sarà in vigore una fase transitoria, a partire dal 31 dicembre dell’anno previsto il diploma non sarà più sufficiente.
Cerchiamo di analizzare insieme cosa succederà.
Novità introdotte per i docenti ITP
Con l’introduzione della Riforma Bianchi, il percorso di abilitazione all’insegnamento in ruolo per i docenti ITP subirà delle modifiche.
Fino ad oggi gli insegnanti tecnico pratici avevano necessità di essere in possesso di alcuni requisiti:
- diploma (ed eventuali altri titoli aggiuntivi) e 24 CFU in ambito antropo-psico-pedagogico e metodologie e tecnologie didattiche;
- o diploma (ed eventuali altri titoli aggiuntivi) e abilitazione per altra Classe di Concorso o grado;
- oppure inserimento effettuato in precedenza nella fascia II delle graduatorie GPS per la specifica CdC.
Tramite essi avevano la possibilità di accedere a concorsi e graduatorie.
Con la Riforma Bianchi invece, i docenti ITP avranno l’obbligo di ottenere un titolo superiore al diploma e i 60 CFU. Nello specifico dovranno possedere:
- laurea triennale;
- percorso di abilitazione per accedere ai concorsi.
Ad oggi, ancora non sappiamo quale laurea nello specifico sarà necessaria.
La Riforma Bianchi prevede inoltre una fase di transizione che durerà fino al 2024. In questa tempistica si prevede l’assunzione di 70 mila docenti tramite concorsi annuali. A tali inserimenti si sommano gli altri 50.000 programmati per il 2022 dal MIUR. In totale si prospetta quindi un numero di assunzioni pari a 120mila nel prossimo triennio.
Riforma Bianchi in generale: i punti essenziali
La Riforma Bianchi, in vigore dal 30 giugno 2022, cambia le regole su:
- accesso alla carriera di insegnante
- formazione obbligazione per la docenza, sia iniziale che continuativa;
- reclutamento;
- concorsi ed accesso al ruolo;
- abilitazione.
Apporta modifiche anche su:
- percorsi di formazione sia universitari che accademici erogati da centri appositi. A questi si può accedere post laurea o durante il percorso formativo;
- tirocinio presso le scuole durante il periodo di formazione iniziale;
- semplificazione del processo per ottenere l’abilitazione in determinate classi di concorso, tra cui il sostegno. Diventano necessari 30 CFU, di cui 10 acquisibili con tirocinio.
- insegnanti immessi in ruolo con un vincolo di permanenza di almeno tre anni. Nella medesima classe di concorso e tipologia di posto.
Il fine ultimo di questo regolamento è quello di:
- introdurre dei percorsi di formazione per insegnanti certi e univochi;
- definire in modo chiaro obiettivi e modalità di docenza durante l’intero percorso lavorativo;
- introdurre concorsi annuali per far si che sia costante il reclutamento del personale;
- favorire l’accesso all’insegnamento ai giovani.
Modifiche per insegnanti e docenti ITP in pochi punti
Proviamo ad analizzare in pochi brevi punti, tutte le novità per insegnanti e docenti ITP introdotti dalla Riforma Bianchi:
- Percorso abilitante: si accede tramite prove di ingresso e il superamento di due prove. Sia la parte scritta sia quella orale con tanto di prova simulata. In questo modo si può valutare a pieno la capacità di docenza anche sul piano pratico. Tutto ciò vale anche per i docenti ITP. Inoltre i posti saranno attivati in base al fabbisogno di insegnanti. Per la parte tutoraggio e risorse viene utilizzato il budget della Carta Docente;
- Concorsi: per tutti, insegnanti e docenti ITP, i concorsi avranno cadenza annuale. Fino al limite indicato per il 31 dicembre 2024 la prova sarà a quiz come è sempre stata. Dal 2025 invece le domande prevederanno una risposta aperta. Inoltre potranno accedervi gli insegnanti con 3 anni di servizio in scuole statali: Ovviamente sulla classe della tipologia di posto indicata da ogni singolo concorso.
- Accesso ai concorsi: chi accede al concorso senza essere abilitato viene immesso all’interno di una graduatoria specifica. Sarà quindi messo in subordinazione rispetto alle persone abilitate. Inoltre, dal 2024 saranno necessario laurea magistrale per insegnanti e la triennale per docenti ITP. Chi vuole ricoprire posti di sostegno dovrà quindi essere specializzato. Invece, i precari con tre anni di servizio nei cinque precedenti non dovranno ottenere l’abilitazione.
Post concorso, problemi e possibili soluzioni
Una volta che si è passato con successo il concorso insegnanti e docenti ITP entrano a tempo indeterminato. Chi non è abilitato invece sottoscrive un contratto a tempo determinato sino al 31 agosto. Ottiene inoltre 30 CFU. Il periodo di prova dura un totale di 180 giorni di servizio e 120 di lezione. Dopodichè bisogna sostenere una prova finale con valutazione del dirigente scolastico. Solo a questo punto arriva l’effettiva immissione in ruolo.
La Riforma Bianchi, come è evidente, presenta alcune criticità:
- ai precari non è concesso accedere all’abilitazione. Per risolvere tale problema si dovrebbero riservare delle quote di posti nei percorsi abilitanti anche a loro;
- accedere al ruolo non è semplice. Ridurre il numero delle prove faciliterebbe il percorso;
- costi della formazione sono a carico del singolo. Sarebbe meglio far pesare tale onere alle università statali, e quindi pagate dallo Stato.
Come abbiamo visto insieme sono molte le modifiche apportate dalla Riforma Bianchi. Sia per gli insegnanti in generale che per i docenti ITP. Dpcm successivi a questo chiariranno le situazioni ancora rimaste in sospeso.