La vittimologia: comprendere la vittima per risolvere il crimine
La vittimologia è una disciplina strettamente correlata alla criminologia, ma con un focus distintivo: invece di concentrarsi esclusivamente sull’autore del crimine, la vittimologia esamina le caratteristiche, il comportamento e le circostanze delle vittime. Questo approccio consente di ottenere una comprensione più completa del fenomeno criminale, rivelando dinamiche e pattern che possono contribuire non solo all’identificazione del colpevole, ma anche alla prevenzione di ulteriori crimini.
Nata come branca della criminologia, la vittimologia ha acquisito nel tempo una propria autonomia, evolvendosi in una disciplina interdisciplinare che attinge da psicologia, sociologia, diritto e scienze forensi. Lo studio della vittima non solo permette di delineare profili di rischio, ma anche di analizzare le interazioni tra vittima e carnefice, evidenziando fattori che possono aver favorito l’azione criminale. Comprendere la vittima diventa, dunque, un elemento cruciale per ricostruire l’intera dinamica del crimine, riconoscere eventuali segnali premonitori e sviluppare strategie di intervento efficaci.
In questo articolo, esploreremo i principali ambiti di studio della vittimologia, i profili delle vittime, le tipologie di vittimizzazione e il ruolo fondamentale di questa disciplina nella risoluzione dei crimini.
Scopriamo insieme come lo studio della vittima possa offrire prospettive preziose per l’analisi criminologica e la prevenzione del crimine.
Che cos’è la vittimologia
- comportamenti;
- personalità;
- caratteristiche fisiche e psico-emotive;
- requisiti biologici e psichici;
- aspetti etici, culturali e sociali;
- eventuali influenze ambientali;
- relazione che intercorre con l’autore del crimine.
- tipo di rapporto che intercorre tra vittima e colpevole e il ruolo che ha assunto nello svolgimento del crimine;
- dinamiche responsabili del reato e motivazioni che hanno provocato il danno;
- violazioni commesse all’integrità fisica e psichica della persona e ai loro diritti e alla libertà.
- indagare la sofferenza, che spesso oltrepassa l’episodio prolungandosi per tempi molto dilatati;
- esaminare le reazioni psicologiche e sociali e le conseguenti risposte istituzionali;
- esplorare come e perché alcune persone e gruppi sono più vulnerabili a diventare vittime;
- interessarsi a come le percezioni sociali della vittima possano influenzare il trattamento ricevuto nel sistema giudiziario.
Correlazione tra vittimologia e criminologia
- fattori che contribuiscono alla criminalità;
- analisi della scena del crimine;
- analisi del comportamento criminale;
- cause e dinamiche alla base;
- tendenze patologiche del reo;
- contesto socio-ambientale in cui agisce;
- strategie di prevenzione e riduzione della recidività.
- conoscere in modo approfondito le esperienze delle vittime può permettere strategie di prevenzione maggiormente efficaci.
Ad esempio, luoghi e circostanze in cui si è più vulnerabili; - progettare politiche penali efficaci e in grado di bilanciare le esigenze di punizione e riabilitazione dei criminali con il supporto e la protezione delle vittime;
- supportare efficacemente le vittime nel loro percorso di recupero attraverso adeguati programmi di assistenza mirati e sensibili ed elaborare strategie efficaci di prevenzione ed intervento.
Principali aspetti di analisi
- fattori predisponenti: insieme di comportamenti, spesso inconsci, che rendono un individuo più vulnerabile e quindi a rischio. Ad esempio, sentimenti quali collera, imprudenza e negligenza;
- attività: la maggior parte delle volte i crimini avvengono durante lo svolgimento della loro attività quotidiane, occasioni in cui sono maggiormente aggredibili e più vulnerabili;
- occasionalità: presuppone condizioni imprevedibili ed inconsuete, in cui la vittima si imbatte senza alcuna influenza da parte di fattori predisponenti personali nè di premeditazione da parte del reo;
- provocazione: dal punto di vista del colpevole, le vittime provocano con determinati atteggiamenti coscienti o incosciente, spingendolo a reagire;
- simbolismo: talvolta capita che le vittime, definite “preferenziali”, vengano scelte intenzionalmente dal reo in quanto rappresentano un simbolo da colpire come atto dimostrativo di qualcosa;
- trasversalità: si verifica quando vengono colpite persone vicine alla vittima in quanto essa è invulnerabile, ad esempio una a personalità pubbliche sotto scorta.
Danni e possibilità di intervento
- sperimentare sensazioni di disorientamento, confusione, paura che portano spesso a rinchiudersi in sé, con un blocco emotivo e venir mancare l’area legata alla sicurezza;
- provare paradossalmente un senso di vergogna per quanto subito, umiliazione e a volte senso di impresentabilità sociale.
- attivare dei vissuti di colpa dovuti ad aspetti culturali legati a stereotipi sulla vittima e tentativi di ristabilire il controllo ritenendosene in parte responsabile, pur di dare un senso all’accaduto;
- portare alla depersonalizzazione e derealizzazione, ovvero non sentirsi più in contatto con sé e vivere una sorta di irrealtà, vedendosi nel mondo “come in un film”.