I dati Istat 2025 sulle vittime di bullismo
Nel giugno 2025 l’ISTAT ha pubblicato i risultati della nuova indagine “Bambini e ragazzi: comportamenti, atteggiamenti e progetti futuri”, offrendo uno spaccato aggiornato e preoccupante sulla condizione dei minori in Italia. Tra i tanti temi analizzati, quello del bullismo emerge con forza per l’elevato numero di episodi segnalati.
Secondo quanto rilevato, il 21 % dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni ha subito atti di bullismo con frequenza mensile, e quasi l’8 % è stato vittima di prepotenze ogni settimana. Una percentuale che sale vertiginosamente se si considera anche chi ha subito episodi occasionali, raggiungendo oltre due terzi del campione. I dati evidenziano inoltre una maggiore esposizione tra i giovanissimi (11-13 anni), tra i ragazzi stranieri e nelle regioni del Nord Italia.
Le vittime di bullismo, dunque, continuano a rappresentare una fascia fragile e in crescita, che richiede ascolto, intervento e politiche educative mirate.
In questo articolo analizziamo nel dettaglio i dati ISTAT 2025, per comprendere l’evoluzione del fenomeno e le sue implicazioni sociali, culturali ed educative.
Vittime di bullismo: situazione italiana attuale
- 21% ha vissuto tali comportamenti in maniera continuativa;
- 7,8% ne è rimasto vittima più volte al mese;
- 8% ne è stato vittima addirittura più volte a settimana.
- 8,9% di ragazzi appartenenti al sesso maschile è stato bullizzato online più volte al mese con manifestazioni soprattutto attraverso offese e insulti;
- per il 6,6% delle femmine l’impatto del bullismo è l’esclusione sociale;
- 34% ha subìto comportamenti vessatori online almeno una volta;
- 23,7% delle vittime sono giovanissimi tra gli 11 e i 13;
- 19,8% di ragazzi tra 14 e 19 anni è soggetto ai comportamenti offensivi.
Vittime di Bullismo: discriminanti
- offese verbali: denunciate dal 55,7% dei ragazzi;
- azioni di emarginazione, al 43%;
- minacce fisiche, circa l’11%;
- insulti gridati;
- spintoni nei corridoi;
- insinuazioni silenziose, spesso celate dietro gli schermi, ad esempio venendo esclusi da un gruppo WhatsApp all’improvviso;
- diffamazioni, sotto forma di pettegolezzi o calunnie.
- area geografica di residenza, come precedentemente analizzato;
- età, nella fascia di età che va dagli 11 ai 13 anni al 24% e 19,8% registrato tra i 14-19enni;
- genere: i principali bersagli sono i maschi al 16%, contro il 12,3% delle ragazze. Gli 11-13enni subiscono più spesso offese verbali e diffamazioni mentre tra i 14-19enni, invece, sono abituali le aggressioni fisiche e le esclusioni a livello sociale.
La problematica del digitale
In rete ad essere più colpiti da episodi di offese, insulti ed esclusione da gruppi virtuali, sono i maschi, al 9% contro 6,6% delle femmine. In particolare, un giovane 13 è vittima di “cybermolestie” ripetute nel tempo.