Transizione ecologica e Cina
La Cina, oltre a vantare il merito di essere il primo produttore al mondo di gas serra, è anche il primo Paese per investimenti per la transizione ecologica.
Scopriamo insieme quali sono gli investimenti del Paese Asiatico, dell’Europa e degli USA sulla transizione energetica!
Transizione ecologica: un primato cinese
- primo produttore al mondo di gas serra;
- maggiore produttore di impianti rinnovabili e di e-car;
- produttore di metà degli impianti eolici e solari venduti nel mondo.
- fissare un target di rinnovabili al 42,5% entro il 2030;
- elaborare un target efficienza energetica per il 2030;
- mettere sarà in vigore dal 2026 il nuovo meccanismo innovativo di tassazione del carbonio sulle importazioni, detto Cbam;
- vietare la vendita di nuove auto a diesel e benzina dal 2035.
La parte degli Stati Uniti
Tirando le somme, la spesa dell’Unione Europea per il clima e per tecnologie green nel periodo 2021-2027 è pari a 578 miliardi di euro. Essa rappresenta il 33% del budget complessivo.
Come stanno agendo invece gli Stati Uniti?
Gli USA si propongono di:
- arrivare ad emissioni zero nel 2050;
- investire 140 miliardi di dollari nella transizione green;
- stanziare, tramite l’Inflation Reduction Act del 2022, più di 500 miliardi di dollari per la sicurezza energetica e la transizione. Nello specifico stiamo parlando di batterie e rinnovabili, trasporti green, mobilità elettrica, cattura e stoccaggio del carbonio.
Come è evidente la spinta dei Paesi alla transazione ecologica è molto forte. Ad oggi si sta per fortuna dando sempre più importanza alla sostenibilità ambientale. Il tema è d’interesse non solo dei singoli ma anche di imprese, business ed aziende. Di conseguenza sta nascendo la richiesta di profili specializzati da inserire nel mercato della green economy.
La tutela del nostro pianeta rappresenta infatti anche un’importante fonte economica. Il settore dell’energia rinnovabile in previsione garantisce infatti:
- 2,1 milioni di posti di lavoro entro il 2030;
- 6.3 milioni derivanti dal settore del fotovoltaico solare;
- 12 milioni dall’agricoltura tramite biocombustibili;
- 4 milioni dal settore dell’energia pulita.
Alla base dell’evoluzione lavorativa mutevole e dinamica sono:
- transazione ecologica;
- ecosostenibilità;
- trasformazione digitale.
Di contro, a vantaggio di nuove professioni del futuro, alcuni settori diventeranno obsoleti. Ma l’evoluzione è anche questo.
L’affermarsi dei Green Jobs
Insieme alla transazione ecologica si sta affermando sempre di più la richiesta di profili specializzati da inserire nel mercato della green economy.
Per green jobs si intendono tutti i lavori che hanno come scopo la salvaguardia dell’ambiente. Per aiutare a schiarirci le idee accorre in nostro aiuto l’UNEP. L’ agenzia dell’ONU operante in campo tutela ambientale definisce infatti green jobs come:
“occupazioni nei settori dell’agricoltura, del manifatturiero, nell’ambito della ricerca e sviluppo, dell’amministrazione e dei servizi che contribuiscono in maniera incisiva a preservare o restaurare la qualità ambientale”.
L’importanza dei Green Jobs per la salvaguardi del futuro del pianeta è evidente:
- migliorare l’efficienza dell’utilizzo delle materie prime;
- ridurre al minimo l’inquinamento e gli effetti sull’ecosistema;
- eliminare gli sprechi;
- combattere le conseguenze del cambiamento climatico.
- opportunità di crescita economica.
I settori in cui ad oggi c’è già una grande richiesta di lavori green sono molteplici. Le aziende si stanno muovendo verso la green economy puntando le proprie risorse su sostenibilità e innovazione. Dati confermano che in Italia 441 mila aziende nel quinquennio 2017-2021 hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green. Inoltre, le imprese che innovano di più sono le stesse che generano un numero maggiore di posti di lavoro.
Transazione ecologica: interventi necessari per dare una spinta ulteriore
Per dare ulteriore impulso alla transizione ecologica occorre ancora:
- intervenire sulla carenza di competenze attraverso percorsi di formazione adeguati;
- diffondere una cultura d’impresa più sostenibile;
- facilitare il reperimento di risorse destinate investimenti ambientali;
- semplificare procedure amministrative, incentivi e agevolazioni.
Le professioni che saranno più ricercate nel futuro jobs includono molti settori orientati verso la tutela e il rispetto dell’ambiente. Concentrano inoltre le loro forze su produzioni ad impatto zero, utilizzo di energie rinnovabili e di materiali biocompatibili. Tra esse è necessario citare:
- meccanico Industriale green: il suo ruolo è quello di convertire i processi di produzione in ottica green e rendere i macchinari più efficenti dal punto di vista energetico;
- informatico ambientale: addetto a creare software, curare la manutenzione degli apparecchi ed installare strumenti adeguati;
- installatore di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale: ad oggi le tecnologie permettono l’utilizzo dell’energia solare migliorando i tradizionali impianti di condizionamento e rendendoli più sostenibili;
- promotore edile di materiali sostenibili: figura professionale in grado di rivoluzionare i criteri di sostenibilità ambientale nella costruzione e riqualificazione di impianti;
- giurista ambientale: ovvero un avvocato in possesso di competenze in sostenibilità ambientale. Il suo ruolo è quello di fornire consulenze a privati, aziende ed istituti pubblici.