Cold case Stephanie Isaacson: il mistero svelato grazie a una minuscola quantità di DNA
Dopo oltre trent’anni di silenzio e incertezze, il caso irrisolto di Stephanie Isaacson ha finalmente trovato una risposta. La giovane studentessa di 14 anni, brutalmente assassinata nel 1989 a Las Vegas, è diventata simbolo della tenacia investigativa e del potere della scienza forense moderna. A fare la differenza è stata una quantità microscopica di DNA – la più piccola mai utilizzata fino ad allora per risolvere un cold case – che ha permesso di identificare il responsabile e mettere fine a un enigma che aveva sconvolto una comunità intera.
In questo articolo ripercorriamo la vicenda di Stephanie Isaacson, dalla tragica scomparsa fino alla svolta decisiva nelle indagini, grazie alle tecnologie di genealogia genetica e all’impegno instancabile degli investigatori.
I fatti: l’omicidio di Stephanie Isaacson
La svolta nel caso
Il colpevole dell’omicidio di Stephanie Isaacson
Come funziona l’analisi del DNA
- geni indispensabili per la produzione di proteine ed enzimi necessari per lo svolgimento corretto delle funzioni vitali e fisiologiche.
- tratti codificanti: specifiche sequenze di DNA che vengono prima trascritte in RNA e poi tradotte in proteine;
- tratti non codificanti: sequenze che hanno una funzione di regolazione dell’espressione genica, ad oggi ancora per lo più ignoti;
- fenotipi: caratteristiche visibili prodotte dai geni, come ad esempio il colore di capelli.