Stealthing e violazione del consenso condizionale
Lo stealthing è una forma di frode e violenza di natura sessuale che può avere pesanti conseguenze psicologiche e giuridiche.
Negli ultimi anni, il termine stealthing è emerso come una pratica controversa e pericolosa che riguarda la sfera della sessualità e del consenso.
Ma cos’è esattamente lo stealthing?
Con questa parola si indica la rimozione non consensuale del preservativo durante un rapporto sessuale, un atto che, oltre a compromettere la fiducia tra le persone coinvolte, mette seriamente a rischio la salute e la sicurezza del partner. Questo comportamento rappresenta una chiara violazione del cosiddetto “consenso condizionale“, vale a dire quel tipo di consenso dato a specifiche condizioni, come l’uso del preservativo per prevenire gravidanze o infezioni.
L’obiettivo di questo articolo è fare chiarezza sul tema dello stealthing, spiegandone le implicazioni legali e morali, e sensibilizzare sull’importanza del consenso condizionale come strumento di protezione e rispetto reciproco.
Indice
Che cos’è lo stealthing
Il termine inglese stealthing allude al fare qualcosa di nascosto.
Il reato che prende questo nome, infatti, consiste nel togliere il preservativo o danneggiarlo durante un rapporto sessuale all’insaputa del partner. Esiste anche una forma passiva della partica che è quella in cui è il partner ricettivo buca il preservativo all’insaputa dell’altro.
Il reato che prende questo nome, infatti, consiste nel togliere il preservativo o danneggiarlo durante un rapporto sessuale all’insaputa del partner. Esiste anche una forma passiva della partica che è quella in cui è il partner ricettivo buca il preservativo all’insaputa dell’altro.
Ad oggi, questo fenomeno è diffuso in coppie omosessuali o eterosessuali e in relazioni stabili o occasionali in pari percentuale. Si tratta, come è evidente, di un’aggressione sessuale e forma di abuso che può configurarsi come frode. Nonostante ciò, come vedremo a breve, lo stealthing è ancora in attesa di una sua specifica legislazione.
Il rischio, inoltre, è anche quello di cadere a una vera e proprio forma di violenza sessuale. Si presenta infatti la medesima situazione che accade in altri contesti di violenza sessuale e stupro e le reazioni degli abuser sono simili a quelle addotte dai sex offenders:
- colpevolizzazione: far provare vergogna e senso di colpa ingiustificato alla vittima;
- minimizzazione: sminuire e banalizzare il gesto, negandone le conseguenze per la vittima;
- deresponsabilizzaizone: rifiuto di qualsiasi assunzione di responsabilità, raccontando a sé stessi e gli altri il gesto come uno scherzo;
- ridicolizzazione: critica al partner se mostra segnali di sofferenza, rancore o protesta.
Conseguenze e motivazioni
Ad oggi, il fenomeno dello stealthing viene spesso sottovalutato e non considerato come violenza sessuale.
Sentimenti di minimizzazione, senso di colpa e vergogna sono frequenti, soprattutto quando la pratica avviene all’interno di una relazione sentimentale. In quest’ottica, alle vittime la soluzione migliore sembra quella di dimenticare l’accaduto per non dover mettere in discussione il legame.
Sentimenti di minimizzazione, senso di colpa e vergogna sono frequenti, soprattutto quando la pratica avviene all’interno di una relazione sentimentale. In quest’ottica, alle vittime la soluzione migliore sembra quella di dimenticare l’accaduto per non dover mettere in discussione il legame.
Per questo motivo, la maggior parte delle volte le vittime mantengono il silenzio e non procedono ad una denuncia.
Ma in realtà, si tratta sempre di violenza. Essere esposti ad un atto sessuale senza il proprio consenso è una pratica fraudolenta, violenta e abusante.
Il consenso all’interno di un rapporto sessuale, di qualsiasi natura esso sia, non è mai scontato. Ogni atto subito senza di esso è una violenza che tradisce la fiducia e la libertà personale.
Due sembrano essere le motivazioni principali che portano un abusante a compiere stealthing:
- pregiudizio, disinformazione ed ignoranza in campo sessuale che porta gli uomini a opporre resistenza all’utilizzo del preservativo per provare più piacere. Inoltre, avere rapporti non protetti espone a rischi elevati per la propria salute sessuale e riproduttiva;
- volontà di sopraffazione e imposizione di potere sull’altro: molti atti di sopraffazione sono imperniati sulla dominanza dell’uomo sulla donna, impedendole di esercitare la propria volontà.
Profilo psicologico dell’abuser
A livello generale, chi pratica stealthing presenta alcune caratteristiche. Si tratta infatti di un uomo, per lo più giovane e sessualmente attivo. Per giustificare il suo comportamento adduce motivazioni quali:
- perseguimento di un aumento del piacere fisico
- eccitazione davanti a situazioni rischiose e degradanti
- azione in virtù di istinto e diritto naturale
Ma, anche a rigor di logica, non c’è scusa che tenga. I preservativi odierni sono infatti creati con materiali moderni e ricorrendo alla tecnologia che permette di trasmettere le sensazioni perfettamente.
In quest’ottica, quindi, la motivazione vera dietro la pratica è la volontà di esercitare la propria supremazia. Infatti la maggior parte di abuser presentano un alto livello di misoginia e agiscono con cognizione di causa, convinti di far la cosa giusta. Secondo loro, imporre la propria supremazia su chi si trova in una condizione di passività è giusto e corretto.
Occorre infine precisare che il problema non è solo maschile, seppure sia questa la fetta di popolazione maggiormente abuser. Alcune donne, infatti, adottano questa pratica nel tentativo di farsi mettere incinta con l’inganno. E per farlo compromettono l’efficacia del preservativo praticando minuscoli buchi con degli aghi o manomettendolo di nascosto.
La rilevanza penale dello sthealing
La rilevanza penale dello stealthing è estremamente differente nelle varie parti del mondo:
- Gran Bretagna e Galles: da tempo si è configurato come un’emergenza sociale ed è stato codificato giuridicamente una forma di violenza sessuale. Il reato, inoltre, è coperto dalla legge sui reati sessuali del 2003, che parla di consenso condizionato quando qualcuno acconsente a un rapporto sessuale purché protetto;
- California: considerato illecito civile con tanto di risarcimento per le vittime;
- Stati Uniti, Canada, Olanda; Germania e Svizzera: precedenti giudiziari in cui giudici hanno riconosciuto lo stealthing come reato sessuale.
Nel nostro Paese il problema si inserisce nel più ampio contesto che riguarda la totale mancanza di riferimenti al consenso sessuale nell’ordinamento. Ad ogni modo, ad oggi, togliere o danneggiare intenzionalmente il preservativo può configurarsi come forma di coercizione riproduttiva e di violenza sessuale in quanto ciò costringe il partner ad avere un rapporto non protetto senza consenso.
Anche a livello penale, lo stealthing rappresenta:
- violazione della libertà sessuale
- violazione della dignità e dell’autonomia
- eventuali conseguenti disturbi emotivi e psicologici
- esposizione al rischio di contrarre malattie veneree e eventuali gravidanze indesiderate
La maggior parte dei giuristi ritiene quindi che lo stealthing posse essere ricondotto al reato di violenza sessuale e che si debba applicare la conseguente punizione prevista per essa.
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