La Scuola Classica e il suo apporto fondamentale nella criminologia
La Scuola Classica rappresenta un fondamentale apporto alla storia della criminologia, ponendo le basi teoriche su cui si è sviluppato il moderno concetto di giustizia penale. Nata nel contesto dell’Illuminismo, questa corrente di pensiero ha segnato una vera e propria rivoluzione nel modo di concepire il crimine, la pena e la responsabilità individuale.
Con la Scuola Classica si afferma per la prima volta l’idea che il reato sia frutto di una scelta razionale e che, di conseguenza, l’individuo debba essere considerato responsabile delle proprie azioni. Le sue teorie hanno influenzato profondamente la costruzione dei codici penali europei e continuano ancora oggi a rappresentare un riferimento imprescindibile per chi studia la criminologia e il diritto penale.
In questo articolo, analizzeremo la nascita e i principi fondamentali della Scuola Classica, approfondendo i contributi dei principali esponenti come Cesare Beccaria e Jeremy Bentham, e vedremo in che modo queste idee abbiano condizionato l’evoluzione del pensiero criminologico nel corso del tempo.
Cenni di storia della criminologia
Il fondamentale apporto della Scuola Classica
- sistema di leggi a garanzia dei diritti umani;
- analisi probatoria processuale;
- certezza della pena.
- reagire al sistema precedentemente vigente, caratterizzato da torture e pene feroci;
- rispettare il principio di uguaglianza per cui la legge è uguale per tutti e il delinquente è un uomo come tutti gli altri;
- commisurare le pene in base alla volontà e consapevolezza di aver violato delle norme;
- prevedere, in base al codice, ogni fattispecie delittuosa perseguibile.
- condannare ad una pena proporzionata al reato ed inderogabile con funzione etico-retributiva;
- promuove l’abolizione della pena di morte;
- insistere sulle istituzioni sociali e sul modo di controllare la criminalità in generale, più che il singolo comportamento deviante.
Cesare Beccaria: il principale rappresentante della Scuola Classica
- la pena capitale non è solo inutile ma anche dannosa e deve quindi essere abolita, così come le punizioni corporali;
- lo Stato deve perseguire un’utilità sociale generale;
- il principio di uguaglianza deve essere imperativo di fronte alla legge;
- le leggi devono essere formulate in modo chiaro ed essere soggette ad interpretazione univoca;
- il colpevole deve essere punito in modo proporzionale al grado di colpa e alla gravità del crimine;
- tutti devono potersi difendere ed ognuno è innocente fino a prova contraria.