Il reato di stalking e le cause eziologiche
Negli ultimi anni il reato di stalking è aumentato sempre di più, complici le nuove tecnologie che permettono di sapere sempre dove si trovano le persone.
Cerchiamo di analizzare insieme al meglio le cause eziologiche alla base del fenomeno per comprendere come creare misure preventive in contrasto!
Il reato di stalking: di cosa stiamo parlando?
- mette in atto una serie ripetuta di comportamenti persecutori di varia natura;
- causa nel destinatario un perdurante e grave stato di ansia o di paura;
- provoca timori per l’incolumità propria o di una persona ad esso legata;
- costringe la vittima ad alterare le proprie abitudini di vita.
Tra i principali di certo minacce verbali o scritte o attenzioni non richieste per un lungo periodo. Di certo, il protrarsi dei tentativi di approcci invasivi necessita di essere fermato per tutela della vittima.
Reato di stalking: la gelosia tra le cause principali
Tra i principali fattori neuro e psico-biologici eziologici del reato di stalking troviamo la gelosia.
Si tratta di un’emozione complessa, comune ed eterogenea che si manifesta in differente scala d’intensità, dallo stato normale a quello delirante. In quest’ultimo stadio arriva a spezzare qualsiasi relazione sociale del soggetto con la realtà che ci circonda.
Studi recenti hanno riportato l’esistenza di ben quattro differenti sottotipi di gelosia: depressiva, ansiosa, ossessiva e paranoica.
È molto complicato tracciare una linea di demarcazione tra gelosia normale e quella patologica.
Forse, la distinzione tra le gradazioni può essere fatta dalla fonte della nascita dello stato emotivo in esame. In altre parole, i soggetti affetti dalla gelosia morbosa perdono la cognizione della realtà psicosociale, interpretando prove di infedeltà da eventi insignificanti e irragionevoli.
La gelosia patologica, quindi, è un complesso di emozioni irrazionali caratterizzata da condotte estreme provocate dal timore dell’infedeltà del partner, senza averne però prove tangibili. Essa, legata a fattori psicotici e neurologici, danneggia in questo modo sia relazioni interpersonali che quelle sociali.
Altri studi hanno rilevato che i casi di gelosia delirante hanno una base neurologica congiunta ad elementi psicodinamici. Anche a livello neuroscientifico si è rilevato che il lobo frontale destro è il correlato neuroanatomico della gelosia morbosa. A livello biologico, infine potrebbe essere connessa ad un deterioramento del trasportatore di serotonina piastrinica e da un eccesso di dopamina.
Il ruolo del sistema dopaminico nell’individuo stalker
Alcune caratteristiche presenti nella mente di chi mette in atto comportamenti tipici da stalker sono:
- pensiero ossessivo;
- contraddizioni cognitive;
- impulsività;
- attrazione verso la frustrazione prodotta dal rifiuto;
- rabbia dell’abbandono;
- escalation progressiva dell’aggressività;
- presenza di un lato narcisista;
- senso di protezione ossessiva della vittima.
- eccessivo funzionamento del sistema dopaminico subocorticali del sistema di ricompensa;
- diminuzione dei livelli di serotonina;
- inibizione dell’attività dell’amigdala;
- disattivazione dei processi cognitivi.
Come agire in prevenzione e in difesa del fenomeno
- attivare un secondo numero di telefono non conosciuto dal persecutore;
- rivolgersi alle Forze dell’Ordine. In base alla Legge 69 del luglio 2019 sono tenute ad essere formate accuratamente sul tema. Il loro compito è quello di mettere in sicurezza la vittima limitando i danni che un comportamento persecutorio può provocare;
- farsi supportare da agenzie investigative specializzate nel settore. È importante riottenere la percezione di controllo della propria privacy.
- turbare le normali abitudini di vita;
- provocare uno stato di ansia o di paura;
- ingenerare il fondato timore per la propria incolumità o per quella di persona legata affettivamente.