Processi innovativi: I metodi dell'FBI parlano italiano
Nell’ambito dei processi innovativi, il nostro Paese ha di recente compiuto numerosi progressi. Lo dimostra una recente metodologia, che trova applicazione nell’ambito della consulenza. Mediante un approccio rigorosamente scientifico, e avvalendosi delle interviste, questo metodo tutto italiano è ampiamente utilizzato anche all’estero. Si tratta di un metodo d’indagine che riprende quello attualmente sfruttato dall’FBI americana.
La polizia federale degli Stati Uniti d’America sfrutta spesso questa nuova metodologia, soprattutto nel momento in cui deve effettuare colloqui con eventuali testimoni.
Ma procediamo per step e cerchiamo di scoprire tutti i segreti, i vantaggi ed il funzionamento di questo mix di processi innovativi italiani. Processi che, come detto, richiamano quelli utilizzati dalla ben nota FBI.
Processi innovativi al servizio delle aziende: cos’è The Doers
Partiamo quindi dal principio, conoscendo meglio l’azienda in questione, quella cioè che si è occupata dell’applicazione dei processi innovativi alle realtà aziendali.
L’azienda in questione ha un nome dal sapore anglofono, ma è italianissima. Si chiama The Doers e si occupa di fornire consulenza su processi innovativi da applicare ad aziende e start up. Il fine ultimo è quello di fornire alle aziende seguite la possibilità di sviluppare il proprio pacchetto clienti, ma anche di creare nuove opportunità di business, nuovi prodotti da vendere e nuovi servizi da offrire.
The Doers, che attualmente vanta tra i propri clienti seguiti colossi quali Reale Mutua, BPER Banca, Decathlon e Parmalat, utilizza un approccio scientifico che consenta ai clienti seguiti di prendere delle decisioni aziendali che siano realmente strategiche.
Progetti e soluzioni elaborate da The Doers sono rigorosamente basati su fatti reali e su dati. In questo modo, il successo dei progetti è praticamente quasi garantito.
Questa realtà lavora soprattutto con i Manager dell’innovazione aziendali, indirizzandoli nella scoperta di nuovi mercati e nell’introduzione di nuovi e innovativi processi.
Il metodo utilizzato dall’FBI: cosa significa e come funziona la CSI
Una delle novità più significative apportate da The Doers, che ci permette di parlare a pieno titolo di processi innovativi, è l’utilizzo della CSI.
Si tratta della metodologia utilizzata dalla già citata FBI: CSI è l’acronimo di Customer Scientific Investigation. Come il nome stesso lascia intendere, per le analisi e per le indagini compiute, la CSI prevede un approccio rigorosamente scientifico.
Ovviamente, nel caso dell’FBI, questo approccio scientifico viene applicato alle conversazioni. Nel caso delle aziende che si avvalgono della consulenza di The Doers, invece, si lavora più sul mercato.
Il fine ultimo è quello di realizzare un vero e proprio progetto che conduca all’introduzione di processi innovativi.
Gli scopi possono essere diversi, dalla creazione di prodotti di successi alla transizione digitale e innovativa dell’azienda, fino alla selezione di personale valido.
Processi innovativi: i pilastri della CSI utilizzati anche dall’FBI
Tra i pilastri della Customer Scientific Investigation, condivisi tanto dall’FBI quanto da The Doers, abbiamo sicuramente la cross examination.
Ma uno dei meriti maggiori di The Doers, come si legge anche sul sito aziendale, è quello di essere una delle prime aziende di consulenza nostrane ad applicare i framework di Customer Development e quelli di Outcome Driven.
L’applicazione della CSI permette di superare i limiti delle metodiche classiche: di solito, si utilizzano focus group, questionari, dati. Tuttavia, l’applicazione della Customer Scientific Investigation è una sorta di garanzia per individuare i reali bisogni dei consumatori.
Insomma, l’individuazione di un nuovo prodotto o servizio mediante la metodologia della CSI può ridurre al minimo il rischio di un lancio sbagliato o, peggio ancora, fallimentare.
Oltre ai servizi di Customer Scientific Investigation, poi, The Doers offre ai propri clienti consulenza nei seguenti ambiti:
- Innovation governance
- Corporate Intrapreneurship Program
- Lean INtrapreneurship Express
- Innovation Coaching.
L’importanza dell’approccio scientifico nell’introduzione di processi innovativi
Recentemente intervistata da Il Sole 24 ore, la fondatrice di The Doers Irene Cassarino ha chiarito come, nell’introduzione di processi innovativi, ma anche nel caso in cui si vogliano prendere le decisioni migliori per l’impresa, è necessario non lasciarsi influenzare dalle opinioni personali.
Tali opinioni potrebbero viziare il risultato finale che si intende perseguire. Al contrario, un approccio scientifico, proprio quello che la metodologia CSI prevede, è necessario.
Un approccio basato sui dati, che rappresentano un punto di partenza per l’introduzione delle innovazioni.
Il ruolo delle AI generative
L’intervista alla founder Cassarino ha anche dato modo di riflettere sul ruolo delle AI generative in azienda. In molti sono ovviamente convinti che tool che sfruttano tale tipologia di Intelligenza Artificiale, ChatGPT in primis, siano ormai insostituibili.
Tuttavia, sebbene siano molto utili, Irene Cassarino nota come l’utilità di queste Intelligenze dipenda strettamente “dal processo decisionale che si vuole mettere in atto”. Insomma, in alcuni ambiti è possibile richiedere l’aiuto delle AI generative, in altri queste tecnologie non riescono ad esprimere il proprio potenziale.
Ed anzi, potrebbero dare luogo a bias, come l’essere umano. Solo l’approccio CSI, in quanto scientifico, permette di superare questa tipologia di errori che possono presentarsi.
L’utilizzo delle AI generative, in soldoni, dovrebbe essere secondo la founder Cassarino limitato alla prima fase, quella generativa. La fase decisionale dovrebbe invece prevedere l’applicazione di un metodo puramente scientifico, in quanto esente da bias.
Si può applicare il CSI alle piccole e medie imprese?
Abbiamo già citato alcuni dei clienti di The Does, che si affidano alla consulenza dell’azienda per l’introduzione di processi innovativi e dell’approccio CSI.
Si tratta, in tutti i casi, di grandi nomi tra le imprese italiane. Viene dunque spontaneo chiedersi se la metodologia della Customer Scientific Investigation si possa applicare anche alle PMI.
Possono, cioè, le piccole e medie imprese beneficiarie di un approccio scientifico? La fondatrice di The Does Elena Cassarino ne è estremamente convinta.
Durante la già citata intervista per il Sole 24 ore, infatti, ha fatto notare come, soprattutto nel caso delle piccole e medie imprese, nella maggior parte dei casi non ci si può permettere che il lancio di un prodotto o la modifica di un modello di business sia fallimentare.
Per evitare spreco di risorse e di budget, l’approccio scientifico è l’ideale. Dunque, la risposta è affermativa: anche (anzi, soprattutto) le piccole e medie imprese possono trarre beneficio dall’applicazione del CSI.