Gli elementi della perizia psichiatrica
La perizia psichiatrica è un documento molto importante che deve rispettare una determinata struttura per essere considerata valida.
Analizziamo al meglio insieme tutti gli elementi che deve contenere!
Indice
Che cos’è la perizia psichiatrica
La perizia psichiatrica è un documento atto a stabilire se la personalità dell’imputato è disturbata o gode di salute mentale che il giudice e il pubblico ministero possono utilizzare, previa richiesta, durante un processo. L’autorità di competenza deve tenerne conto al momento del giudizio per prendere una decisione ottimale alla luce di quanto contenuto al suo interno.
Gli usi più frequenti di perizia psichiatrica si riscontrano nei casi di:
- certificazione della presenza di un disturbo mentale che può aver indotto il soggetto a commettere reato;
- sospetto abuso sessuale a danno di minori;
- controversie per la custodia dei figli.
Come è quindi evidente, il suo contenuto è molto importante in quanto le conseguenze in un tribunale possono essere decisive. Occorre quindi essenziale elaborarla nel modo più accurato e professionale possibile, rispettando una determinata struttura per essere considerata valida.
Il documento deve quindi:
- essere documentata, tecnicamente motivata e giungere a delle conclusioni;
- contenere tutti i dettagli rilevanti per il caso portato di fronte al giudice, senza trascurare nulla;
- essere precisa, coerente e sostenibile;
- non presentare opinioni personali del professionista che la elabora;
- utilizzare un linguaggio adattato in quanto, pur essendo un documento formale, è destinato a essere letto da persone che non hanno conoscenze approfondite in materia psichiatrica;
- coprire eventuali spiegazioni, in caso di utilizzo di tecnicismi non noti a tutti.
Procedure e struttura base
Ogni perizia psichiatrica deve rispettare una specifica forma e delle procedure che si compongono di alcuni elementi. Stiamo parlando di:
- dati di chi redige la perizia, ovvero il perito, che deve indicare il numero di carta d’identità e l’iscrizione all’albo che permette di esercitare la professione;
- motivazione della perizia, redatta anche solo in modo sintetico;
- metodologia: tecniche e strumenti utilizzati durante il processo di valutazione. Tra questi, i più comuni sono le varie tipologie di test e l’osservazione diretta;
- contesto: storia familiare, sociale e personale del soggetto. Questa, infatti, potrebbe contenere antecedenti psicologici ed altre informazioni rilevanti;
- risultati, esposti con la massima chiarezza e senza omettere nessun dettaglio;
- conclusioni: esposizione coerente, da parte del perito, delle considerazioni pertinenti al caso che possano aiutare a prendere la decisione corretta in sede di tribunale. Il rapporto, infine si chiude con data, luogo e firma del perito che ha effettuato l’indagine.
Successivamente, il documento viene archiviate cosicchè possa eventualmente tornare utile anche per altri casi.
Come è evidente, le importanti conseguenze che ne derivano, obbligano il perito a:
- curare in modo scrupoloso gli aspetti tecnici e deontologici del suo intervento
- utilizzare una metodologia corretta
- analizzare tutti i dettagli in modo che nessun aspetto venga trascurato
Scopi principali della perizia psichiatrica
In base al Codice penale, la perizia psichiatrica è obbligatoria quando sussistono dei dubbi sulla scemata imputabilità dell’indagato o sul rischio di recidiva.
Nel primo caso, è necessario comprendere se c’è consapevolezza dell’imputato, in termini cognitivi, di ciò che ha fatto e del suo carattere illecito. Un’eventuale turba psichica potrebbe infatti incidere sulle azioni di una persona.
Per quanto riguarda invece il rischio di recidiva, se confermata, presuppone la necessità di adottare misure terapeutiche quali:
- trattamento psichiatrico;
- accompagnamento;
- ricovero in un istituto specializzato;
- altre misure previste dalla legge.
Come è dunque evidente, lo scopo principale della perizia psichiatrica è stabilire se la personalità dell’imputato è disturbata o gode di salute mentale ed è capace di intendere e volere. Per comprendere se l’attuazione del reato è stata condizionata da una condizione psicopatologica, è anche fondamentale il nesso temporale. Ci si deve quindi accertare che l’eventuale disturbo fosse presente nel momento stesso della commissione del fatto, non solo prima o dopo, e che abbia influito sull’ attuazione concreta del reato.
Le implicazioni penali, come vedremo a breve, cambiano in base a questi fattori. È infatti chiaro che l’imputato deve essere in grado di difendersi. Nel caso in cui questa capacità venga a mancare il procedimento deve essere sospeso.
Implicazioni legali
Come abbiamo visto finora, la perizia psichiatrica viene effettuata su soggetti sui quali sorgono dubbi, durante un procedimento giuridico, sulla presenza o meno di una psicopatologia.
In quest’ottica il giudice può avvalersi della perizia di uno psichiatra in grado di valutare le sue reali capacità di intendere e volere e la sua pericolosità sociale. Il perito è esente dalle regole del segreto professionale in quanto chiamato come consulente del tribunale. Le informazioni cliniche possono quindi venire messe a disposizione della corte.
La legislazione italiana prevede che non è punibile colui che ha commesso un reato se il gesto non è stato compiuto con reale capacità di intendere e di volere. E con questo si intende la capacità di comprendere la realtà esterna e il valore di una determinata azione.
Se viene escluso il vizio di mente, non è possibile procedere in merito alla pericolosità sociale, in quanto non sussiste la condizione determinante.
Se invece viene dichiarata l’insanità, si valuta la pericolosità sociale prendendo in considerazione la gravità del reato previsto dal codice di procedura penale. In caso di riscontro positivo vengono messe in atto delle misure di sicurezza specifiche, detentive o meno, psichiatriche o meno.
Infine, qualora con il tempo i presupposti vengano meno, la misura cautelare può essere modificata o revocata.
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