Partita IVA: guida completa per aprirla
Vuoi avviare un’attività di lavoro in proprio? Allora, quasi sicuramente, dovrai aprire una partita IVA.
Anche se ci sono dei rari casi in cui non sarai obbligato ad aprirla, infatti, la partita IVA è necessaria per tutti i liberi professionisti, gli artigiani e coloro che hanno intenzione di svolgere un’attività economica in proprio nel rispetto delle leggi.
Ma non devi pensare che aprire una partita IVA sia solo un’operazione che ti causerà noie e scadenze fiscali. Come lavoratore autonomo potrai anche avere la possibilità di scaricare eventuali costi relativi alla tua attività.
Un vantaggio da non sottovalutare, soprattutto nel caso in cui il tuo lavoro preveda dei costi mensili o annuali importanti.
In questa guida scoprirai come si apre una partita IVA e quando devi aprirla necessariamente per lavorare rispettando le norme.
Breve panoramica sulla partita IVA
Ma andiamo per gradi.
Prima di capire come si apre una partita IVA, sarebbe meglio capire di cosa si tratta.
Aprire una partita IVA può essere considerato il primo passaggio da effettuare se hai deciso di metterti in proprio e di iniziare a lavorare autonomamente.
In parole molto semplici, ti verrà fornito un numero che renderà possibile identificare la tua attività lavorativa. Tale numero, che si compone di undici cifre, non verrà usato solamente per identificare l’attività, ma anche per svolgere tutti i controlli relativi a tasse e contribuzioni che dovrai saldare.
In linea di massima, se hai intenzione di lavorare per conto tuo, sia fornendo servizi che svolgendo un’attività produttiva che si occupi di beni, di regola dovrai possedere il tuo numero di partita IVA.
Quando devi necessariamente aprirne una
Tuttavia, ci possono essere dei casi in cui puoi evitare l’apertura della partita IVA.
Sono infatti tenuti ad aprirla solamente i soggetti che svolgono un’attività economica in maniera abituale.
Quindi, se presti la tua attività occasionalmente, puoi decidere di non inviare alcuna comunicazione all’Agenzia delle Entrate, almeno fino a che la tua attività non prenderà piede.
Sarai inoltre sollevato dall’obbligo di aprire la partita IVA se i tuoi compensi annuali non sono superiori ai 5.000 euro.
Quest’ultimo dettaglio non deve però trarti in inganno, perché se guadagni meno di 5.000 euro annui, ma la tua attività viene svolta in maniera abituale, dovrai comunque aprire regolarmente la partita IVA.
Cerchiamo, dunque, di capire quando un’attività, da occasionale, diventa abituale.
Hanno carattere occasionale solo quelle attività che, contemporaneamente, non siano svolte per più di trenta giorni l’anno e non superino il compenso di 5.000 euro di cui parlavamo poco più in alto.
Dunque, se svolgi un’attività occasionale che non ti frutta più di 5.000 euro e, soprattutto, se la svolgi per meno di trenta giorni l’anno, la partita IVA non è necessaria.
In caso contrario, sei tenuto ad aprirla e, qualora tu decidessi di non farlo, potresti avere grossi problemi!
Come si apre una partita IVA
Se sei arrivato alla conclusione che l’attività che hai intenzione di svolgere non avrà carattere occasionale, di certo vorrai conoscere i dettagli sull’apertura della partita IVA.
Ti preannuncio che, a differenza di quanto si tende a credere, aprirne una non è affatto difficile.
Per prima cosa, dovrai inviare all’Agenzia delle Entrate una comunicazione: la comunicazione di inizio attività.
L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione due modelli di comunicazione che possono essere utilizzati dagli interessati.
Nel caso delle persone fisiche si utilizza il modello AA9/12, se invece la dichiarazione di inizio attività deve essere compiuta da soggetti diversi da una persona fisica, allora bisogna utilizzare il modello AA7/10.
Ricorda che dovrai consegnare il modulo all’Agenzia delle Entrate entro il trentesimo giorno dall’inizio della tua attività lavorativa.
Potrai decidere di inviare il modello di comunicazione di inizio attività attraverso differenti canali.
L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione dell’utenza degli Uffici territoriali: potrai quindi consegnare il modello all’Ufficio territoriale più vicino a te, dopo averlo stampato e compilato in ogni sua parte.
Puoi anche decidere di aprire la partita IVA inviando il modello tramite una raccomandata, purché con ricevuta A/R. In questo caso, dovrai allegare la copia del tuo documento di identità in corso di validità.
Infine, un terzo modo per inviare il modello all’Agenzia delle Entrate è quello di fruire dei servizi online dell’Agenzia stessa.
Qualunque sia il metodo di invio da te scelto, una volta ricevuto il documento di comunicazione di inizio attività, l’Agenzia delle Entrate assegnerà alla tua attività un numero identificativo: in altre parole, ti verrà comunicato il tuo numero di partita IVA.
Procedura di apertura e invio moduli: qualche chiarimento
Niente di difficile, vero? Eppure, la procedura di apertura della partita IVA merita qualche chiarimento in più, perché purtroppo varia a seconda della tua attività.
Se la tua attività è in regime di libera professione, non avrai alcun problema: i liberi professionisti possono aprire la propria partita IVA in autonomia, senza fare altro.
Ti basterà compilare il modulo corretto tra i due elencati sopra e consegnalo all’Agenzia delle Entrate attraverso uno dei tre metodi che abbiamo illustrato.
Ma, nel caso in cui tu sia un artigiano, un commerciante o in qualsiasi altro caso in cui sia prevista l’iscrizione obbligatoria alla Camera di commercio o al Registro delle Imprese, non puoi limitarti ad inviare il modulo.
Prima di procedere all’apertura della partita IVA, dovrai inviare una Comunicazione Unica online a Entratel o a Telemaco, a seconda della tipologia della tua attività.
Cenni sul regime forfettario
Nel momento in cui compilerai il tuo modello di dichiarazione inizio attività che ti consentirà di aprire la tua partita IVA, ti verrà richiesto di scegliere il regime fiscale.
Si tratta di una scelta molto importante, in quanto da questa scelta dipenderanno i costi annui di gestione della tua partita IVA.
Se prevedi di non superare un ricavo pari a 65.000 euro ogni anno, potrai richiedere l’appartenenza al regime forfettario.
Si tratta del regime fiscale più conveniente che abbiamo in Italia, che riduce l’imposta sostitutiva al 5% per le nuove attività.
La procedura di apertura partita IVA è la stessa sia per il regime forfettario che per quello ordinario. Ti basterà infatti specificare, sulla tua dichiarazione di inizio attività, a quale regime vuoi aderire.