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Modalità di valutazione degli studenti: guida pratica

Modalità di valutazione degli studenti: guida pratica

Modalità di valutazione
  • Sara Elia
  • 12 Dicembre 2023
  • Scuola e università
  • 4 minuti

Modalità di valutazione degli studenti, la nuova proposta della sottosegretaria Frassinetti

La modalità di valutazione degli studenti è sempre stata negli anni oggetto di discussione. 

Analizziamo insieme:

  • la recente proposta della sottosegretaria all’Istruzione, Paola Frassinetti, di reintrodurre il voto numerico nelle scuole primarie;
  • il sistema tradizionale dei voti;
  • la valutazione tramite giudizio.
Indice
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Modalità di valutazione: reintroduzione del voto numerico nelle primarie

La notizia è fresca. La sottosegretaria dell’Istruzione Paola Frassinetti porta avanti l’intenzione di tornare al voto numerico fin dalla scuola primaria.
Secondo Frassinetti infatti l’attuale sistema di valutazione tramite giudizio:
“Ha creato solo confusione nelle famiglie, complicando il lavoro dei docenti. La valutazione numerica o i giudizi tradizionali hanno valore formativo. Nella vita i voti arrivano in ogni caso inesorabili e abituarsi da bambini è un modo per prepararsi alle valutazioni future”.
 
Punti di vista differenti di chi sostiene invece l’importanza di una valutazione descrittiva nella definizione dei criteri di valutazione. I lati positivi di questo sistema sarebbero molti, tra cui i principali:
  • individuare e spiegare con maggior rigorosità ciò il bambino ha imparato nella sua interezza ed articolazione;
  • percezione di confusione tra genitori non è legata al sistema di valutazione ma alla mancanza di investimenti nella formazione in ambito;
  • attuale ampliamento dell’esperienza di valutazione descrittiva in molte scuole secondarie italiane;
  • esempio chiave: la Finlandia, paese europeo con ottimi risultati dove non si valuta con il voto fino ai 12 anni.
Ad ogni modo, la questione del voto è stata sempre nevralgica. Analizziamo al meglio come si è modificata in Italia negli anni.

Modalità di valutazione: una questione nevralgica

La ricerca pedagogica ha cercato negli anni di fornire una risposta precisa su quale fosse la migliore modalità di valutazione degli studenti. Il tema, di non semplice soluzione, è di certo strettamente correlato con consuetudini, rapporti con le famiglie ed immaginario sociale.

  • fino al 1977: nella scuola elementare vige l’uso dei voti numerici. Ma già dalla metà degli anni ’60 si crea all’interno delle scuole un vasto movimento di docenti contrari al voto.
  • 1977: voti vengono sostituiti dai giudizi. Tale sistema rimane in vigore fino al 2008;
  • 2008: ministra Gelmini e Governo di centro-destra fanno approvare dal Governo un decreto legge con cui si stabilisce il ritorno al voto numerico. Le regole introdotte restano in vigore fino all’anno scolastico 2019/2020;
  • estate 2020: ministra Azzolina con il decreto legge 104 inserisce una norma che prevede l’abolizione del voto numerico e il passaggio ai giudizi descrittivi;
  • 2023: il nuovo governo di destra ha intenzione di tornare di nuovo al modello del governo di centro-destra.

Sembra quindi che il voto numerico sia ambito dal centro-destra, mentre il giudizio descrittivo sia appannaggio del centro-sinistra.

In definitiva di certo una questione pedagogica non dovrebbe essere affrontata con criteri politici. Gli strumenti di valutazione non dovrebbero venire decisi in coerenza con gli orientamenti politici e culturali della maggioranza di Governo.  In questo modo viene solo a mancare la coerenza complessiva del sistema scolastico.

In cosa consiste il sistema tradizionale dei voti?

Il sistema educativo tradizionale italiano attribuisce ai risultati degli studenti un valore numerico compreso tra 1 e 10. 10 rappresenta il voto massimo e 1 il voto minimo.

Di certo, utilizzare modalità di valutazione degli studenti numeriche può avere effetti significativi sulla psicologia quali:

  • portare a un clima di competizione e stress;
  • provocare demotivazione e demoralizzazione ove si ricevano voti bassi;
  • far sentire costantemente sotto pressione per il dover eccellere.

Le limitazioni di questo sistema sono dunque evidenti:

  • semplificazione dell’apprendimento: voti numerici semplificano un processo di complesso, riducendo il rendimento ad un singolo numero;
  • bassa ispirazione all’apprendimento: i voti numerici non ispirano l’apprendimento intrinseco, ma una motivazione estrinseca legata alle valutazioni;
  • mancanza di riflessione sull’apprendimento: gli studenti si concentrano più sul conseguimento di un voto che sulla comprensione dei concetti;
  • mancanza di feedback dettagliato; 
  • pressione e stress: l’aspettativa di ottenere voti elevati causa alti livelli di stress.

D ’altro lato esistono anche risvolti positivi quali:

  • preparazione al mondo reale: la scuola debba insegna a gestire stress, ansia e a preparare alle sfide del mondo reale. La scuola senza voti potrebbe essere vista come eccessivamente protettiva;
  • incentivo a impegnarsi al massimo delle loro capacità.

Una scuola senza voti potrebbe in effetti generare un lassismo nell’educazione e compromettere la preparazione delle future generazioni.

Valutazione tramite giudizio: come funziona?

La valutazione tramite giudizio nasce da un modello educativo che considera l’istruzione come un bene comune, accessibile a tutti, indipendentemente dallo status sociale ed economico.

La modalità di valutazione senza voti si sviluppa quindi in opposizione a un sistema educativo basato su competizione, selezione e valutazione individuale. Quello che propone è un paradigma alternativo fondato sulla cooperazione. Un ambiente scolastico:

  • in cui si promuovono relazioni autentiche e profonde tra docenti, studenti, scuola e comunità circostante;
  • che offre un contesto inclusivo e accogliente in cui gli studenti non sono apprezzati solo per le loro capacità o dal rendimento;
  • dove si promuove la formazione di individui consapevoli del proprio ruolo nella società.

Quest’ approccio educativo:

  • sostituisce i tradizionali voti numerici con metodi di valutazione più qualitativi e orientati all’apprendimento;
  • mette al centro dell’attenzione l’acquisizione di competenze e la  crescita individuale;
  • valuta gli studenti in base alle loro abilità specifiche in una materia;
  • fornisce un feedback costante e specifico sul loro lavoro, sottolineando i punti di forza e le aree in cui è necessario migliorare;
  • incoraggia l’autovalutazione. Solo in questo modo si può riflettere sul proprio apprendimento e fissare obiettivi di miglioramento.

Senza la pressione di ottenere un voto numerico, si tende ad imparare per piacere dell’apprendimento e sviluppare una passione per il sapere.

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