Mass murderer: definizione del fenomeno nella criminologia
Uno dei fenomeni che riesce ad attirare maggiormente i criminologi e coloro che si occupano di studiare gli eventi di omicidio è quello del mass murderer.
Si tratta, purtroppo, di un fenomeno particolarmente diffuso, soprattutto negli Stati Uniti. Anche in Europa, comunque, abbiamo avuto vari casi di omicidi di massa. Nel nostro Paese, per fortuna, il fenomeno ha entità contenuta e si manifesta maggiormente in forma di stragi familiari: si parla, in questo caso, di family mass murderer.
In questo articolo, ci occuperemo di analizzare il fenomeno del mass murderer, approfondendo anche il profilo psicopatologico del killer che si macchia di omicidio di massa.
Mass murderer: caratteristiche e diffusione del fenomeno
Possiamo definire il mass murderer come l’assassino che mette in atto un evento violento caratterizzato da almeno tre omicidi che avvengono nello stesso momento e nella medesima area. Il mass murderer viene spesso reso in italiano semplicemente come “omicidio di massa”, e può indicare sia l’evento, sia colui che compie gli omicidi.
Un mass murderer può essere messo in atto da un killer unico o da un gruppo.
Per poterlo definire tale, comunque, l’omicidio di massa deve necessariamente essere compiuto nello stesso luogo e senza intervalli temporali tra un omicidio e l’altro.
Nel caso in cui l’uccisione riguardi membri di una stessa famiglia, come si accennava, si parla più propriamente di family mass murderer.
L’omicidio di massa si distingue da altre forme di omicidio grazie ad alcune caratteristiche peculiari.
Innanzitutto, è diverso dallo spree killing: lo spree killer, infatti, commette le azioni violente in un breve periodo di tempo, ma il luogo non necessariamente deve essere lo stesso.
Bisogna poi distinguere il mass murderer dagli atti di terrorismo. Il terrorista, di solito, viene mosso da volontà di compiere l’omicidio per aderire ad un’ideologia, di solito religiosa, ma talvolta anche politica.
Per contro, un mass murderer uccide unicamente per sentimenti di rivalsa nei confronti di un determinato gruppo sociale. Il killer, nello specifico, si ritiene oppresso e/o ferito in qualche modo dal gruppo sociale verso il quale è rivolta la sua furia omicida.
L’omicidio di massa, infine, è ben diverso dalla scia di omicidi ad opera di un serial killer. Quest’ultimo, infatti, potrebbe anche uccidere più di tre persone, ma lo farà in tempi differenti. Il serial killer, infatti, rispetta quel che viene definito “periodo di raffreddamento”, nel quale non commette alcun omicidio.
Oltre al tempo, di solito il serial killer agisce anche in luoghi differenti.
Non viene, insomma, condivisa la caratteristica propria dell’omicidio di massa, che avviene nel medesimo luogo e nel medesimo tempo.
Tipologie di omicidi di massa
Il mass murderer può essere distinto e classificato in varie tipologie, che differiscono sia a seconda delle caratteristiche del killer, sia a seconda delle motivazioni e delle vittime prescelte.
Nel fenomeno del mass murderer classico, il killer attacca un gruppo o una comunità perché mosso da odio o risentimento.
La frustrazione del killer, in questo caso, può essere indirizzata ad un’unica persona o istituzione, ma la furia omicida viene indirizzata verso un gruppo collegato a tale istituzione.
Come nel caso dello spree killing, molto spesso il mass murderer classico si conclude con il suicidio del killer, o con la sua morte ad opera delle forze dell’ordine.
Alla seconda tipologia di mass murderer abbiamo già accennato: si tratta del family mass murderer.
In questo caso, ad essere ucciso è un gruppo sociale specifico, ossia un nucleo familiare.
Ma le motivazioni che causano l’evento di mass murderer possono essere differenti. Il familicidio può infatti avvenire sia ad opera di un membro interno che esterno alla famiglia, per eventuale disputa in corso.
Può anche succedere che il killer uccida una intera famiglia, la propria, per aspettative disilluse o per eventi avversi, come ad esempio difficoltà economiche particolari.
Infine, il familicidio può avvenire in concomitanza con eventuale femminicidio. In questo caso, il partner che non accetta la fine di una relazione o un momento di crisi, rivolge la sua ira non solo nei confronti dell’ex, ma anche verso gli altri membri della famiglia.
Terza tipologia di mass murderer è quella orientata alla missione. In questo caso, il killer si sente come investito da un compito, ossia uccidere un determinato gruppo sociale per motivazioni profonde ed ideologiche.
Ma l’omicidio di massa può avvenire come conseguenza di altri reati. Ciò avviene, ad esempio, nei casi di grandi rapine che degenerano e spingono il criminale ad uccidere massivamente.
Psicopatologia del mass murderer
In questo paragrafo finale ci occuperemo di analizzare il profilo psicopatologico del killer che commette omicidio di massa.
Chiariamo subito che la psichiatria forense non ha ancora raggiunto un accordo circa la genesi psicopatologica del fenomeno. Tuttavia, c’è un dato di fatto che non può essere sottovalutato: generalmente il fenomeno del mass murderer avviene maggiormente in determinate tipologie di società.
Si manifesta cioè soprattutto in Paesi molti sviluppati, in cui la struttura stessa della società è la causa dello sviluppo, nell’individuo, di un’enorme senso di frustrazione. Un esempio classico? Gli Stati Uniti, dove effettivamente si concentra il maggior numero degli omicidi di massa.
Esistono studi che hanno correlato l’evento anche ad alcune malattie mentali gravi, quali la schizofrenia, la psicosi, la depressione.
Molto spesso il killer che commette omicidio di massa presenta anche disturbo di personalità narcisistica, oltre che disturbi legati a paranoie e alla sensazione di essere perseguitato.
Tuttavia, la malattia mentale da sola non è in grado di spiegare la genesi del fenomeno del mass murderer. Infatti, molto spesso al killer non viene diagnosticato alcun disturbo mentale.
C’è poi un sottile confine tra un grave disturbo emotivo e la malattia mentale vera e propria.
In molti casi, un mass murder può anche non soffrire né di psicosi, né di altro disturbo mentale grave. Frequentemente il killer presenta solamente alcuni tratti dei disturbi, ma non il disturbo vero e proprio.
E sappiamo che, per poter diagnosticare un disturbo mentale, devono essere soddisfatti determinati criteri: il killer che si è macchiato di omicidio di massa non sempre li soddisfa tutti.
Chiaramente questo non significa che le malattie mentali non abbiano un ruolo rilevante nel fenomeno del mass murderer. In molti casi, i disturbi mentali sono infatti alla base dell’omicidio di massa.
Ma c’è anche una buona percentuale di mass murderer che vengono generati da altro: infelicità ed estrema frustrazione.