Manosfera e misoginia online
La misoginia ha molte forme: la manosfera è una di queste. Con la diffusione del web e delle piattaforme online, si sono moltiplicati siti e pagine social gestite da uomini che promuovono atteggiamenti ambigui nei confronti delle donne. Anche se, all’apparenza, questi gruppi e siti web potrebbero sembrare solamente preoccupati verso i diritti maschili, la realtà è ben diversa. Spesso, infatti, molte comunità online appartenenti alla cosiddetta manosphere promuovono atteggiamenti estremisti e violenti nei confronti delle donne.
Manosfera: cos’è e le origini del termina manosphere
Con il termine manosfera o manosphere si indicano comunità online contrarie all’emancipazione femminile. La caratteristica tipica di queste comunità online è quella di promuovere attivamente atteggiamenti e convinzioni sessiste.
Gli appartenenti a queste comunità sono convinti che le femministe siano all’origine della maggior parte dei problemi della società odierna. E non mancano, all’interno di queste piccole ma nutrite comunità, anche elementi che promuovono l’odio per la donna.
L’influenza di Andrew Tate
Uno dei nomi più noti e controversi legati alla manosfera è quello di Andrew Tate. Ex kickboxer e oggi influencer noto, spesso promuove, oltre che idee basate sul miglioramento personale, anche pensieri misogini.
Spesso Tate è stato accusato addirittura di atteggiamenti tossici per via dei suoi dibattiti sui ruoli di genere e sulla mascolinità avviati online.
Insieme al fratello Tristan, Andrew Tate sta attualmente affrontando vari processi in diversi Paesi. Tutte le accuse hanno a che fare con manosfera e misoginia: i fratelli Tate sono accusati di stupro, lesioni e tratta di esseri umani.
Il significato degli acronimi MRA, MGTOW, PUA e INCEL
Le comunità della manosfera sono diverse: esistono, infatti, diversi sottogruppi, noti con alcuni acronimi. Tra questi, MRA, MGTOW, PUA e INCEL.
MRA, ossia Men’s Rights Activist, indica gli attivisti per i diritti degli uomini. Questi gruppi promuovono cambiamenti di varia natura (soprattutto politici) per garantire benefici agli uomini. Non mancano però le manifestazioni di abuso e molestia nei confronti delle donne, in particolare delle attiviste femministe.
Il secondo sottogruppo è quello degli MGTOW (Men Going Their Own Way) ossia coloro che in teoria vanno per la loro strada. Queste comunità possono accettare la donna e avere relazioni, ma non prenderanno mai in considerazione relazioni serie come i matrimoni. Alcuni membri di questo sottogruppo, comunque, rifiutano rapporti, anche di amicizia, con gli individui di sesso femminile.
Abbiamo poi i PUA, gli artisti pick-up: si tratta di gruppi che condividono strategie di seduzione nei confronti delle donne. Delle strategie che, in realtà, includono insulti e maltrattamenti nei confronti del sesso femminile.
Fanno infine parte della manosfera anche gli INCEL, ossia i celibi involontari.
Nonostante si dicano aperti a relazioni, non riescono a trovare la partner giusta. Questi individui accusano le donne per la loro incapacità di avere una relazione. Si tratta di un gruppo potenzialmente molto pericoloso: diversi membri si macchiano di violenza e non sono mancati, negli anni, i casi di omicidio. Non a caso, nella fortunata serie TV Netflix Adolescence, il giovane protagonista viene accusato di essere un INCEL.
Linguaggio antifemminista nelle comunità maschili online: un fenomeno sui social network
La manosfera ha trovato, come terreno fertile di diffusione, quello dei social network. Questi canali sono spesso utilizzati per influenzare le credenze dei giovani nei confronti della donna.
Anche a causa di comunità pro manosfera e misoginia, sono ad oggi molti i giovani che ritengono il femminismo una causa di insuccesso per gli uomini.
Un gruppo social legato alla manosphere si riconosce grazie al suo linguaggio tipico. I suoi membri, innanzitutto, parlano spesso di pillola rossa e pillola blu.
La pillola rossa, o redpill, rappresenta la verità sul femminismo che, secondo queste comunità, opprime gli uomini.
La pillola blu, al contrario, è tipica degli uomini che non hanno accettato la misoginia e, secondo i membri del gruppo, vivono nell’inconsapevolezza.
Altri elementi tipici del linguaggio antifemminista sono:
- Ciad, per indicare il maschio alfa, attraente e molto desiderato
- Cuck, ossia il maschio beta, che non ha ancora preso la pillola rossa
- Ginocentrismo, l’assurda teoria secondo la quale la società è soggiogata dalle donne
- Femoide, ossia la donna indicata come essere inferiore; questo termine è molto utilizzato soprattutto da INCEL e estremisti.
Purtroppo, non tutti i gruppi appartenenti alla manosfera utilizzano questo linguaggio inequivocabile. Non sempre, a una prima analisi, è dunque facile riconoscere i gruppi online misogini.
Convinzioni antifemministe e sessiste con risentimento e odio di genere
I gruppi legati alla manosfera, ossia MRA, MGTOW, PUA e Incel si preoccupano di diffondere, soprattutto online, convinzioni antifemministe e sessiste. Inoltre, spesso portano avanti convinzioni atte a promuovere l’odio di genere.
In sostanza, queste comunità veicolano narrazioni che dipingono le donne e il femminismo come minacce alla loro emancipazione.
Spesso alimentano sentimenti di risentimento, colpa e vittimismo maschile. In effetti, teorie come quelle della pillola rossa, la divisione tra uomini alfa e beta e la riproposizione di stereotipi tradizionali rafforzano l’idea di una società femminicentrica. La conseguenza è un irrigidimento culturale con polarizzazione estrema tra i generi.
Sono soprattutto gli Incel a manifestare un odio verso le donne percepite come arbitre del proprio destino sessuale. E l’odio di genere, in alcuni casi, arriva a giustificare la violenza e gli atti estremi.
L’ecosistema della manosfera, per diffondere le idee sessiste, si avvale di pseudoscienze evoluzionistiche, contenuti disinformativi e piattaforme che incrementano l’isolamento e la radicalizzazione di individui vulnerabili, specie adolescenti, i cui bisogni vengono strumentalizzati per alimentare rancore e misoginia.
La manosfera in Italia: il ruolo delle piattaforme online
Nonostante il termine manosphere possa indicare una provenienza estera del fenomeno, la manosfera è un fenomeno diffuso anche in Italia.
Sebbene, nel nostro Paese, si sia diffusa solamente di recente, grazie al web e ai social media si è sviluppata in maniera rapida.
Il fenomeno è arrivato in Italia nel 2010 e si è diffuso soprattutto mediante gruppi Facebook che hanno connessioni con le comunità estere.
In molti casi, le comunità italiane fanno parte del sottogruppo MRA. In questi gruppi, viene diffusa l’idea che le donne siano causa di oppressione maschile. Da queste idee, spesso si arriva alla misoginia.