Luigi Tenco, si è suicidato o è stato ucciso?
La notte tra il 26 e 27 febbraio del 1967, muore il cantautore Luigi Tenco nella sua camera di hotel a Sanremo, dove si trovava per partecipare al Festival. Ancora oggi, la sua morte è avvolta nel mistero: si trattò di un suicidio o di un omicidio?
Analizziamo la vicenda insieme.
Indice
Le ultime ore di Luigi Tenco
Luigi Tenco è un giovane cantautore di grande talento nato nella provincia di Alessandria che fa parte della cosiddetta “Scuola Genovese” insieme a, tra i più celebri, Fabrizio De André, Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi.
L’uomo, nel febbraio del 1967 si trova a Sanremo in quanto partecipante al Festival della Canzone Italiana.
Tenco duetta con la star internazionale Dalida con la canzone “Ciao amore ciao” ed è convinto di vincere la gara.
Il brano, però, ottiene pochissimi voti e i due vengono eliminati dalla competizione. L’accaduto fa cadere Luigi in un mix sconfortante di emozioni negative.
Il brano, però, ottiene pochissimi voti e i due vengono eliminati dalla competizione. L’accaduto fa cadere Luigi in un mix sconfortante di emozioni negative.
Dopo essere andato con la sua macchina sul lungomare, torna nella sua camera 219 dell’Hotel Savoy effettua due telefonate, che terminano all’1 di notte.
Se la prima al capo della Rca Ennio Melis, non ottiene risposta, la seconda alla fidanzata Valeria.
Dopo aver parlato di futuri progetti insieme ed essersi accordati di incontrarsi il giorno dopo, l’uomo accenna di aver scritto dei fogli di denuncia di fatti che vanno ben al di là della manifestazione comprensivi di nomi e cognomi.
In seguito, Valeria, affermerà che Luigi Tenco aveva deciso di convocare una conferenza stampa per denunciare delle combine di scommesse clandestine sul Festival.
Se la prima al capo della Rca Ennio Melis, non ottiene risposta, la seconda alla fidanzata Valeria.
Dopo aver parlato di futuri progetti insieme ed essersi accordati di incontrarsi il giorno dopo, l’uomo accenna di aver scritto dei fogli di denuncia di fatti che vanno ben al di là della manifestazione comprensivi di nomi e cognomi.
In seguito, Valeria, affermerà che Luigi Tenco aveva deciso di convocare una conferenza stampa per denunciare delle combine di scommesse clandestine sul Festival.
Il ritrovamento del cadavere
Alle 2.10 del 27 febbraio 1967 Dalida ritrova il corpo senza vita di Luigi Tenco nella sua stanza d’albergo con a fianco un biglietto che recita:
“Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt’altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda Io tu e le rose in finale e ad una commissione che seleziona La rivoluzione. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi”.
Dopo poco tempo, viene contatta la polizia che arriva sul posto accertandone la morte provocata da un colpo di pistola alla testa.
Nessuno, però, ha sentito lo sparo.
Il corpo riporta un foro in testa nella parte destra ed una pistola viene rinvenuta a fianco del cadavere. Si tratta di una Walther PPK 7.65 regolarmente detenuta dal cantautore.
Nessuno, però, ha sentito lo sparo.
Il corpo riporta un foro in testa nella parte destra ed una pistola viene rinvenuta a fianco del cadavere. Si tratta di una Walther PPK 7.65 regolarmente detenuta dal cantautore.
A questo punto, però, la scena del crimine viene compromessa: gli agenti fanno portare via il corpo per poi chiedere immediatamente di riportarlo indietro perché non sono state scattate le foto del ritrovamento.
Un altro fatto strano è che, ancor prima di compiere le indagini e di recarsi sulla scena del crimine, il commissario Arrigo Molinari comunica ai giornalisti che Luigi Tenco si è suicidato.
Un altro fatto strano è che, ancor prima di compiere le indagini e di recarsi sulla scena del crimine, il commissario Arrigo Molinari comunica ai giornalisti che Luigi Tenco si è suicidato.
Non viene eseguita nessuna indagine autoptica né balistica.
Il mistero sulla morte di Luigi Tenco
Nonostante le indagini ufficiali, ancora oggi non è stata fatta del tutto chiarezza sulla morte di Luigi Tenco.
Inizialmente viene accreditata la voce del suicidio, sostenuta anche da amici come Gino Paoli ma non dai famigliari.
Il primo particolare che non torna è che la pistola raffigurata nelle foto del cadavere non sembra la Walther PPK posseduta dal cantante, la quale parrebbe essere stata ritrovata nel cruscotto della sua autovettura durante un’ispezione.
Il primo particolare che non torna è che la pistola raffigurata nelle foto del cadavere non sembra la Walther PPK posseduta dal cantante, la quale parrebbe essere stata ritrovata nel cruscotto della sua autovettura durante un’ispezione.
Bisogna però aspettare il 2005 perché le indagini vengano riaperte, sotto le pressioni del fratello Valentino e della stampa.
Viene così predisposta la riesumazione della salma ed eseguita per la prima volta l’autopsia. Gli accertamenti eseguiti mostrarono l’esistenza di un foro d’uscita in corrispondenza della regione parietale destra del cantautore e il caso viene nuovamente archiviato come suicidio nel 2009.
Viene così predisposta la riesumazione della salma ed eseguita per la prima volta l’autopsia. Gli accertamenti eseguiti mostrarono l’esistenza di un foro d’uscita in corrispondenza della regione parietale destra del cantautore e il caso viene nuovamente archiviato come suicidio nel 2009.
Infine, un’ultima inchiesta del 2013 contesta agli inquirenti di aver commesso troppi errori in fase di analisi del bossolo repertato nella stanza d’albergo avendo essi tralasciato dettagli quali:
- assenza di residui dello sparo sulla mano del cantautore;
- assenza di testimoni che affermassero di aver sentito lo sparo;
- conseguente possibile utilizzo di un silenziatore;
- rottura della mastoide destra che indicherebbe una precedente colluttazione.
La procura non ritiene però necessario riaprire le indagini e l’inchiesta viene nuovamente archiviata.
I dubbi irrisolti
La morte di Luigi Tenco ha sconvolto l’Italia intera anche perché è avvenuta in un periodo di festa e celebrazione come quella del Festival di Sanremo.
Nonostante, nell’effettivo, il cantautore si fosse presentato durante l’ultima performance in un evidente stato confusionale e di agitazione causato da un mix tra alcolici e Pronox, restano ancora molti dubbi irrisolti.
Tra i principali che portano a ipotesi di omicidio e depistaggio delle indagini:
- il decesso di Tenco venne comunicato da Arrigo Molinari prima ancora che la polizia si fosse recata sul luogo del delitto;
- la Dott.ssa Vincenza Liviero, presente sulla scena del crimine, prima ancora di attendere la fine degli esami in corso e saperne gli esiti affermò ai media che si trattava di suicidio al di là di ogni ragionevole dubbio;
- la lettera che testimonia la volontà di farla finita è priva di una pagina. Dunque potrebbe rappresentare non una comunicazione di addio ma di denuncia e motivazione per il suo ritiro dalle scene.
- le incongruenze delle armi, tanto che alcuni giornalisti dell’epoca, affermarono che l’arma trovata in mano a Tenco fosse una Beretta calibro 22, e non la Walter PPK che teneva sempre con se.
Inoltre, come già analizzato nelle riaperture del caso, la pistola (o almeno non quella posseduta da Tenco) sembrava non essere presente quando la polizia effettivamente entrò ma aggiunta successivamente per accreditare l’ipotesi di suicidio.
Come abbiamo visto insieme, la morte di Luigi Tenco rimane un capitolo complesso e controverso nella storia della musica italiana di cui, con molti punti interrogativi che non hanno ancora trovato una risposta definitiva. Il suo gesto è un enigma, che continua a suscitare interrogativi e a generare dibattiti.
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