Lettera di dimissioni: la guida completa per realizzarla
Un nuovo lavoro, un trasferimento della famiglia… e arriva il momento di scrivere la lettera di dimissioni. Il panico da pagina bianca però è facile che compaia davanti all’idea di comunicare la propria intenzione di recedere dal rapporto di lavoro. Come suonare formali e rispettosi comunicando la fine di qualcosa? Un modo esiste, basta concentrarsi.
Ecco come stendere la lettera senza rimpianti o timori ingiustificati dell’impressione che avrà l’azienda a cui è indirizzata. Del resto se il rapporto di lavoro si interrompe un motivo valido esiste sempre.
Quando si può mandare la lettera di dimissioni?
Si deve distinguere fra i casi in cui la missiva è inviata per giusta causa o per motivi che ineriscono alla sfera personale. Nel primo caso la lettera di dimissioni può giungere anche senza alcun preavviso da parte del lavoratore. La denominazione giusta causa comprende diverse circostanze, tra cui la prima è il mancato pagamento della retribuzione, e anche un suo ritardo.
Altri motivi riguardanti l’attività svolta possono essere la retribuzione in nero, pretesa di prestazioni illecite da parte del datore di lavoro e peggioramento delle condizioni di lavoro. Anche un trasferimento di sede non motivato può giustificare delle dimissioni repentine. Naturalmente fanno parte delle giuste cause anche i casi limite di molestie sessuali e di mobbing.
Per quanto riguarda le motivazioni personali, ‘l’invio della lettera di dimissioni deve rispettare il periodo di preavviso della propria categoria, previsto dal CCNL. La lunghezza del periodo dipende da due fattori: il numero di ore (part-time/full-time) e l’anzianità maturata.
In particolare per full-time e anzianità superiore a 5 anni il minimo è 15 giorni, con meno di 5 anni 8 giorni. Sempre otto giorni sono richiesti per un lavoro part-time (meno di 24 ore settimanali) con anzianità maggiore di due anni., altrimenti per chi non ha raggiunto i due anni sono sufficienti 4 giorni.
La lettera ha valore legale
Consegnando le proprie dimissioni per iscritto si stende un documento ufficiale e come tale ha valore legale. Deve dunque presentare una struttura ben organizzata e contenere tutte le informazioni richieste e necessarie all’azienda. I dati da fornire nella lettera di dimissioni sono i seguenti:
- Luogo e data della stesura. Nel caso si voglia recedere dal rapporto di lavoro per motivazioni personali la data è necessaria per il conteggio dei giorni di preavviso previsti dalla legge.
- Intestazione. Il mittente è il lavoratore e il destinatario il datore di lavoro.
- Oggetto, vale a dire l’intenzione di voler interrompere il rapporto di lavoro.
- Volontà del dipendente di rassegnare le proprie dimissioni. Occorre precisare che la decisione in merito è propria.
- A seconda che le dimissioni siano per giusta causa o meno, si indica la volontà di lavorare durante il periodo di preavviso o di richiedere l’esonero dallo stesso.
- La data ultima di presenza del dipendente in sede di lavoro, coincidente con il termine del periodo di preavviso.
- Firma del lavoratore e del datore di lavoro per indicare la presa visione.
Qualche consiglio per la stesura
La lettera di dimissioni risulta più efficace se impostata con un tono positivo e propositivo. Non sempre la ragione per cui si abbandona il proprio lavoro è legata ad esso, può dipendere da impedimenti personali o da cambiamenti nella routine. Il documento sancisce il termine di un’esperienza professionale ma non esclude che in futuro possano stabilirsi altri rapporti di lavoro con la stessa azienda.
Qualora il termine del rapporto fosse motivato da una situazione tesa se non ostile, meglio tenersi su un tono neutro. Se di positivo si ha poco da riferire, meglio limitarsi all’essenziale e spedire una lettera di dimissioni più sintetica ma non bellicosa.
Anche qualora abbiano avuto luogo episodi di divergenza o di palese ostilità è meglio non farne menzione nel documento, neppure a cenni. Per chiarire la propria scelta meglio chiedere un colloquio apposito. Qualche riferimento al periodo lavorativo è ben accetto nel caso invece in cui si voglia ringraziare l’azienda per l’opportunità offerta e sottolineare come si conserverà un bel ricordo anche in futuro.
Un fac simile di partenza
Nome Cognome (propri)
Indirizzo (domicilio)
Dati di contatto (telefono fisso/email/numero di cellulare…)
Nome Azienda
Indirizzo Azienda
Data esatta in cui avviene la spedizione della lettera di dimissioni
OGGETTO: Dimissioni
Io sottoscritto (occorre indicare Nome e Cognome nuovamente) con la presente intendo comunicare la mia decisione di rassegnare le dimissioni (specificare la mansione svolta), che avranno decorrenza a partire dalla data (riportare la data in cui si scrive la lettera).
A questo punto è possibile scegliere fra due strade. La prima riguarda la richiesta d’esonero lavorativo nel periodo di preavviso:
Rendo inoltre nota l’impossibilità di prestare attività lavorativa durante il periodo di preavviso previsto dal contratto.
Altrimenti nel caso si intenda restare disponibili:
Intendo mantenere inalterata la mia disponibilità nel periodo sopracitato per adempiere alle mie mansioni.
La lettera di dimissioni si può concludere con una delle due forme Distinti Saluti/Cordiali Saluti. Dopodiché si riportano a destra Nome e Cognome e la propria firma, leggibile.
Lo spazio per i ringraziamenti si ricava solitamente dopo aver confermato la propria disponibilità a prestare attività lavorativa nel periodo di preavviso. Diversamente le intenzioni del dipendente potrebbero apparire ambigue al datore di lavoro nel caso non accompagnate da una presa di responsabilità.