Lavoro: per trattenere i giovani conta più il clima dello stipendio
Per un giovane italiano cosa è importante per scegliere un lavoro? La risposta che molti darebbero sarebbe “lo stipendio” ma pare che soprattutto negli ultimi anni la mentalità sia cambiata. Uno studio condotto dall’agenzia per il Lavoro SGB Humangest su un migliaio fra laureandi e laureati mostra che ciò che preme di più ora è il clima positivo in azienda.
Si tratta di un aspetto spesso sottovalutato nel mercato del lavoro, ma che ora sta acquisendo sempre più rilievo.
Il lavoro si può lasciare per un clima tossico
L’agenzia Humangest ha riscontrato una situazione particolare in quest’ultimo anno, ora che la pandemia ha alleggerito la sua morsa. Ossia che molti italiani hanno rassegnato le dimissioni dal posto di lavoro anche senza avere trovato un nuovo impiego. Un’uscita dal mondo lavorativo a tempo indeterminato che però diversamente dal solito non spaventa.
Da giugno 2021 in Italia sono stati più di mezzo milione i lavoratori che si sono licenziati. Un fenomeno che appare fotocopia della Great Resignation, l’onda di licenziamenti volontari registrata negli Stati Uniti (ben 4,3 milioni). Dimissioni non legate a un lavoro più redditizio ma piuttosto alla ricerca di un nuovo stile di vita.
Un ambiente lavorativo frenetico, troppa pressione da parte dei superiori o pessimi rapporti fra colleghi. Sono le motivazioni alla base di molti di questi allontanamenti e non sono affatto banali. Significa che a dispetto anche di una retribuzione adeguata o lauta è possibile decidere di licenziarsi senza ripensamenti.
I soldi non valgono lo stress o determinate rinunce nella mentalità dei giovani. Un ambiente e un clima tossico a lavoro sono problemi con cui purtroppo in molti fanno i conti ma sopportano soprattutto per paura di perdere il posto. Eppure sono anche i motivi per cui anche chi ha una posizione solida può decidere di andarsene.
Guardando le statistiche, ben il 36% di coloro che hanno presentato le dimissioni non ha aspettato di trovare un nuovo impiego. Tra chi ancora lavora, il 40% desidera cambiare mansione e/o azienda.
Cosa significa clima positivo?
Un ambiente sereno in azienda, in ufficio o in generale sul posto di lavoro non è un’utopia, ma dipende da diversi fattori. Prima di tutto le condizioni della struttura e dei locali in cui si esercita la propria attività, ma non solo. Molto influisce sulla sensazione di benessere in contesto lavorativo la qualità delle interazioni con i colleghi.
Questo aspetto da alcuni anni ha acquisito maggiore importanza nei contesti aziendali tanto che si organizzano addirittura corsi per favorire un clima positivo. La ragione è legata anche al fatto che in un’atmosfera di lavoro che mette a proprio agio i lavoratori la produttività aumenta in parallelo. Questa verità vale sia durante gli studi che nelle aziende.
Alcuni si spingono anche a fare una stima numerica dei contatti positivi necessari per svolgere al meglio il lavoro. L’equilibrio secondo l’esperto di psicologia organizzativa Marcial Losada si trova quando il rapporto tra interazioni positive e negative è di circa 3 a 1. Un po’ come per i rapporti di coppia a dire il vero.
La chiave per avere degli scambi e dei confronti che non demoralizzino sta nella resilienza, ovverossia nella capacità di far valere la propria opinione in modo costruttivo e senza piegarsi passivamente agli eventi. Chi è resiliente di fronte a un rimprovero o a un imprevisto mantiene la calma e prosegue il proprio lavoro, senza lasciarsi abbattere.
Naturalmente perché un ambiente lavorativo risulti complessivamente sereno occorre che la maggior parte di chi vi opera comprenda questo principio. Se solo alcuni adottano un atteggiamento resiliente la questione rimane aperta.
La retribuzione come valorizzazione
Come creare le condizioni ideali per un clima sereno
- Prevedere di fornire mezzi adeguati ai dipendenti. Rimanere con computer datati e lenti non incoraggia certo a impegnarsi di più, e lo stesso vale per le postazioni di lavoro. Avere i giusti strumenti significa anche avere il giusto supporto, prevedendo di affiancare chi è inesperto senza lasciarlo a sé stesso, come avviene per molti stagisti.
- Valutare se organizzare delle uscite aziendali. Passare del tempo insieme fuori dall’orario d’ufficio può aiutare a legare e migliorare le interazioni fra colleghi sul lavoro. Certo, non deve trattarsi di periodi che tolgano troppo tempo alla sfera privata, con il rischio che vengano viste come una forzatura.
- Rendere più accoglienti i locali in cui si lavora. Un ambiente spoglio può risultare ostile in ufficio, e dove la sicurezza lo permette inserire qualche elemento decorativo non nuoce. Qualora non disturbi la concentrazione anche la musica di sottofondo può dare una marcia in più.
- Separare l’area ristoro in modo che il dipendente o il collaboratore abbia effettivamente la sensazione di “stacco”. Inserire elementi come piante o acquari che richiamano l’esterno può aumentare la serenità dell’ambiente.