Consigli pratici per lavorare in Svizzera nel 2023
Lavorare in Svizzera è il sogno di molti alla ricerca di un futuro oltre frontiera. Cerchiamo di capire insieme quali sono i requisiti necessari, gli stipendi medi e il costo della vita!
Lavorare in Svizzera: salari e costo della vita
Lavorare in Svizzera: in quali cantoni la situazione è ottimale?
- Zurigo – 7376;
- Berna – 4431;
- Lucerna – 2704;
- Uri – 197;
- Svitto – 842;
- Nidvaldo – 471;
- Glarona – 235;
- Zugo – 849;
- Friburgo – 597;
- Soletta – 1921;
- Basilea Città – 1585;
- Basilea Campagna – 1327;
- Sciaffusa – 589;
- Appenzello esterno – 133;
- Appenzello interno – 24;
- San Gallo – 4066;
- Grigioni – 3552;
- Argovia – 4117;
- Turgovia – 1970;
- Ticino – 833;
- Vaud – 4186;
- Vallese – 2262;
- Neuchatel – 1488;
- Ginevra – 923;
- Giura – 513.
Che cos’è un lavoratore frontaliere?
Il lavoratore frontaliere è uno straniero che, pur non essendo residente nel territorio, lavora in Svizzera. Ad esempio i cittadini italiani che risiedono vicino al confine, si recano in Svizzera per lavoro e poi rientrano al proprio domicilio.
Tra le città italiane più vicine al confine svizzero troviamo: Como, Sondrio, Verbania, Varese, e Aosta.
Lavorare in Svizzera e vivere in Italia è possibile grazie all’accordo con la Confederazione Svizzera che definisce l’imposizione fiscale sui lavoratori frontalieri. Considera frontaliere il lavoratore che risiede entro 20 Km dalla frontiera con la Svizzera e, in linea di massima, rientra ogni giorno al proprio domicilio. Per loro la tassazione è suddivisa in parte in Svizzera e in parte in Italia. In particolare l’accordo prevede che ci è stato assunto dal 1° luglio 2023 deve essere tassato all’80% in Svizzera, e il restante 20% in Italia.
Esistono due tipi di permesso per poter lavorare in Svizzera:
- L UE/AELS: permesso di soggiorno di breve durata, per attività di durata inferiore ad un anno (364 giorni). Resta valido per il periodo del contratto;
- B UE/AELS: permesso di dimora, per assunzioni della durata di almeno un anno o a tempo indeterminato.
Un futuro oltre frontiera
Ad oggi vivere e lavorare in Svizzera è il sogno di molti. Ma perché?
in Italia la maggior parte dei giovani ambiscono ad un futuro lavorativo al di fuori dei confini.
Varie ricerche riportano che la maggior parte di studenti post maturità annovera l’idea di trasferirsi all’estero.
La fase più indicata per farlo sarebbe quella immediatamente successiva alla scuola. Dati riportano che:
- 43%: vorrebbe formarsi all’estero per poi cercare un’occupazione stabile nel Paese d’accoglienza;
- 41%: vorrebbe studiare in Italia per poi trasferirsi all’estero nella speranza di avere maggior opportunità di crescita professionale;
- 16% studierebbe all’estero per poi rientrare in Italia tornare con un bagaglio più ricco di esperienza.
Quest’analisi fa emergere una realtà molto preoccupante.
La maggior parte dei giovani desiderano trasferirsi all’estero senza immaginare un possibile ritorno in patria, nemmeno sul lungo periodo:
- 20%: desidera rimanere fuori dai confini nazionale per sempre;
- 43% tornerebbe in patria solo nel caso in cui l’esperienza fosse particolarmente deludente;
- 37%: considera di poter pensare in un futuro di rientrare in Italia.
Il paradosso dell’Italia è evidente. Il nostro Paese è infatti nel mezzo di un processo di trasformazione digitale ed ecologica importante che crea un netto aumento delle opportunità di lavoro. Il vuoto informativo genera però disorientamento nei giovani accrescendo la prospettiva di un futuro oltre frontiera.