Jonathan Galindo: cos’è, cosa sappiamo e cosa c’è dietro questo gioco
Jonathan Galindo è il nome di una challange online che fino a qualche anno fa era in grado di destare allarme in chi lo sentiva. La struttura di questa challenge era piuttosto semplice, ma proprio nella sua semplicità trovava la sua efficacia.
Tutto aveva inizio con un follow sui social da parte di un personaggio molto simile al familiare Pippo della Disney. Da lì partivano le sfide, che portavano il giocatore a compiere azioni sempre più spinte. Le prove suggerite potevano spingere il giocatore a ferirsi e, nei casi più estremi, addirittura alla morte.
Le vittime di questo fenomeno sono stati soprattutto i bambini. Non avendo ancora la piena padronanza di internet e dei suoi rischi, infatti, si si sono mostrate prede facili di manipolare. Il loro timore, come è stato raccontato, era infatti quello di poter essere trovati grazie alla localizzazione del proprio computer e rapiti.
Quello di Jonathan Galindo è soltanto uno degli esempi di giochi caratterizzati da prove di coraggio che si rivelano essere pretesti per indurre ad azioni pericolose e per questo bisogna conoscerli per capire come difendersi.
Ma come è nato questo fenomeno? E come funziona? Continua a leggere per scoprilo.
Jonathan Galindo: cos’è e come è nato
Il fenomeno di Jonathan Galindo era già molto noto negli Usa e da lì poi si è spostato in Europa coinvolgendo per primi Paesi come Germania e Spagna fino ad arrivare in Italia. Da quel momento sono fioccati tantissimi profili falsi che portavano questo nome e combinazioni di Jonathan e Galindo, talvolta separati da un trattino o altri segni di interpunzione. Le prime segnalazioni su Jonathan Galindo risalgono addirittura al 2017, in Messico, grazie a uno youtuber che ne parlò per la prima volta.
Tuttavia la nascita di questa challenge, così come è avvenuta per Blue Wave e Momo, non è così chiara come si potrebbe credere. Questi sono fenomeni che nascono in sordina e che grazie ai servizi di messaggistica si diffondono in tutto il globo senza che nessuno se ne accorga fino a quando non è poi troppo tardi.
Come funziona il gioco
Jonathan Galindo si inserisce in un filone di challenges in grado perfino di portare alla morte di chi decide di accettare la sfida. Il suo funzionamento è in realtà molto semplice e la sua elaborazione non si discosta di molto rispetto a un’altra challenge ugualmente pericolosa e famosa: Blue Wave.
Tutto comincia con una richiesta di follow sui social come Facebook, ma anche TikTok, da parte di questo personaggio di nome Jonathan Galindo. All’apparenza sembra piuttosto innocuo, non a caso ricorda il personaggio dei cartoni animati della Disney Pippo: orecchie lunghe, naso da cane ed espressione amichevole. Proprio questo aspetto fa si che i bambini (o comunque giovanissimi) accettino la richiesta.
A questo punto arriva il vero e proprio invito a partecipare alla challenge: non sono date molte indicazioni se non che ci saranno delle sfide da affrontare. Soltanto dopo aver superato una prova si può passare alla successiva.
Tramite un link, dunque, si entra a far parte del gioco. Le prime prove sono piuttosto semplici, ma diventano sempre più complesse e sempre più pericolose mano a mano che si susseguono. Vengono presentate come “prove di coraggio” ma procedendo si arriva anche a suggerire atti di autolesionismo. Alcuni dei partecipanti che hanno avuto la lucidità di fermarsi nonostante la giovane età hanno spiegato che tra le prove di coraggio c’era perfino quella di incidersi con una lama sull’addome.
Il gioco, inoltre, spingeva le vittime a continuare ricordando che se ci si rifiutava di giocare, Jonathan sarebbe arrivato fino a casa del giocatore grazie all’indirizzo IP del computer per rapirlo e ucciderlo, non prima di averlo truccato in modo che gli somigliasse.
Chi c’è dietro Jonathan Galindo
La pericolosità e la diffusione a macchia d’olio di questa challenge ha spinto molti a chiedersi chi sia il responsabile (o siano i responsabili) dietro a tutto ciò. Ancora oggi non si è trovato un colpevole unico che ha dato via a questa pericolosa challenge, ma si è riusciti a risalire, almeno, all’origine della figura di Jonathan Galindo.
Infatti, il personaggio di Jonathan Galindo è una creatura nata da Samuel Catnipnik, un produttore di effetti speciali per il cinema . Successivamente qualcuno se n’è appropriato, dando il nome a un gioco pericoloso che in poco tempo si è espanso in tutto il globo.
Per quanto riguarda l’immagine che effettivamente compare nella foto profilo è ripresa da un costume creato da Samuel Canini, che, come è stato chiarito dalle indagini, non ha nulla a che fare con questa challenge mortale.
Cosa fare contro le challenge come Jonathan Galindo
Sebbene ad oggi il fenomeno sia fortunatamente scemato, il pericolo che challenge simili possano ripopolare il mondo del web è sempre alto. Per questo motivo è importante sapere con chiarezza come muoversi in questi casi per non correre rischi.
La prima cosa da fare in questi casi è informarsi. Essere attenti a quello che accade nel mondo e restare informati è sicuramente un primo passo per non farsi cogliere di sorpresa.
Essere cauti con gli sconosciuti: con i social è molto facile entrare in contatto con persone sconosciute e questi fenomeni pericolosi non devono togliere del tutto la fiducia nei confronti dell’altro o portarci a chiuderci in noi stessi. Quello che conta è prestare attenzione. Se un profilo non convince o fa richieste particolari, meglio lasciar perdere.
Se si è un adulto, mai lasciare i più piccoli soli con i dispositivi. Per quanto oggi i parental-control aiutino a tutelare i bambini, è bene tenerli sotto controllo quando navigano o usano i social, spiegando loro come comportarsi e a cosa prestare attenzione.
Tuttavia, tutti questi accorgimenti non sempre bastano. Cosa fare qualora si venisse contattati da profili come quello di Jonathan Galindo?
In questo caso tutto quello che va fatto è bloccare e segnalare il profilo. In questo modo si può essere sicuri che non si verrà nuovamente contattati e soprattutto si potrà indicare che quell’utente potrebbe essere pericoloso ed è bene assicurarsi delle sue intenzioni. In un semplice gesto si può tutelare se stessi e anche gli altri. Segnalare un profilo social, come quello di Jonathan Galindo, può far sì che l’account venga del tutto chiuso e quindi non possa raggiungere nessun altro.