Jesus Morning Star (JMS): lo scandalo della Chiesa sudcoreana Providence
Ancora oggi, in Corea del Sud, il nome di Jung Myung-seok, fondatore e leader del controverso gruppo religioso Jesus Morning Star (JMS) – conosciuto anche come Providence – continua a evocare un misto di timore, sconcerto e indignazione. La sua figura è al centro di uno dei casi più discussi della storia religiosa contemporanea, segnata da accuse di manipolazione, abusi sessuali e dinamiche settarie che hanno scosso profondamente l’opinione pubblica.
Al di là della cronaca, la vicenda di Jung Myung-seok rappresenta un esempio emblematico di come un movimento nato sotto le vesti del fervore spirituale e del life coaching religioso possa trasformarsi in una struttura opaca, capace di esercitare un controllo pervasivo sui suoi adepti.
Nei prossimi paragrafi analizzeremo chi è Jung Myung-seok, quali sono le origini del gruppo JMS, le accuse che hanno portato a processi e condanne, e perché questo movimento continua a suscitare allarme sociale e mediatico anche al di fuori della Corea del Sud.
Jung Myung-seok: chi è il leader di Jesus Morning Star
Nei primi anni ’80 il movimento si espande oltre i confini della Corea del Sud in altri paesi asiatici.
Accuse ed abusi
Nel frattempo, vengono raccolte altre denunce da parte di sette donne che lo accusano di violenza sessuale. Infine, nel 2003, un tribunale sudcoreano emette un mandato di cattura internazionale. Jung Myung-seok continua a vivere in clandestinità per diversi anni, continuando a guidare la setta da remoto, inviando sermoni registrati e dottrine ai suoi seguaci.
La cattura
L’arresto avviene dopo un periodo di sorveglianza delle autorità cinesi, che lo consegnano alla Corea del Sud solo l’anno successivo. Nel 2008, una volta estradato, Jung viene incriminato per molestia sessuale e stupro di tre donne membri del suo gruppo religioso. Il leader di Jesus Morning Star deve finalmente affrontare un processo per i reati di cui è accusato.
Percezione mediatica
La strategia di reclutamento rimane simile a quella degli anni ’80 e ’90: eventi sportivi, workshop artistici, campi estivi e incontri universitari e programmi di scambio culturale. L’espansione internazionale è favorita anche dal ricorso a piattaforme online e social media, che consentono di diffondere sermoni e materiale dottrinale in diverse lingue, aggirando le restrizioni legali coreane.