Femminicidio: definizione e numeri del fenomeno in criminologia
Possiamo considerare il femminicidio come la violenza più estrema nei confronti delle donne.
Sebbene spesso derivi da forme di discriminazione legate al sesso ed al genere, la complessità del fenomeno rende necessario esaminarlo al meglio, per comprenderne ogni sfaccettatura.
Ed è proprio questo ciò che faremo nel seguente articolo. Daremo cioè una definizione del fenomeno dal punto di vista della criminologia, analizzeremo i numeri del femminicidio in Italia e nel mondo e cercheremo di capire quali sono le differenze tra femminicidio e femmicidio.
In ultimo, ci occuperemo di analizzare le caratteristiche dei criminali che si macchiano di omicidio nei confronti del sesso femminile.
Cos’è il femminicidio
Iniziamo con le definizioni: per femminicidio intendiamo quella forma di omicidio messa in atto nei confronti delle donne.
Questo termine è in realtà molto ampio ed indica sia gli omicidi perpetrati nei confronti degli individui di sesso femminile da parte di familiari o partner, sia quelli che vengono definiti omicidi di genere.
L’introduzione del termine femminicidio si è resa necessaria già a partire dal secolo scorso. Questo perché gli omicidi ai danni delle donne per fattori legati alle differenze di genere ed alla discriminazione hanno raggiunto numeri spaventosi.
In effetti, una delle prime cause di mortalità in giovane età per le donne è proprio il femminicidio.
Questo ci fa capire il perché il fenomeno, di portata globale, rappresenta una problematica socioculturale non indifferente.
Il termine femminicidio, molto spesso, nell’immaginario comune va ad indicare un omicidio femminile ad opera di un uomo.
Questa non è tuttavia una conclusione esatta: se è pur vero che, in moltissimi casi, sono gli uomini a macchiarsi di femminicidio, talvolta sono le donne che perpetrano crimini d’odio nei confronti di altre donne.
Come dicevamo, infatti, il femminicidio è un fenomeno molto complesso, con differenti sfaccettature.
Giusto per fare un esempio, se l’omicidio avviene in ambito familiare, anche le donne della famiglia possono essere complici. E questo è solo uno dei moltissimi casi in cui il femminicidio avviene ad opera di una donna.
Indubbiamente, però, e questo dato è stato anche confermato dall’OMS, la stragrande maggioranza dei femminicidi viene commesso da un partner o da un ex.
Stime ufficiali in Italia
Sebbene il numero generale degli omicidi sia in diminuzione, non solo nel nostro Paese, ma anche nel resto del mondo, i femminicidi continuano purtroppo ad aumentare.
In questo 2021, è in effetti stato registrato un aumento dei femminicidi pari all’8% rispetto all’anno precedente, come segnalato da Osservatorio Diritti.
Fino al mese di novembre 2021, le donne uccise nel nostro Paese durante l’anno erano 103; nello stesso periodo, durante l’anno precedente, il numero di femminicidi registrato era pari a 100.
E, purtroppo, questo 2021 non è ancora finito.
Nella maggior parte dei casi, l’omicida era partner attuale o ex della vittima di femminicidio. Nei casi in cui non è stato il partner a compiere l’atto violento, l’assassino era comunque un parente della vittima.
Le cose, purtroppo, non vanno meglio nel resto del mondo: il The Guardian ha parlato addirittura di una “femicide epidemic”, un’epidemia di femminicidio che è peggiorata anche a causa della pandemia di Covid-19.
Indubbiamente, infatti, lockdown e misure restrittive hanno causato un innalzamento dei numeri relativi alle violenze domestiche. Ed è probabilmente questa la causa che ha comportato un aumento nel numero delle vittime di femminicidio quest’anno.
Femmicidio e femminicidio sono sinonimi?
Fino ad ora, comunque, ci siamo riferiti agli omicidi nei confronti delle donne col termine “femminicidio”.
Esiste però un secondo termine, ossia femmicidio, che viene spesso utilizzato come un sinonimo.
In realtà, le due parole stanno ad indicare due eventi simili, ma che hanno comunque delle differenze tra loro.
Purtroppo, talvolta anche i dizionari sbagliano, e anche sulla celebre enciclopedia online Wikipedia il termine femmicidio è indicato come un sinonimo di femminicidio.
La realtà è però ben diversa.
Entrambi i termini indicano degli omicidi commessi ai danni di individui di sesso femminile, ed in entrambi i casi l’omicidio colpisce la donna in quanto tale.
Tuttavia, a voler essere precisi, il femmicidio prevede l’uccisione della donna per motivi che hanno radici nel sessismo. Potremmo, in altre parole, definire il femmicidio come un omicidio di genere, che avviene per una base di misoginia. Si compie femmicidio perché, sfortunatamente, la società è ancora profondamente impregnata da una presunta supremazia dell’uomo nei confronti delle donne.
Il femminicidio, invece, è un termine più ampio, che definisce un omicidio contro una donna, il quale investe vari piani, da quello sociale a quello psicologico.
Si potrebbe identificare come un termine sociologico, che prevede la volontà di privare la donna del suo diritto alla vita.
Un omicidio ai danni di una donna può dunque avvenire per diverse motivazioni e sottendere a sfaccettature differenti, che vanno valutate caso per caso.
Caratteristiche del killer che uccide le donne
In ultimo, cercheremo di analizzare il profilo psicopatologico dell’assassino che, per motivi differenti, arriva ad uccidere una donna.
Da sottolineare, comunque, che esistono vari tipi di femminicidio, lo abbiamo ormai capito: dall’omicidio passionale al crimine ideologico, andranno sempre analizzati prima di tutto contesto e movente.
Dato che il caso più frequente di femminicidio avviene ad opera di un partner o di un ex, interessante analizzare il profilo tipico di colui che decide di uccidere la propria compagna o ex compagna.
Riconoscere alcuni dei segnali tipici di un partner che, potenzialmente, potrebbe commettere femminicidio è di fondamentale importanza, poiché potrebbe anche permettere di prevenire alcuni dei casi di omicidio ai danni delle donne.
Generalmente, gli assassini che si sono macchiati di femminicidio sono tutti differenti tra loro, com’è ovvio che sia. Ma vi sono anche dei tratti comuni molto simili che li accomunano.
In molti casi, è presente una qualche forma di disturbo mentale: molto frequenti i disturbi di tipo psicotico.
Non di rado, l’assassino ha anche un’alterazione a livello cognitivo, anche se questo fattore non sembra essere discriminante.
Lo è, piuttosto, la tendenza all’abuso di sostanze stupefacenti varie o di alcolici.
Il killer può aver infine dato sfogo alle proprie gelosie estreme con atti violenti nei confronti della vittima prima di arrivare al femminicidio vero e proprio.