Deepfake e Deepnude: definizioni e differenze tra i fenomeni
Il web offre una miriade di immagini e video con cui ciascuno di noi percepisce la realtà che lo circonda, ma i fenomeni del Deepfake e Deepnude ci mettono davanti alla consapevolezza che non sempre questo materiale è autentico. La rete, infatti, permette di inserire e pubblicare contenuti senza necessità di autorizzazioni.
Analizziamo insieme le dinamiche problematiche sulla violazione della privacy e sull’identità digitale.
Cosa significa Deepfake?
Deepfake significa essenzialmente la manipolazione di immagini e/o video volte a creare un’ alterazione delle medesime. La parola nasce dall’unione dei termini “fake” e “deep learning”. Per via delle tecnologie attuali, risulta piuttosto semplice modificare contenuti reali ricreando caratteristiche diverse. Usando software dotati di Intelligenza Artificiale infatti si possono ricreare immagini realistiche, imitando movimenti del corpo e persino voci. Il risultato sarà l’elaborazione di una nuova immagine e/o video che ritrae il soggetto vittima in una situazione scomoda o diffamatoria che nella realtà non è mai avvenuta.
Questi falsi digitali sono una violazione della sfera privata e possono ledere in modo grave l’immagine della vittima dell’imitazione. Per non parlare del problema conseguente, ovvero la nascita di traffici illegali o tentativi di estorsioni che pretendono il pagamento di una somma di denaro per evitare che le immagini lesive della persona siano divulgate.
Che cos’è il Deepnude
Una specifica tipologia di Deepfake prende il nome di Deepnude. Il deepnude consiste nel ricreare, manipolando immagini e/o video di persone ignare, dei fotomontaggi in cui il soggetto ritratto è nudo o in pose esplicitamente sessuali. Queste immagini sono chiaramente dei falsi, ritoccati con software in grado di incollare il corpo di un terzo o di ricostruirlo ex novo privo di indumenti. Come è evidente questo strumento è di una gravità spaventosa in quanto può amplificare la creazione di materiale porno- pedopornografico.
Anche in questo caso le conseguenze psicologiche possono essere traumatiche ed umilianti.
Politica e disinformazione: fenomeni di massa
Anche le fake news sono un problema che può essere utilizzato e collegato al Deepfake e Deepnude. Infatti, nell’ambito dell’informazione, i soggetti coinvolti possono essere personaggi pubblici. La diffusione di false notizie sul loro conto viene utilizzato per indirizzare l’opinione pubblica e trova terreno fertile in questi due fenomeni illegali. Le alterazioni di immagini possono, ad esempio in caso di politici e leader, essere mostrate e inviate in occasione di campagne elettorali. Il motivo è semplice: screditare e influenzare le opinioni dei cittadini al momento del voto.
Questi strumenti illegali diventano in questo modo non sono lesivi dell’identità del singolo, ma vero e proprio fenomeno di massa. In caso di personaggi pubblici colpiti da Deepfake e Deepnude i risvolti che nascono dal rendere note queste immagini degradanti sono molto serie, in quanto è possibile un’ampia diffusione tramite più canali in breve tempo.
La domanda che ognuno si deve porre è: ciò che mi mostra Internet è reale? Quello che conosco e recepisco tramite il web è informativo o, al contrario, fonte di disinformazione? In questo periodo storico non è semplice distinguere ciò che è reale e ciò che non lo è. Troppi canali filtrano la nostra informazione e ci conducono ad una determinata interpretazione invece che un’altra, svuotando la concezione di “vero”.
Tutela dai Deepfake e Deepnude: come
La questione è di particolare rilievo in quanto ci troviamo essenzialmente davanti a un vuoto normativo, nonostante l’impegno verso questa direzione.
Se l’art 612 del Codice Penale punisce il Revenge Porn, ovvero la divulgazione di materiale a contenuto sessuale di ex partner, la medesima tutela non può applicarsi alle immagini artificiali in questione. A tal proposito, dunque, è intervenuto il Garante per la protezione dei dati personali: nell’ottobre 2020 è stata aperta un’istruttoria nei confronti di Telegram, sistema di messaggistica istantaneo. In quest’occasione la denuncia da parte di ragazze ritrovatesi senza abiti negli scambi della popolare chat, ha reso necessario un intervento.
Il Garante della privacy, alla luce di questo e altri recenti avvenimenti, si è premurato tramite una scheda informativa di sensibilizzare le persone alla tutela. L’attenzione viene dunque posta su rischi e danni legati a un utilizzo improprio della tecnologia, con una particolare attenzione alla questione di minori. Le lesioni alla privacy, alla dignità e all’immagine dei singoli, possono infatti essere deleterie. Le immagini possono anche avere un utilizzo a fini di estorsione o revenge porn. Inoltre, i danni irreparabili sono amplificati in caso di una circolazione incontrollata di tale materiale, che può arrivare fino ad essere virale.In base ai dati provenienti da un sondaggio dell’American Psychologist Association, il 51% di persone coinvolte in reati di Deepfake e Deepnude hanno pensato al suicidio.
Chi lavora in ambito cybersecurity si sta dando da fare per trovare algoritmi capaci di riconoscere le immagini manipolate ed evitare la diffusione di questo fenomeno. Quello che ciascuno di noi può fare, come singolo, è provare a combattere il nascere di ogni tipo di violenza o azione illegale tramite un’educazione composta da rispetto ed insegnamento dei diritti umani.
Speriamo che in futuro molto recente si trovi una risposta definitiva a questi, e altri, fenomeni illegali.