Dark web e deep web: definizioni e differenze tra i fenomeni
Molto spesso, nel linguaggio comune, i termini dark web e deep web vengono utilizzati come sinonimi.
In realtà, però, si tratta di due parti del web differenti: il dark web è infatti una piccolissima porzione dell’enorme deep web.
In questo articolo andremo alla scoperta di queste due aree del web, che hanno in comune un dettaglio: entrambe risultano nascoste ai motori di ricerca.
Ne analizzeremo insieme differenze e utilizzi, sia leciti che illeciti.
Differenza tra dark web e deep web
Partiamo innanzitutto dalla differenza tra dark web e deep web; prima di occuparci della loro distinzione, dobbiamo però introdurre un terzo concetto, quello del surface web.
Si tratta della parte del web trasparente, quella che viene indicizzata dai motori di ricerca e che utilizziamo quotidianamente.
Non è altro che l’area del web che possiamo trovare quando effettuiamo una ricerca, quella che contiene quindi tutti i siti web visitabili dagli utenti in quanto indicizzati.
Il surface web si differenzia dal deep web, che invece contiene tutti quei materiali non indicizzati dai motori di ricerca. Si tratta della porzione del web più ampia, in quanto contiene anche dati crittografati.
Pensiamo ad esempio alle nostre password o alle informazioni utente che utilizziamo per loggarci ai vari siti e servizi, come quelli di streaming forniti da Netflix o Prime Video. Nessuno può ovviamente accedere a questi dati semplicemente ricercandoli tramite i motori di ricerca. Ma si tratta comunque di dati conservati online, che vengono appunto conservati sul deep web.
All’interno dell’enorme quantità di contenuti non indicizzati del deep web, poi, troviamo quel che è noto come dark web. Anche in questo caso, essendo parte del deep web, si tratta di un’area della rete non indicizzata.
Il deep web, per essere accessibile, deve sfruttare software e autorizzazioni speciali, come ad esempio Tor. Il che avviene al fine di rendere posizioni e utenti totalmente anonimo, in modo che le loro informazioni non siano in alcun modo reperibili.
Questa è la motivazione di base che rende il dark web adatto a nascondere siti illegali. Il dark web è infatti spesso sfruttato per traffici e comunicazioni non proprio leciti.
Ma non bisogna pensare che tutto il contenuto del dark web sia illecito. Il dark web è nato infatti ad opera del laboratorio di ricerca navale degli Stati Uniti, al fine di stabilire delle comunicazioni protette tra i vari enti del Governo americano.
Dark web e deep web: come si accede
Dato che si tratta in entrambi i casi di parti del web nascoste, non sarà possibile consultare elementi del dark web e del deep web utilizzando un normale browser.
Per quanto riguarda il deep web, molti di noi lo utilizzano anche quotidianamente senza rendercene conto.
Quando accediamo a delle pagine web utilizzando password o altre chiavi di sicurezza, infatti, utilizziamo una parte sommersa del web, che non è indicizzata e non può essere raggiunta da altri utenti, trattandosi di una connessione privata.
Diversa è invece la questione dell’accesso al dark web, al quale si può entrare utilizzando un particolare browser, denominato TOR, che è l’acronimo per The Onion Router.
In realtà, TOR non ha molte differenze con i canonici browser: si tratta in effetti di una versione modificata di Firefox.
Questo software ha però una particolarità: riesce a garantire il totale anonimato di chi naviga utilizzandolo.
Il browser TOR riesce infatti ad impedire che terze parti possano controllare siti web ed eventuali risorse visitati dall’utente. Alla fine di ogni sessione effettuata, TOR elimina completamente sia cookies che cronologia dei siti visitati.
Ogni dato viene poi crittografato per tre volte: l’”Onion” (che in italiano significa cipolla) a cui il nome stesso del browser fa riferimento, rimanda agli strati di crittografia che protegge i dati di navigazione degli utenti, i quali, in questo modo, possono navigare in totale anonimato.
Il deep web è davvero pericoloso?
Cerchiamo adesso di capire quanto la parte sommersa del web può essere pericolosa.
Sfortunatamente, dato che i termini di dark web e deep web sono spesso usati come fossero sinonimi, si è spesso portati a pensare che all’interno del deep web si svolgano solamente attività e connessioni illegali.
In realtà non è proprio così: il deep web, infatti, garantisce lo svolgimento di connessioni ed attività anonime, ma queste possono essere perfettamente legali.
Il deep web, come avremo già capito, contiene infatti un’enorme quantità di informazione ed è la sede di database, che associazioni, enti governativi e aziende hanno la necessità di mantenere in anonimato.
Il web sommerso è anche la sede di intranet, ossia le reti interne che vengono utilizzate da aziende e istituzioni, che vengono utilizzate per permettere ai membri interni di comunicare in modo sicuro tra loro, oltre che di archiviare informazioni.
Ma il deep web contiene anche altro, dalle bozze dei post sui blog che devono essere ancora pubblicate (e che quindi non sono indicizzate) fino alle pagine di accesso a servizi di vario genere, dalla posta elettronica agli account bancari.
Insomma, il contenuto del deep web è molto vario e, nella maggior parte dei casi, si tratta di contenuto sicuro e legale.
Usi illeciti della parte oscura del web
Di solito, i contenuti illeciti si trovano infatti principalmente nel dark web.
Specifichiamo che navigare sul dark web, di per sé, non è illegale: lo diventa qualora si cerchino di acquistare merci e servizi non ammessi dalla legge.
Anche se è pur vero che questa parte del deep web viene utilizzata anche per attività non criminali, come scopi militari o di ricerca, ma anche per immagazzinare informazioni giornalistiche o politiche, il dark web viene spesso utilizzato dai criminali per compiere crimini senza essere scoperti.
Questo perché l’anonimato garantito dalla parte sommersa del web fa sì che i criminali difficilmente vengano rintracciati.
Le modalità la criminalità organizzata riesce a sfruttare il dark web sono differenti. Si va infatti dalla vendita di beni illegali, quali armi o droghe, fino allo spaccio di informazioni rubate, quali account di utenti, o interi database contenenti dati sensibili.
Inoltre, il dark web permette di acquistare una vasta gamma di inquietanti prodotti, che vanno dai materiali pedopornografici fino ad organi e, addirittura, esseri umani.