Cyberbullismo: numeri in calo del 30% nel 2022
Il fenomeno del cyberbullismo rappresenta un grave problema sociale, che negli ultimi anni ha suscitato un grande allarme in tutto il mondo. Tuttavia, secondo recenti studi, sembra che finalmente si stia assistendo a una riduzione dei casi di cyberbullismo. Infatti, nel 2022 si è registrata una diminuzione del 30% dei casi di cyberbullismo trattati rispetto all’anno precedente.
Ma cosa si intende per cyberbullismo? Si tratta di un fenomeno che si manifesta attraverso l’utilizzo di strumenti informatici e di comunicazione, come ad esempio i social network, per molestare, denigrare o umiliare una persona. Questo tipo di violenza è particolarmente diffuso tra i giovani, che spesso sono vittime di insulti, minacce e diffamazioni online.
Andiamo però per ordine, analizzando innanzitutto i risultati della recente ricerca, ad opera della Polizia di Stato.
Cyberbullismo, diminuisce il numero dei casi trattati
Secondo i dati forniti dalla Polizia Postale, i casi di cyberbullismo, nel 2022, si sono ridotti. L’anno scorso, per la precisione, è stato registrato il 30% dei casi in meno ed un totale di 129 giovani indagati.
È quanto emerso dalla condivisione dei dati tenutasi durante l’incontro romano per la manifestazione “Siamo #cuoriconnessi”. Un’attività formativa promossa da UniEuro e tenutasi proprio il giorno del Safer Internet Day.
Analizzando i dati più in profondità, è emerso che nel 2022 il numero esatto dei casi riportati alla Polizia Postale è di 326. Invece, nel 2021, i casi di cyberbullismo presi in carico dalla Polizia Postale era di 464.
Il 2021 è stato un anno decisamente infausto per quanto riguarda il bullismo informatico: infatti, era stato segnalato un lieve rialzo nel numero dei casi.
Le fasce più colpite
Un dato allarmante riguarda il fatto che la fascia più colpita dal fenomeno è quella dei giovanissimi, di età compresa tra i nove e i diciassette anni.
In ogni caso, il cyberbullismo ha registrato significative riduzioni, soprattutto per la fascia d’età dei giovanissimi. Andando ai dati, la Polizia Postale ha segnalato una riduzione pari a -37% per la fascia d’età più giovane, entro i nove anni.
Ridotti anche i casi di bullismo informatico per la fascia dai dieci ai tredici anni (-23%) e per quella dai quattordici ai diciassette anni (-31%).
Cyberbullismo: alle origini del nuovo trend
Si tratta dunque di dati particolarmente incoraggianti. Ma da cosa deriva questo trend, che ha ridotto i casi di cyberbullismo trattati?
Possiamo provare ad avanzare delle ipotesi.
Innanzitutto, uno dei motivi per cui si sta assistendo a una diminuzione dei casi di cyberbullismo è sicuramente legato alla maggiore consapevolezza dei giovani sui rischi dell’utilizzo dei social network e degli strumenti informatici in generale.
Infatti, sempre più spesso si organizzano campagne di sensibilizzazione sul tema del bullismo online, che mirano a educare i giovani alla corretta gestione dei social network e a promuovere comportamenti positivi sul web.
Il ruolo dei social media nella lotta al bullismo su internet
Inoltre, molti social network hanno adottato misure volte a contrastare il fenomeno del cyberbullismo. Ad esempio, Facebook ha implementato un sistema di segnalazione dei contenuti inappropriati, che consente agli utenti di segnalare eventuali abusi o comportamenti offensivi. In questo modo, gli amministratori della piattaforma possono intervenire tempestivamente per rimuovere i contenuti o bloccare gli utenti che hanno violato le regole.
Anche Instagram ha introdotto delle funzionalità volte a prevenire il bullismo online. Ad esempio, gli utenti possono nascondere i commenti offensivi o bloccare gli utenti che li hanno insultati. Inoltre, la piattaforma ha introdotto la funzione “Limita”, che consente di limitare l’accesso alle proprie storie e ai propri post a determinati utenti.
Nonostante questi progressi, è ovvio che il fenomeno del cyberbullismo non può essere considerato completamente sconfitto. Infatti, ancora oggi si verificano casi di violenza online, che possono avere conseguenze devastanti per le vittime. È quindi fondamentale continuare a promuovere la sensibilizzazione sul tema del bullismo online e ad adottare misure volte a contrastare questo fenomeno.
In particolare, è importante educare i giovani a un uso consapevole dei social network e degli strumenti informatici, in modo da evitare comportamenti violenti o offensivi. Inoltre, è necessario promuovere la cultura del rispetto e della tolleranza, sensibilizzando i giovani alla diversità e alla multiculturalità.
Cyberbullismo: numeri in calo, ma siamo solo all’inizio
Dello stesso avviso è il direttore del Servizio Polizia Postale Ivano Gabrielli, che durante l’evento “Siamo #cuoriconnessi” ha confermato l’importanza della prevenzione.
In effetti, secondo Gabrielli, i dati particolarmente confortanti derivano dagli eventi di sensibilizzazione che, negli ultimi mesi, hanno coinvolto varie scuole italiane.
Ovviamente, si tratta solo di un punto di partenza: il lavoro da svolgere è davvero molto. In ogni caso, la Polizia Postale ha dato piena disponibilità in merito alla possibilità di continuare a portare avanti il progetto #cuoriconnessi.
Purtroppo, c’è da considerare un dettaglio fondamentale: il bullismo online sui social media può essere difficile da riconoscere poiché spesso accade in modo subdolo e sottinteso.
Tuttavia, ci sono alcuni segnali da tenere d’occhio per identificare il bullismo online sui social media, tra cui:
- Insulti, commenti offensivi o intimidazioni pubblici o privati;
- Diffusione di false informazioni o rumor per danneggiare l’immagine di una persona;
- Esclusione o isolamento di una persona da un gruppo di amici o conoscenti;
- Creazione di account falsi o anonimi per attaccare una persona;
- Inviare messaggi o commenti ripetitivi o molesti.
Nel caso in cui si sia vittima di una o più di queste azioni, è bene rivolgersi immediatamente alla Polizia Postale.
Il ruolo delle scuole nella prevenzione
In futuro, infine, sarà importantissimo coinvolgere maggiormente le scuole per contrastare ancor di più il cyberbullismo. Le scuole possono infatti svolgere un ruolo importante nella prevenzione del bullismo.
È importante che le scuole educhino i loro studenti sui comportamenti appropriati sui social media e sulle conseguenze negative del bullismo online.
A livello scolastico, si possono organizzare workshop e seminari per sensibilizzare gli studenti sui pericoli del bullismo online sui social media e sui modi per prevenirlo. Inoltre, si conta sul mondo della scuola per implementare politiche chiare e ferme contro il cyberbullismo e per collaborare con le autorità competenti per affrontare questo problema.