Contratti innovativi per Virtual Influencer
I virtual influencer sono la nuova sfida dell’influencer marketing. Grazie all’avvento dell’intelligenza artificiale, molte aziende stanno sperimentando questo nuovo modo di fare pubblicità servendosi di influecer virtuali per le loro campagne di advertising.
Continua a leggere questo articolo se vuoi scoprire cos’è un virtual influencer e che tipo di accordi contrattuali possono essere stipulati con questi ambasciatori virtuali.
Indice
Cosa sono le virtual model?
I virtual influencer sono un fenomeno in rapida ascesa che sta radicalmente cambiando le regole dell’influencer marketing e della comunicazione. I personaggi virtuali registrano milioni di seguaci e attirano sempre più persone per via delle loro vite affascinanti e super lussureggianti.
Queste personalità digitali sono create interamente attraverso l’uso di grafica computerizzata (CGI) e sono in grado di interagire con il pubblico attraverso le piattaforme social in modo simile agli influencer umani.
Tuttavia, dietro a questo fenomeno c’è un mondo di contratti e accordi legali che definiscono le relazioni tra i creatori, gli agenti e i brand.
Influencer virtuali: la sfida dell’autenticità
Sebbene i virtual influencer siano capaci di condividere le loro passioni e i loro interessi in modo del tutto reale, interagendo con i loro seguaci h24, è importante trovare comunque un equilibrio tra estetica e autenticità.
L’idea di virtual model e influencer virtuali non è nuova, ma negli ultimi anni ha guadagnato una notevole attenzione. Con nomi come Lil Miquela, Shudu Gram e Noonoouri, questi avatar digitali hanno conquistato un vasto seguito sui social media, promuovendo brand, partecipando a eventi e persino collaborando con celebrità umane. Dietro a queste apparizioni apparentemente spontanee, c’è un intricato labirinto di accordi legali che regolano le loro attività.
Contratti e accordi
Nel mondo sempre più affollato dell’influencer marketing, emergono nuove figure: gli influencer virtuali. Tuttavia, se c’è una lezione fondamentale che emerge da questa nuova frontiera, è la necessità di trasparenza.
Informare chiaramente il pubblico che l’influencer coinvolto è frutto di intelligenza artificiale diventa non solo una pratica etica, ma anche un imperativo per mantenere la fiducia degli utenti e mitigare potenziali controversie legali.
Informare chiaramente il pubblico che l’influencer coinvolto è frutto di intelligenza artificiale diventa non solo una pratica etica, ma anche un imperativo per mantenere la fiducia degli utenti e mitigare potenziali controversie legali.
L’uso di “foto in sovraimpressione” nei contenuti si rivela particolarmente efficace per comunicare questa distinzione essenziale, garantendo che il pubblico sia pienamente consapevole della natura digitale dell’influencer.
Aspetti chiave dei contratti con un virtual influencer
Il ricorso a influencer virtuali è in aumento, in quanto nonostante richiedano investimenti iniziali in intelligenza artificiale e grafica 3D, portano a un risparmio nelle campagne di marketing.
Un esempio di ciò è la scelta di Rihanna di utilizzare l’influencer virtuale Shudu per promuovere il suo brand di bellezza Fenty Beauty, mentre Prada e Chanel hanno collaborato con Lil Miquela.
Un esempio di ciò è la scelta di Rihanna di utilizzare l’influencer virtuale Shudu per promuovere il suo brand di bellezza Fenty Beauty, mentre Prada e Chanel hanno collaborato con Lil Miquela.
Far evolvere l’identità del brand insieme a quella di un influencer virtuale può avere molti vantaggi, ma è fondamentale stipulare contratti chiari e sicuri con chi detiene i diritti del personaggio virtuale
Il contratto dev’essere adattato all’evoluzione tecnologica, ma deve anche essere in conformità con le norme applicabili in materia di sponsorizzazione.
Non esiste un contratto standard tra aziende e influencer, pertanto, è essenziale creare il contratto tenendo conto di tutti i potenziali problemi legali che possono sorgere. Questo potrebbe riguardare il diritto d’autore, la proprietà intellettuale, ecc.
Alcuni dei punti chiave da considerare includono la descrizione dell’oggetto della sponsorizzazione, la modalità di sponsorizzazione, il corrispettivo, la durata della partnership, l’eventuale esclusività o non concorrenza, la proprietà intellettuale, il diritto all’immagine, le modalità di misura della campagna, le garanzie per lo sponsor e la tutela del marchio dell’influencer.
Quali sono le normative alle quale attenersi?
Con l’aumento dell’uso dei dati personali, è importante anche che le aziende rispettino le normative sul trattamento dei dati personali, come il GDPR. Per esempio, l’azienda dovrà informare l’influencer sul trattamento dei suoi dati e, se l’influencer tratta i dati dei suoi follower, dovrà fornire loro l’informativa sulla privacy e chiedere il loro consenso.
Inoltre, l’azienda deve attenersi a diverse normative, tra cui il codice civile, il Codice del Consumo, il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, e altre leggi sulla pubblicità ingannevole e comparativa. Infine, sarebbe consigliabile che l’azienda metta a disposizione dell’influencer una policy aziendale che contenga i principi del marchio e gli obblighi a cui l’influencer deve sottostare.
Virtual influencer e interazione umana
In un futuro sempre più intersecato tra il mondo fisico e quello digitale, i virtual influencer potrebbero evolversi da semplici rappresentazioni umane a entità artificiali autonome, con una propria esistenza e ontologia.
Queste entità potrebbero trovarsi in spazi digitali come il metaverso o la realtà aumentata, sfumando i confini tra reale e virtuale. In questo scenario, la distinzione tra ciò che è umano e ciò che è artificiale diventerà sempre più sfumata, portandoci a interrogarci sulla vera natura dell’umanità.
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