Concorsi OSS: una guida pratica alle prove d'esame
Le prove di concorso per diventare OSS, ovvero operatori socio-sanitari, sono di tipologia sia scritta che orale e, in base ai test selezionati di volta in volta si svolgono in modalità più o meno diverse.
Analizziamo meglio insieme il mondo OSS!
OSS: chi è e che ruoli svolge
L ’OSS si occupa di attività necessarie alla soddisfazione dei bisogni primari del paziente in ambito socio-sanitario e dell’agevolazione al benessere ed autonomia del singolo. L’Operatore socio-sanitario inoltre da un aiuto molto importante a livello operativo per il corpo infermieristico.
L’OSS, dopo aver superato il concorso dedicato alla professione, opera in strutture socio-sanitarie sia pubbliche che private quali:
- ospedali e cliniche;
- ASL (Aziende Sanitarie Locali) e IPAB (Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficienza);
- scuole e istituti di formazione;
- centri educativi;
- comunità di recupero;
- case di riposo;
- comunità di alloggio;
- case famiglia;
- strutture dedite all’ assistenza domiciliare.
OSS: percorso di studi e ottenimento della qualifica
Le pre-condizioni per operare all’interno di strutture pubbliche e/o private necessarie sono:
- adempimento del percorso scolastico obbligatorio ovvero avere il diploma di scuola secondaria di primo grado;
- aver raggiunto la maggior età o, in caso contrario, possedere l’attestato di qualifica professionale;
- se cittadini straniere attestare di avere un livello di conoscenza della lingua italiana A2.
Dopo l’assolvimento di tali requisiti, è necessario anche aver seguito un percorso di formazione per gli Operatori Socio Sanitari.
Tale corso OSS consiste in:
- obbligo di frequenza;
- durata massima equivalente a 18 mesi tot, suddivisi in 450 ore di teoria e 550 di tirocinio presso una struttura sanitaria riconosciuta;
- studio di materie con tematiche socio-culturali (legislazione socio-sanitaria, legislazione del lavoro, etica e orientamento al ruolo) psicologico-sociale (psicologia socio-relazionale, sociologia, psicologia applicata) igienico-sanitario (igiene, igiene dell’ambiente, confort domestico alberghiero), tecnico-operativo (assistenza, assistenza alla persona nelle cure igieniche, nell’alimentazione, nella mobilizzazione, assistenza di primo soccorso, assistenza alla persona anziana, disabile e con disturbi mentali, disposizioni in materia di protezione alla salute e della sicurezza dei lavoratori).
- esame conclusivo suddiviso nello svolgimento di una prova pratica e una prova orale.
Entriamo ancora più nello specifico delle prove di concorso OSS.
Prove di concorso
Come abbiamo detto, le prove per diventare OSS sono suddivisibili nello svolgimento di una prova pratica e di una prova orale. Talvolta, in caso di un elevato numero di candidature, è necessario sostenere anche una pre-selezione, che quasi sempre consiste nella risposta ad una serie di domande a risposta multipla.
In base all’ art DPR 220/01 le prove di concorso OSS consistono in:
- prova pratica o scritta: esecuzione di tecniche specifiche o predisposizione di atti connessi alla qualificazione professionale richiesta;
- prova orale: materie oggetto d’esame della prova pratica.
La prova pratica è la prima a dover essere svolta. La maggior parte delle volte è sotto forma di una prova scritta. Solo se superata si potrà accedere all’orale. A prescindere dalla modalità di svolgimento e dalla tipologia di test, il punteggio massimo raggiungibile è di 30/30, mentre quello più basso può anche scendere al di sotto dello 0. Il criterio valutativo, infatti, adopera regole che penalizzano di più l’errore rispetto alla mancata risposta. Il punteggio minimo per superare con successo il test equivale invece a 21/30.
L’ammissione alla prova orale è subordinata rigorosamente a questi punteggi. I concorrenti che non raggiungono la sufficienza vengono eliminati e non possono procedere nella selezione.
Differenti plausibili opzioni di prove pratiche
Come abbiamo precedentemente indicato, la prova pratica OSS non è fissa ma tipologia e modalità di svolgimento possono variare da test a test. Le opzioni che possono presentarsi sono:
- quiz a risposta multipla: modalità di selezione molto efficace, ove sia ben strutturato e contenga quesiti coerenti. Le domande sono 30 e le risposte multiple possono arrivare ad un massimo di cinque. Con un segno il candidato indica la risposta ritenuta corretta;
- quiz a risposta aperta: per definizione intrinseca è la tipologia di test che da risultati il meno obiettivi possibili. La valutazione del test è infatti a discapito di un terzo soggetto umano e la sua opinione personale sulla correttezza e/o esaustività della risposta. Non c’è infatti un termine di paragone ufficiale. La risposta al quesito deve essere contenuta nelle righe date a disposizione per venire compilate;
- test con procedure da riordinare: l’azione richiesta in questo caso è quella di riordinare cronologicamente le azioni di una specifica procedura data in esame. A volte tale test subisce una lieve modifica. Deve essere infatti completato delle parole mancanti. Riempire dunque gli spazi vuoti tramite parole date in un elenco.
Altre domande possibili nella prova pratica del test OSS sono:
- quesiti riguardanti determinate e specifiche competenze attinenti al ruolo del Operatore Socio Sanitario;
- esecuzioni pratiche di alcune tecniche date;
- temi riguardanti ambiti di studio quali mobilizzazione, assistenza, igiene.
I candidati selezionati per la prova orale sono il totale di colore che passano con successo la parte pratica del test OSS. Quest’ultima parte di esame consiste in:
- un colloquio sui temi d’esame richiesti in oggetto dalla precedente prova pratica;
- quesiti su competenze particolari e specifiche, anche a livello di legislazione sanitaria, della professione socio-sanitaria.