Click baiting, spam e troll: un' analisi dei crimini on line
Fenomeni nati con l’avvento della rete, click baiting, spam e troll fanno parte della macro categoria racchiusa sotto il nome di Cyber Crime. Analizziamo di cosa si tratta insieme.
Cyber Crime: diverse tipologie e possibili reati
Con la diffusione di Internet hanno preso piede sempre di più minacce pervenute ed utilizzate prettamente nel mondo del web. Click baiting, spam e troll sono fenomeni di nascita abbastanza recente ma non per questo poco insidiosi e dannosi. Anzi.
Il Cyber Crime racchiude ogni tipo di minaccia o attacco web. Le tecnologie digitali e i sistemi informatici sono spesso sotto attacco da parte di hacker a danno di singoli o aziende. Le metodologie di attacco sono sempre più efficienti e sofisticate. Combatterle non è semplice. Le percentuali di crimini su questo genere è sempre più in crescita. Violazione di comunicazioni, frodi o compromissioni di sistemi informatiche, falsificazioni di dati o profili utenti sono all’ordine del giorno. Se fenomeni come Click baiting, spam e troll possono apparire solo fastidiose, in realtà le minacce sottese e nascoste sono più ampie. Nella normativa vigente, l’art 640 del codice penale punisce, inquadrando come truffa, chi attraverso inganni o raggiri si procuri un profitto personale con altrui danno. Cosa che potrebbe facilmente accadere.
Ma andiamo con ordine.
Click baiting: analisi del fenomeno e normativa a proposito
Il fenomeno del Click baiting avviene in modo molto frequente, se non sempre, quando navighiamo in rete e ci apprestiamo ad aprire una pagina di nostro interesse. Infatti, in quest’occasione, compaiono una sorta di colonne laterali o nuove piccole finestre che occupano lo spazio davanti al link cercato, che invitano l’utente a cliccare sopra. Svolgendo l’operazione richiesta vengono aperte nuove pagine che racchiudono contenuti a scopi pubblicitari, utili per generare rendite on line al creatore della pagina stessa.
Il fenomeno del Click baiting utilizza come tattica titoli accattivanti, tematiche di interesse per i più (gossip, ultimi avvenimenti di cronaca nera, notizie a sfondo sessuale e così via) per presentare un’informazione distorsiva, irreale o ingannevole. La modalità per ottenere il click sulla pagina è tendenzialmente la creazione di un impatto sulla sfera emotiva. Lo scopo reale è ottenere il click del maggior numero possibile di utenti, di modo che la pagina abbia ampia letture e possibili condivisioni sui social network.
Spam, che cos’è e come difendersi
La tattica utilizzata per fare Spam si basa sull’ invio massiccio di e-mail senza avere il consenso del destinatario. Ad oggi, lo Spam rimane la modalità più utilizzata per diffondere non solo pubblicità ma anche inviti ad iscrizioni a servizi, allegati malevoli, malware, link a siti web ingannevoli e truffe.
Adam Sheehan, della Behavioral Science Lead di MWR Infosecurity, ha elencato alcune metodologie utilizzate per rendere lo Spam efficace:
- la probabilità che l’utente apra un’e-mail aumenta del 2% se il mittente è conosciuto;
- il successo dello Spam si attesta al 4,5 % se il testo dell’email non presenta nessun errore;
- un’e mail che invita esplicitamente a compiere un’azione con rapidità ha meno potenziale di riuscita rispetto a un’invito più implicito.
Gli aspetti analizzati sono dunque per lo più psicologici.
Ma gli hacker hanno, nel tempo, adottato anche nuove modalità più pratiche per assicurarsi la vittoria. Infatti, spesso lo Spam non utilizza solo più allegati ma reindirizza ad un sito. In questo modo il contenuto malevolo può essere ospitato un periodo di tempo più lungo.
Come fare per difendersi?
- aggiornare software e sistemi operativi con regolarità per utilizzare i sistemi di sicurezza e protezione più recenti;
- utilizzare anti-virus che scansionano e rimuovono le minacce;
- usare una casella e-mail già fornita di filtri anti-spam;
- scegliere password elaborate e complicate da individuare da esterni;
- cliccare su link solo se siamo certi rimandino su siti di provenienza certa.
Troll, categorie e analisi del problema
Click baiting, spam e troll sono tre fenomeni ampiamente noti in rete. Analizzando l’ultimo di nostro interesse, possiamo affermare che nel linguaggio web la parola Troll viene utilizzato per indicare un utente che provoca discussioni tra i partecipanti di una comunità on line. Spesso gli altri utenti vengono attaccati verbalmente e insultati.
Entrando nello specifico, questi account si intromettono all’interno di discussioni già avviate con un ampio numero di partecipanti. Lo scopo principale dei Troll è avere a disposizione un pubblico molto ampio che risponda alle provocazioni lanciate. I Troll si nascondono dietro un nickname e cercano di ottenere le reazioni degli utenti coinvolti e deviare la conversazione su altri topic rispetto a quelli di cui la comunità on line è interessata.
I Troll si dividono in diverse categorie:
- tattici: i loro interventi sono pianificati nel dettagli. Inizialmente questi utenti si iscrivono alla community instaurando un buon rapporto con gli altri utenti e fingendo interesse per i temi trattati. Solo in un secondo momento, una volta ottenuta la fiducia dei più, li sorprendono lanciando attacchi. Un modo in cui possono essere riconosciuti fin dall’inizio è l’analisi dell’informazioni fornite sul profilo;
- strategici: lo scopo è identico a quello dei Troll tattici. L’ unica differenza è che in questo caso i Troll agiscono in gruppo, amplificando le discussioni d’odio;
- playtime: utilizzano il web a tempo perso, si inseriscono nelle conversazioni raramente scrivendo commenti d’odio casuali. Per questo motivo sono facilmente riconoscibili fin dall’inizio;
- dominatori: sono i Troll più pericolosi perché sono riusciti a rivestire un ruolo di comando all’interno della community. Riescono a insultare gli altri utenti senza il rischio di venire puniti.
Come abbiamo visto i fenomeni del Click baiting, spam e troll sono ampiamente diffusi tra i crimini in rete. La possibilità che diminuiscano è sempre attesa, soprattutto tramite un educazione e sensibilizzazione fin dalla scuola secondaria ai temi di cyberbullismo.