L'importanza della balistica forense nell'indagine dei crimini
La balistica forense rappresenta un pilastro fondamentale nelle indagini criminali moderne, contribuendo in maniera decisiva all’identificazione di responsabilità e alla ricostruzione degli eventi nei casi di crimini violenti con arma da fuoco.
Grazie all’analisi dettagliata di armi da fuoco, proiettili e traiettorie, questa disciplina consente di fornire prove scientifiche inconfutabili, supportando le autorità giudiziarie nel perseguire la giustizia.
In una società sempre più complessa, dove le tecniche investigative si evolvono rapidamente, la balistica forense si colloca come un elemento imprescindibile per garantire la sicurezza pubblica e il rispetto delle leggi. Questo articolo esplora il ruolo cruciale della balistica forense, le sue applicazioni pratiche e i progressi tecnologici che ne stanno ampliando le potenzialità.
Che cos’è la balistica forense
Storicamente il termine indicava una macchina d’assedio realizzata in legno, con la quale venivano lanciati massi o dardi. In questo senso, la scienza nacque per studiare il lancio di un oggetto.
- ricostruzione dei fatti relativi ad un delitto in cui è stata utilizzata un’arma da fuoco;
- lo studio dell’arma da fuoco utilizzata;
- il moto, la traiettoria e l’orientamento dei proiettili e gli effetti quando colpiscono il bersaglio;
- le cause che ne determinano le dinamiche.
Diverse tipologie
- interna: studia i fenomeni che avvengono all’interno della canna dell’arma, dall’accensione alla fuoriuscita del proiettile.
Quest’approccio implica l’esame di molteplici aspetti, tra cui il tipo di combustione della polvere da sparo, le diverse pressioni e temperature all’interno della canna e il movimento del proiettile; - intermedia: indaga la fuoriuscita del proiettile dalla canna, gli effetti che i gas dello sparo hanno sul tratto iniziale di volo del proiettile e il rinculo, ovvero la forza che spinge l’arma verso il tiratore;
- esterna: descrive la traiettoria del proiettile nell’aria.
L’aria lo rallenta in quanto genera una forza che si oppone al movimento e può provocare una deviazione in base, anche, alla forma del proiettile e la sua densità sezionale; - terminale: esamina l’interazione dinamica tra il proiettile e il bersaglio analizzando le variabili che intervengono al momento del contatto tra proiettile e bersaglio;
- lesionale: affronta gli effetti dell’impatto del proiettile con i tessuti biologici e i meccanismi lesivi quando il bersaglio coinvolto è un essere vivente. Per farlo, si concentra sulla cinetica del proiettile e il trasferimento di energia cinetica durante lo sparo.
Obiettivi della balistica forense
- ricerca, documentazione, prelievo e conservazione dei reperti di interesse;
- identificazione del calibro dei proiettili esplosi;
- ricostruzione di traiettorie, dinamica degli eventi e posizione fra vittima e sparatore;
- esame delle caratteristiche tecnico-funzionali dell’arma in questione;
- ricerca dei residui dello sparo;
- interpretazione della descrizione e documentazione dei rilievi ambientali e testimoniali eventuali;
- esame comparativo dei proiettili, dei bossoli e delle loro parti;
- determinazione della distanza di tiro e stima della velocità dei proiettili;
- definizione dei colpi inesplosi nel caricatore;
- verifica di eventuali manomissioni, alterazioni e malfunzionamenti dell’arma da fuoco oggetto d’esame;
- valutazione del periodo della morte o del ferimento della vittima, della causa e dei mezzi impiegati;
- tempo di sopravvivenza della vittima e della possibilità di quest’ultima di compiere autonomamente azioni dopo il ferimento;
- identificazione del soggetto che ha sparato;
- esame dei danni provocati ad ambienti, oggetti e eventuali veicoli presenti;
- trattamento informatico dei dati balistici;
- gestione ed aggiornamento del campionario delle munizioni;
- continua ricerca e sperimentazione.
Come svolgere il ruolo a livello professionale
- i micro-segni rilasciati su bossoli e proiettili per identificare l’arma impiegata;
- la scena del crimine per ricostruire le traiettorie dei colpi;
- le posizioni reciproche assunte da sparatore e vittima.
- basi di fisica, chimica e ingegneria dei materiali;
- competenze sulle armi da fuoco, la loro tecnologia e il loro funzionamento;
- conoscenze delle leggi che ne regolano acquisizione e possesso;
- abilità nell’utilizzo di strumentazioni di laboratorio quali microscopi ottici comparatori, sistemi di acquisizione digitale per l’analisi tridimensionale dei reperti e sistemi radar o a fotocellula per la misurazione della velocità dei proiettili.
Questi corpi, infatti, dispongono sia di personale altamente specializzato sia di laboratori e tecnologie di ultima generazione.