Il più grande attacco di bioterrorismo della storia americana
L’attacco biologico Rajneeshee avvenuto nell’autunno del 1984 in Oregon è passato alla storia come il più grande caso di bioterrorismo negli Stati Uniti. A orchestrarlo furono gli adepti della setta Rajneeshee, guidati da Anand Sheela, con l’obiettivo di manipolare le elezioni locali contaminando cibo e acqua con il batterio della salmonella.
Questo episodio rappresenta un esempio inquietante di come il fanatismo religioso possa sfociare in atti di violenza, trasformando un pacifico gruppo spirituale in una vera e propria organizzazione criminale.
In questo articolo, esamineremo in dettaglio i fatti, le motivazioni, le tecniche utilizzate e le conseguenze di uno degli attacchi biologici più devastanti e controversi della storia americana, cercando di comprendere come una comunità apparentemente dedita alla pace sia potuta diventare il centro di un caso di bioterrorismo senza precedenti.
I fatti dell’attacco biologico The Dalles
Nel tempo, il numero di contagiati sale fino ad arrivare a 751 anche se, per fortuna, nessuno muore.
L’utopia: una città nel deserto
La storia di Rajneeshpuram, la comune fondata negli anni ’80 in Oregon dai seguaci del guru indiano Bhagwan Shree Rajneesh (conosciuto anche come Osho), è un caso emblematico che solleva interrogativi profondi: si trattava di un’utopia new age distrutta dalla corruzione e dall’opposizione esterna, o di un culto manipolativo che ha portato i suoi membri a commettere crimini gravi?
Nel 1981, migliaia di seguaci di Rajneesh si trasferirono nel “Big Muddy Ranch” in Oregon, trasformandolo in una città chiamata Rajneeshpuram.
La comunità, che raggiunse fino a 7.000 abitanti, disponeva di infrastrutture avanzate, tra cui un aeroporto, un sistema di trasporti pubblici e servizi municipali completi.
I membri praticavano meditazione, danza estatica e condividevano ideali di amore libero e crescita spirituale.
Tuttavia, dietro questa facciata idilliaca si celavano pratiche inquietanti.
Ex membri hanno denunciato coercizioni psicologiche, pressioni per partecipare a incontri sessuali di gruppo e persino casi di violenza sessuale durante le sessioni di “terapia”. Alcuni ex adepti hanno descritto esperienze di manipolazione mentale che li hanno lasciati in uno stato di totale dipendenza e confusione.
Manipolazione psicologica e abusi
All’interno della comune, i seguaci erano sottoposti a pratiche di manipolazione mentale che includevano sessioni di meditazione intensa, isolamento dal mondo esterno e una rigida gerarchia che scoraggiava il dissenso.
Ma Anand Sheela, braccio destro di Osho, esercitava un controllo autoritario, utilizzando tecniche di persuasione coercitiva per mantenere l’ordine e la fedeltà al leader. Le decisioni venivano imposte senza possibilità di discussione, e chi manifestava dubbi veniva emarginato o punito.
Le pratiche terapeutiche adottate nella comune spesso sfociavano in abusi fisici e psicologici. Sessioni di “terapia” prevedevano confronti violenti tra i partecipanti, con l’obiettivo dichiarato di liberare emozioni represse, ma che in realtà causavano traumi e sofferenze. Alcuni ex membri hanno riportato di essere stati costretti a partecipare a queste sessioni sotto pressione, temendo ritorsioni o l’espulsione dalla comunità.
Particolarmente gravi sono le testimonianze riguardanti abusi sessuali su minori all’interno della comune.
Secondo un documentario del 2024, ex membri hanno raccontato di essere stati esposti a comportamenti sessuali inappropriati fin dalla tenera età, con alcuni che riferiscono di essere stati costretti a partecipare a rapporti sessuali con adulti. Questi abusi erano spesso giustificati come parte del percorso spirituale o della liberazione sessuale promossa dalla filosofia del gruppo.
Chi sono i leader Rajneesh e e Anand Sheela
Una volta raggiunta un’ampia comunità, si trasferiscono tutti insieme a Pune in un’ampia proprietà e si crea una struttura gerarchica gestita dai fedeli più devoti. Tra questi, spicca Anand Sheela, che convince Rajneesh a trasferirsi nel 1981 in un enorme ranch nella contea di Wasco, in Oregon. Mancano solo tre anni a quello che passerà alla storia come il più grande caso di attacco biologico.
La nascita della comunità di Rajneeshpuram
La popolazione è composta dalle centinaia di seguaci di Rajneesh che però attirano l’attenzione degli abitanti di Antelope, il paese più vicino.
I local infatti, perlopiù pensionati, persone semplici, religiose e dalle idee conservatrici si attivano da subito per contrastare quella che considerano un’invasione della loro contea. In risposta, gli sannyasin comprano quante più case possibili ad Antelope, obbligando molti degli abitanti a trasferirsi altrove. Essendo inoltre in maggioranza vincono le elezioni e controllano il consiglio comunale, cambiando da subito il nome della città in Rajneesh.
Iniziano anche le ostilità: nel 1983 qualcuno piazza una bomba e, nonostante nessuno viene ferito, i sannyasin comprano centinaia di armi per difendere la comunità e iniziano dei programmi di addestramento militare.
Le motivazioni dietro l’attacco biologico
In suo aiuto, accorre l’infermiera che lavora nel laboratorio chimico locale, la quale afferma di essere riuscita a ricreare il batterio della salmonella, un germe che provoca infezioni all’intestino.
L’obiettivo è contaminare il più ampio numero di persone nei giorni prima del voto per impedire loro di presentarsi ai seggi. Vengono presi di mira così i ristoranti di The Dalles e viene versato il liquido contenente la salmonella nei buffet delle insalate.
Sheela decide allora di invitare i senzatetto ad unirsi al Rajneeshpuram di modo che venissero iscritti nei registri elettorali. Questa tattica, però, non funziona ma crea solo tensioni interne per via della difficile integrazione.
Sebbene alcuni membri cercassero sinceramente una vita spirituale diversa, la leadership della comune adottò metodi coercitivi e illegali che portarono alla sua caduta. Pertanto, più che un’utopia distrutta da forze esterne, Rajneeshpuram appare come un culto che ha oltrepassato i limiti della legalità e dell’etica.