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Attacchi informatici alle aziende italiane: i dipendenti nel mirino

Attacchi informatici alle aziende italiane: i dipendenti nel mirino

Attacchi informatico alle aziende italiane i dipendenti nel mirino
  • Sara Elia
  • 22 Luglio 2023
  • Criminologia
  • 4 minuti

Attacchi informatici alle aziende italiane: i dipendenti nel mirino

In Italia, molti dipendenti aziendali sono state colpiti da attacchi informatici, arrivando già a +19% rispetto all’anno precedente. Ed il fenomeno è in costante aumento. Come mai? Cosa sta succedendo e quali sono le radici del fenomeno?

Scopriamolo insieme.

Indice
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Attacchi informatici: la situazione ad inizio 2023

Secondo un rapporto di Threat Intelligence Swascan gli attacchi informatici nei primi mesi del 2023 sono aumentati del 19%. Se confrontiamo i dati del trimestre con il medesimo del 2022, l’aumento arriva fino al 85,7%.
 
Questa minaccia è quindi sempre più presente e problematica sia per istituzioni che per aziende. Ed in particolare per piccole e medie imprese.
La maggior parte delle realtà colpite, ovvero ben il 62%, risulta infatti avere meno di 500 dipendenti. Ed il furto più diffuso quello di credenziali, attraverso malware e tecniche di phishing che analizzeremo meglio in seguito.
 
Secondo l’indagine effettuata inoltre, Facebook e Office365 sono i nomi più utilizzati dai cybercriminali. L’uso di nomi familiari inganna facilmente gli utenti convincendoli a fornire le proprie credenziali. Con tale tecnica gli hacker possono così accedere alle informazioni personali.
 
Caratteristica comune degli attacchi informatici del 2023 è non limitare l’obiettivo esclusivamente a credenziali aziendali. Estendendolo alle personali infatti i criminali possono impersonare il dipendente vittima della violazione informatica. E così facendo portare il malware all’interno dell’azienda per vie traverse, ad esempio l’invio di file o link malevoli tramite messaggi.
 

Cybersecurity: di cosa si tratta

La cybersecurity è una modalità di protezione di sistemi, reti e programmi da attacchi digitali elaborati da hacker. Tali attacchi informatici possono avere diverse finalità:
  • accesso, trasformazione o distruzione di dat sensibili;
  • estorsione di denaro agli utenti;
  • interruzione dei normali processi aziendali;
  • attacchi informatici.
Esistono attualmente miriadi di dispositivi innovativi utilizzati dagli hacker. L’implementazione di misure di cybersecurity efficaci è quindi ad oggi estremamente impegnativa.
 
L’implementazione di misure di cybersecurity efficaci è particolarmente impegnativa oggi. Questo perché ci sono più dispositivi che persone e gli hacker stanno diventando sempre più innovativi. Gli approcci difensivi disponibili per gli utenti sono inoltre ad oggi noti a tutti.
 
A oggi:
  • ransomware: più cattivo e può colpire tutti;
  • phishing:  più sofisticato grazie ai nuovi strumenti di intelligenza artificiale. E mira anche ad aggirare i sistemi di doppia autenticazione;
  • voragine tra aziende di cybersecurity e le altre: le prime sono sempre più in grado di formare bene i dipendenti e dotarsi di tecnologie adeguate. Le seconde invece sono facile preda di hacker.
  • cyber criminali: sempre in più per via della recessione economica. 

Attacchi informatici: le radici del fenomeno

Il fenomeno è, come abbiamo visto insieme in continua crescita, ma le contromisure non riescono a fermarne l’efficacia.
I motivi sono in realtà molto semplici. La crescita del cybercrimine è infatti:
  • proporzionale alla diffusione della digitalizzazione;
  • strettamente legata all’impatto dello smart working che ha abbattuto la distinzione tra la sfera digitale privata e lavorativa;
  • causata dall’esposizione delle aziende sempre più digitali e sempre più esposte agli attacchi informatici. 
Le reti di computer compromessi che sono al servizio dei criminali, detto botnet, giocano inoltre un ruolo chiave. Distribuiscono infatti malware e attaccano altri dispositivi, formando un’arma importante in grado di lavorare senza interruzione su attacchi di tipo automatico.
Gli esempi più popolari ed emblematici sono ad esempio Hajime e Mirai, entrambe dedite alla compromissione di dispositivi Internet of Things.
 
Ad oggi stanno incrementando anche: 
  • utilizzo di malware che rubano credenziali per poi metterle in vendita in siti specializzati nel dark Web;
  • esistenza di vere e proprie cybergang. Ad esempio LockBit, CLOP e ALPHV/BlackCat;
  • fenomeno del ransomware as a service. Si tratta di persone che si affiliano a grandi gruppi per ottenere conoscenze e software di cui necessitano e poi lanciare attacchi ransomware. In ricompensa: parte dei guadagni;
  • evoluzione degli strumenti tecnici a disposizione. 

Come fare per difendersi?

Nei primi tre mesi del 2023 gli attacchi informatici alla cybersecurity, come abbiamo visto, sono già aumentati. Ed è previsto un’ulteriore rialzo. 
Tra i fattori scatenanti di certo la crisi economica ha spinto persone con competenze tecniche a guadagnare con il cyber crime.
 
Su un piano tecnico invece gli esperti concordano sul fatto che ci sono sempre più attacchi alle API (interfacce che collegano dati e servizi). Queste sono molto più utilizzate man mano che le aziende digitalizzano i propri processi. Singoli ed aziende devono quindi prendere alcune precauzioni, tra cui:
  • cercare soluzioni di fortuna (workaround); 
  • affidarsi a tecnologie cloud per la gestione della sicurezza;
  • aggiornare software e sistemi operativi con regolarità per utilizzare i sistemi di sicurezza e protezione più recenti;
  • utilizzare anti-virus che scansionano e rimuovono le minacce;
  • usare una casella e mail già fornita di filtri anti-spam;
  • scegliere password elaborate e complicate da individuare da esterni;
  • cliccare su link solo se siamo certi rimandino su siti di provenienza certa. 
Per contrastare la forte espansione del cybercrimine serve un approccio proattivo. Le aziende devono appoggiarsi a strutture specializzate nel rilevare i segnali che precedono un attacco. Solo così possono fermarlo!
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