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Polizia postale: casi di Cyberbullismo già a 9 anni

Polizia postale: casi di Cyberbullismo già a 9 anni

Polizia postale casi di Cyberbullismo gia a 9 anni
  • Chiara Carnevale
  • 24 Aprile 2023
  • Criminologia
  • 5 minuti

Polizia postale: casi di Cyberbullismo già a 9 anni

Il cyberbullismo è un fenomeno molto diffuso e in costante aumento, soprattutto tra i giovanissimi. Secondo la polizia postale sono aumentati in maniera considerevole i giovani di 9 – 10 anni vittime o carnefici del bullismo online, ma cosa bisogna fare per arginare questa violenza?

Vigilare i più piccoli e metterli in guardia su un uso più consapevole della tecnologia potrebbe essere un primo passo per evitare di imbattersi in questo tipo di problematiche.

Continua a leggere l’articolo se vuoi dare una risposta alle seguenti domande:

  • che cos’è il cyberbullismo?
  • chi sono i soggetti più colpiti dal cyberbullismo?
  • …e molto altro ancora.

Detto ciò, non ci resta che cominciare!

Indice
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Cyberbullismo tra i giovanissimi: i dati

La digitalizzazione ha cambiato in maniera radicale la vita di tutti quanti noi, semplificando un sacco di attività e migliorando moltissimi aspetti della nostra quotidianità. 

L’uso scorretto del web, però, ha portato alla diffusione di diverse pratiche e i giovani sempre più iperconnessi ne stanno pagando le conseguenze più pesanti. Dietro al progresso digitale, infatti, esistono diversi aspetti negativi da tenere in considerazione: uno di questi è senza alcun dubbio il cyberbullismo.

A denunciare questo problema è la polizia postale della Liguria, che nel corso della decima edizione di “Una vita da social” ha voluto mettere in luce la diffusione di questo fenomeno fra i bambini di nove e dieci anni. In base alle statistiche degli agenti, si è riscontrato un caso al mese fra gli alunni delle quarte e quinte elementari che utilizzano giornalmente gli smartphone in maniera del tutto inconsapevole.

Tra i social più utilizzati per manifestare atti di bullismo online troviamo senza dubbio TikTok e Instagram, ma anche chat, gruppi privati o semplicemente WhatsApp possono essere luogo di spiacevoli fenomeni aggressivi. 

Ma qual è il cyberbullismo significato?

Con il termine cyberbullismo si vuole far riferimento ad una manifestazione online di atti aggressivi nei confronti dei propri coetanei o di persone considerate più deboli. In poche parole, rappresenta una forma di bullismo che avviene tramite internet, attraverso l’uso di minacce, offese e molestie.

Caratteristiche del cyberbullismo

Tra le caratteristiche più riconosciute di questo fenomeno, rientrano:

  • l’anonimato, in quanto i bulli possono celare la loro vera identità dietro un “nickname” che renderà difficile alla vittima capire chi è realmente l’aggressore;
  • la pervasità, perché il bullo è sempre presente sulle varie piattaforme utilizzate;
  • la difficoltà nel reperire le prove degli atti di violenza, perché possono essere tempestivamente cancellati dal cyberbullo. Il più delle volte grazie a questa tecnica, il bullo rimane impunito e continua a perseguire nuove vittime;
  • l’ampiezza di portata, che comporta la trasmissione di video, chat e foto che arriveranno ad un pubblico assai più vasto della propria cerchia di conoscenti.

Inoltre, quando si verifica un episodio di cyberbullismo vengono messi in atto i meccanismi di disimpegno morale come la minimizzazione, che fanno passare il gesto compiuto come un semplice scherzo; anche la diffusione della responsabilità con frasi del tipo “non è colpa mia, anche gli altri lo facevano” è uno dei fattori tipici di questo fenomeno.

Tipologie di violenza digital

Nelle dinamiche del cyberbullismo denunciate spesso alla polizia postale, rientrano diverse tipologie di aggressione digitale, tutte violente e dannose. Scopri le più utilizzate nella lista qui di seguito.
 
  1. Flaming: consiste nell’inviare messaggi aggressivi, offensivi o volgari in gruppi social, via e-mail o tramite chat.
  2. Harassament e stalking: riguarda telefonate o messaggi offensivi, insultanti e disturbanti, che vengono inviati ripetutamente ad una persona per diverso tempo al fine di irritarla e ferirla psicologicamente.
  3. Denigration: viene messa in atto nel momento in cui vengono diffusi pettegolezzi o calunnie online al fine di diffamare o ledere qualcuno.
  4. Outing and trickery: consiste nel portare qualcuno con l’inganno a rivelare informazioni o segreti imbarazzanti per poi condividerle on line.
  5. Exclusion: riguarda l’esclusione di una persona da un gruppo online o da una chat con lo scopo di ferirla.
  6. Happy slapping: è l’atto in cui viene diffuso un video online che ritrae l’aggressione ad una vittima. Successivamente o addirittura in tempo reale, il video viene fatto circolare in rete facendo prendere parte in maniera passiva la comunità stessa tramite commenti e condivisioni del video stesso.
  7. Grooming: rappresenta una tecnica di manipolazione psicologica utilizzata dagli adulti per indurre bambini e/o adolescenti ad instaurare una relazione virtuale intima e/o sessualizzata.
  8. Impersonation: si riferisce a tutti coloro che violano l’account di qualcuno per inviare messaggi ai suoi contatti e facendolo passare per ciò che non è. Oppure, consiste nella creazione di un’identità fittizia attraverso la quale il bullo entra in contatto con le sue vittime per ottenere informazioni private che userà contro di loro. In altri casi ancora, il cyberbullo può creare account identici a quelli della persona che vuole andare a colpire per offendere terzi o raccogliere informazioni personali sulla vittima.
 
Tutti questi tipi di bullismo virtuale non fanno altro che alimentare delle gravi conseguenze psicologiche nelle vittime che vanno dalla vergogna, all’isolamento sociale, fino ad arrivare a forme di depressione, attacchi di panico o addirittura al suicidio. 
 

Prevenire e combattere il cyberbullismo

Il cyberbullismo dilaga ovunque, basta vagare per la rete per imbattersi in video o commenti cattivi nei confronti di professori o di ragazzini derisi per il loro aspetto fisico o il loro orientamento sessuale. 
 
Che cosa si può fare per combattere il cyberbullismo?
 
Per arginare questo problema o prevenirlo, è necessario controllare i propri figli per capire che tipi di ecosistemi digitali frequentano. In secondo luogo, bisognerebbe educarli alla non violenza e aiutarli a ignorare questi qualsiasi tipo di commento o battuta violenta nei loro confronti. Insegnargli a curare le proprie amicizie online e offline, è un modo per tutelare sé stessi ed evitare di incorrere a fenomeni di bullismo. 
 
Infine, controllare ciò che pubblica sui social o nel mondo del web è importante per captare eventuali disagi o campanelli d’allarme. 
 
Esistono anche diversi software come il famoso “Parental Control” che possono aiutare i genitori a proteggere i propri figli nel cadere vittime di cyberbullismo o in zone della rete non appropriate ai più piccoli. 
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Chiara Carnevale
Il digital marketing è la mia grande passione e le mie principali aree di interesse sono la SEO e i social media. Cerco di mantenermi sempre aggiornata stando al passo con i tempi e mi piace leggere libri di crescita personale.
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