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Deepfake: cosa sono, come riconoscerli e come difendersi

Deepfake: cosa sono, come riconoscerli e come difendersi

Deepfake cosa sono come riconoscerli e come difendersi
  • Laura Infante
  • 1 Aprile 2023
  • News
  • 5 minuti

Deepfake: cosa sono, come riconoscerli e come difendersi

Per dirla semplice i deepfake sono video creati dall’intelligenza artificiale. La cura nei dettagli è molto spesso tale che è quasi impossibile distinguere da video reali. Creare un video deepfake non è sempre difficile. Ci sono, infatti, tantissime piattaforme che permettono anche ai meno esperti di crearne uno, permettendo di raggiungere anche risultati soddisfacenti. La loro diffusione è iniziata nel 2017 e ancora continua grazie al progressivo miglioramento dei software in grado di crearli. 

Una domanda che può sorgere parlando di video deepfake è se sia legale crearli. La risposto è molto chiara: realizzare un video deepfake non è un reato. Tuttavia, proprio la possibilità di poter ricreare video di questo tipo, anche in tempo reale, ha fatto sì che alcuni sfruttassero questa tecnologia per truffe. Appropriandosi dell’identità di altre persone, i truffatori possono ingannare le loro vittime e spingerle a compiere determinate azioni, come bonifici o cessione di dati di accesso. 

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Cosa sono i deepfake 

I video deep fake sono video creati dall’intelligenza artificiale. Nulla di strano apparentemente se non fosse che l’esattezza con cui vengono ricreate persone e soggetti è tale da rendere estremamente difficile capire che si sta guardando un video reale o falso. I software e le applicazioni in grado di farlo sono ormai alla portata di tutti e sono capaci di ricreare video falsi anche in tempo reale.

“Deep” è un termine anglosassone che sta a significare “profondo”, mentre “fake” come abbiamo imparato grazie al binomio molto diffuso “fake news” si può tradurre come “falso” o “. I video creati con questa tecnologia sono estremamente realistici e fanno sembrare vero il falso.

La creazione di questo tipo di contenuto avviene grazie alla sintesi dell’immagine umana e del morphing, ovvero la trasformazione fluida, graduale e continua tra immagini con forme diverse. In questo modo le immagini vengono combinate e sovrapposte alla perfezione in fotogrammi. Con queste tecniche anche la più piccola espressione facciale può essere riprodotta, restituendo un risultato estremamente realistico e naturale.

Dal 2017, da quando sono diventati virali i video caricati sulla piattaforma Reddit di personaggi famosi, il deepfake si è espanso a macchia d’olio grazie ad applicazioni e software facilmente reperibili online. Come vedremo più avanti, tra i più conosciuti ci sono DeepFaceLab, Faceswap, Faceapp. 

Ma fare video deepfake è un crimine? Di per sè il deepfake non è un reato, ma lo diventa quando viene utilizzato per scopi criminosi come il furto di identità, truffa, fake news e revenge porn. 

Come creare un deepfake: le 5 migliori app

Per creare un video deepfake è possibile sia scaricare sul proprio computer dei programmi appositi, sia rifarsi a software online. Come abbiamo visto, realizzare un contenuto di questo tipo è legalmente possibile, a patto che non vengano danneggiate persone oppure beni.

Tra le soluzioni più utilizzate è possibile trovare:

  • DeepFaceLab: questo applicativo ideato da Microsoft non è adatto a tutti, ma è dedicato agli esperti. Si riferisce soprattutto a chi già ha familiarità con software e programmazione e non ha problemi a interagire anche con interfacce più scarne. Con questa app possiamo sostituire i volti, farli invecchiare e persino cambiare i movimenti dei soggetti.
  • Facewap: un programma compatibile con Mac, Windows e Linux dedicato a chi vuole migliorarsi e saperne di più sul mondo del deepfake. Infatti, è possibile iscriversi in modo gratuito al forum e confrontarsi con altri utenti esperti.
  • Faceapp: molto in voga qualche tempo fa, permette di cambiare i tratti del proprio viso, lo sfondo e gli effetti. Sebbene sia uno strumento semplice e alla portata di tutti, offre risultati piuttosto interessanti.
  • Zao: anche questa è una applicazione che ha avuto una rapida diffusione. Oltre a poter modificare il viso durante il video, permette anche di aggiungere il proprio volto all’interno di un contenuto in cui non è presente.
  • Reface: l’intelligenza artificiale permette di caricare la propria foto e sincronizzarla con la GIF animata. Dopo pochi minuti di caricamento si potrà vedere la propria immagine sovrapposta alla GIF e animarla in tempo reale.

Come riconoscerli

Riconoscere un video generato con le tecnologie per il deepfake non è facile come potrebbe sembrare. Nel tempo i software e le applicazioni sono molto migliorati, rendendo le immagini fluide, corpose e dettagliate al punto che a occhio nudo è quasi impossibile distinguerli da un video originale.

Una delle caratteristiche che accomuna tutti coloro che sono stati truffati con i video deepfake è stata proprio l’impossibilità di capire che quello che si stava guardando era una fake. Anche nel caso di video in tempo reale, come le videochiamate. Tendenzialmente, infatti, siamo portati a credere a quello che vediamo e metterlo in discussione senza reali motivazioni è tutt’altro che naturale.

Tuttavia ci sono alcuni piccoli dettagli che possono fare la differenza. Se notati, possono essere degli ottimi indizi in grado di farci capire che il video che stiamo guardando è un falso:

  • Movimenti del corpo: soprattutto in caso di deepfake non professionali, non è possibile ricreare alcuni piccoli movimenti del corpo. Uno di questi è sicuramente il battito delle ciglia, così veloce e ripetuto che le AI più grossolane non riescono a cogliere. Tuttavia, i software più avanzati hanno risolto questo problema e sono in grado di riprodurlo senza errori.
  • Luci e ombre: anche quando si utilizzano programmi professionali, potrebbero risultare alcune incongruenze sospette che tradiscono l’origine del video. Spesso le ombre sono falsate oppure le luci sono impostate in modo fin troppo strategico da sembrare innaturali.
  • Audio e suono: un audio di bassa qualità potrebbe essere un campanello d’allarme, così come la sincronia tra il labiale e il suono.
  • Pelle e attaccatura dei capelli: per quanto precise possano essere le AI, discromie e variazioni di colore e di consistenza continuano a essere un problema. Un esempio è l’attaccatura dei capelli. In questo caso si potrebbero notare delle macchie che non dovrebbero esserci oppure, al contrario, l’assenza di imperfezioni, come una pelle estremamente levigata, luminosa e omogenea. 

Come difendersi dai video falsi

Come abbiamo visto, i deepfake sono potenzialmente molto pericolosi e chiunque può caderne vittima senza neanche accorgersene. Uno degli esempi più recenti e anche più allarmanti è sicuramente il video deepfake del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In questo video invitava i suoi soldati a deporre le armi e arrendersi alle truppe russe. La natura fasulla del video era ben chiara ed evidente grazie alla scarsa qualità, ma è facile chiedersi cosa sarebbe potuto accadere se il video fosse stato realizzato da professionisti e con attenzione a tutti i particolari.

Un primo modo per difendersi da questi contenuti, come abbiamo visto, è imparare a riconoscerli. Riconoscendoli si può evitare di cadere nella loro trappola e credere a quello che condividono. Tuttavia, in questa lotta non siamo soli.

I big della tecnologia da Meta, Google e Microsoft, hanno chiaramente mostrato la loro preoccupazione nei confronti dei video deepfake e si stanno impegnando per trovare delle soluzioni efficaci in grado di stanarli e fermarli. Microsoft, per esempio, sta investendo in innovazioni anti-deepfake (Microsoft Video Authenticator) che dovrebbero riuscire a distinguere un video originale da uno falso.

Gli utenti possono limitare la diffusione di questo tipo di video con due azioni in particolare:  evitare la ri-condivisione, che non farebbe altro che aumentarne la circolazione, e segnalarlo alle piattaforme che ospitano il contenuto, come avviene sui social. 

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Seo copywriter freelance. Ciò che amo del mio lavoro è la possibilità di scoprire sempre cose nuove e raccontarle nel modo migliore possibile.
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