L’uomo muove i primi passi nel mondo del lavoro a Wall Street, pur non avendo una laurea. Anche in seguito, la sua capacità di manipolazione e di costruire relazioni con figure influenti gli permette di diventare consulente in diversi settori, tra cui assicurazioni, costruzioni, ristorazione e gioco d’azzardo.
Nel 1995, Lawrence Ray sviluppa legami ambigui con l’FBI come informatore e con ambienti mafiosi. In particolare, diventa amico e confidente del detective Bernie Kerik. Tuttavia, documenti ufficiali lo descrivono come un informatore inaffidabile, che usa l’agenzia come copertura per i propri affari illeciti.
Per questo motivo, nel 2000, viene incriminato per frode sui titoli azionari, accusato di aver promesso una tangente di 100.000 dollari a un dirigente di una società di intermediazione. Nonostante alcune informazioni utili fornite all’FBI, i tribunali nel 2003 lo condannano per inganno e frode a cinque anni di libertà vigilata.
La creazione della micro-setta sessuale
Il periodo di condanna e il declino della carriera di Lawrence Ray segnano anche l’inizio di un cambiamento in negativo nella condotta dell’uomo.
Nel 2004, la moglie Teresa chiede il divorzio denunciandolo per abusi domestici, accuse che Ray ribalta contro di lei manipolando la figlia Talia per sostenere la sua versione. In questo modo, riesce ad ottenere la sua custodia, successivamente revocata.
Una valutazione psicologica definisce Ray “letteralmente impossibile da valutare”, sottolineando la sua abilità nel manipolare chiunque, comprese figure esperte come gli esaminatori forensi.
Il
2010 segna la triste data della nascita della micro-setta sessuale. In quell’anno, infatti,
Ray si trasferisce a vivere nella stanza del dormitorio di sua figlia Talia, che frequenta il Sarah Lawrence CollegeQui inizia a frequentare i giovani compagni della ragazza e tessere la sua rete di manipolazione. Gli studenti subiscono così tanto il suo fascino tanto da andare a vivere insieme a lui solamente un anno dopo, in un appartamento nell’Upper East Side di New York. È l’inizio della fine.
Dopo aver guadagnato la fiducia dei suoi seguaci, Ray inizia così a plagiare, truffare ed abusare di loro, usando l’arma del ricatto per impedire che raccontassero le molestie a qualcuno.
Gli abusi e le manipolazioni di Lawrence Ray
Come abbiamo visti finora, Lawrence Ray utilizza sui giovani un mix di isolamento, intimidazione e manipolazione economica e psicologica per mantenere il controllo.
Ray gestisce inoltre un complesso ecosistema domestico in cui le vittime più adulte vivono sotto il suo dominio, mentre altre giovani vengono attratte nel suo circolo, creando un circolo infinito di abuso e soggezione.
Nello specifico, l’uomo esercita un controllo psicologico, imponendo:
- regole di vita oppressive;
- minacce ed intimidazioni;
- abusi fisici e sessuali;
- pratiche coercitive;
- sfruttamento economico;
- rinunce alla propria autonomia;
- costrizione a trasferirsi da lui e a rinunciare a carriere e istruzione;
- sessioni di confessione e punizione, dove i devono eseguire ordini degradanti e pericolosi;
- pagamento di enormi somme di denaro per “riparare” danni immaginari;
- partecipazione a sessioni di confessione e punizione in cui devono eseguire ordini degradanti e talvolta pericolosi;
- manipolazioni per allontanarli dalle famiglie d’origine.
Tra gli esempi più emblematici, un ragazzo costretto a infliggersi dolore fisico con strumenti creati dallo stesso Ray, un’altra viene indotta a credere di doverlo “ripagare” tramite denaro e prestazioni sessuali. Infine, altre studentesse vengono convinte di essere le vittime di un complotto globale.
La situazione peggiora ancora di più quando il controllo dell’uomo inizia ad estendersi alla salute delle sue vittime: due donne, infatti, tentano il suicidio ingerendo farmaci.
Il processo e l’arresto
La svolta arriva, per fortuna, nel 2019, anno in cui un articolo bomba sul New York Magazine rivela il culto.
Lawrence Ray viene arrestato in quello stesso anno, incriminato nel 2020 e condannato a 60 anni di carcere per 15 capi d’accusa perpetuati durante i 10 anni di permanenza al college del Sarah Lawrence College tra cui:
- traffico sessuale;
- estorsione;
- prostituzione;
- lavoro forzato;
- racket;
- lavori forzati;
- uso del commercio tra Stati per promuovere attività illegali;
- riciclaggio di denaro;
- evasione fiscale.
Tra i testimoni chiave figura Felicia Rosario, che ai tempi dei fatti viveva a Los Angeles e stava portando a termine la sua specializzazione in psichiatria forense.
La donna ha dichiarato durante il processo che il leader della setta la riempiva di attenzioni, la privava del sonno tenendola nottate intere al telefono, e le raccontava storie inquietanti facendole credere di essere in pericolo di vita. In questo modo, a poco a poco aveva preso il controllo della sua mente e l’aveva convinta a trasferirsi con lui a New York, dove l’avrebbe protetta. Li le faceva fare di tutto: faccende domestiche, atti sessuali e pagamento di ingenti somme di denaro in cambio del silenzio sulle trasgressioni che lui stesso la obbligava a compiere.
Nonostante la condanna, Ray si è sempre dichiarato innocente.