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Il più grande caso di attacco biologico: Rajneeshee e Anand Sheela

Il più grande caso di attacco biologico: Rajneeshee e Anand Sheela

attacco biologico - caso Rajneeshee e Anand Sheela
  • Sara Elia
  • 18 Maggio 2025
  • Criminologia
  • 7 minuti

Il più grande attacco di bioterrorismo della storia americana

L’attacco biologico Rajneeshee avvenuto nell’autunno del 1984 in Oregon è passato alla storia come il più grande caso di bioterrorismo negli Stati Uniti. A orchestrarlo furono gli adepti della setta Rajneeshee, guidati da Anand Sheela, con l’obiettivo di manipolare le elezioni locali contaminando cibo e acqua con il batterio della salmonella.

Questo episodio rappresenta un esempio inquietante di come il fanatismo religioso possa sfociare in atti di violenza, trasformando un pacifico gruppo spirituale in una vera e propria organizzazione criminale.
In questo articolo, esamineremo in dettaglio i fatti, le motivazioni, le tecniche utilizzate e le conseguenze di uno degli attacchi biologici più devastanti e controversi della storia americana, cercando di comprendere come una comunità apparentemente dedita alla pace sia potuta diventare il centro di un caso di bioterrorismo senza precedenti.

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I fatti dell’attacco biologico The Dalles

Durante l’autunno del 1984 nella cittadina di The Dalles, in Oregon, avviene un fatto molto strano che verrà catalogato in seguito come attacco biologico.
 
Centinaia di persone iniziano ad ammalarsi di salmonella, alcuni con sintomi quali vomito e diarrea, altri presentando condizioni più gravi e costrette per questo ad affrontare un periodo di degenza in ospedale.
Nel tempo, il numero di contagiati sale fino ad arrivare a 751 anche se, per fortuna, nessuno muore.
 
Ma che cosa era successo?
 
Le persone coinvolte nell’attacco bioterroristico affermano, nella loro totalità, di aver effettuato dei pasti in alcuni dei fast food locali poco prima dei fatti.
Il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC), dopo le prime indagini in cui incolpano l’inesperienza dei dipendenti coinvolti, scopre che la realtà è un’altra.
Sono infatti gli adepti di Baghwan Shree Rajneesh, noto leader a capo di una setta, ad essere i reali responsabili.
 
Gli esponenti avevano cosparso delle insalate di alcuni fast food nella contea di Wasco con il batterio della salmonella, decidendo di provocare volontariamente una contaminazione. Non si trattava di un atto di vendetta, né un complotto per scatenare il panico, ma una tattica per far ammalare gli elettori, abbassare l’affluenza e manipolare le elezioni allora in corso.

L’utopia: una città nel deserto

La storia di Rajneeshpuram, la comune fondata negli anni ’80 in Oregon dai seguaci del guru indiano Bhagwan Shree Rajneesh (conosciuto anche come Osho), è un caso emblematico che solleva interrogativi profondi: si trattava di un’utopia new age distrutta dalla corruzione e dall’opposizione esterna, o di un culto manipolativo che ha portato i suoi membri a commettere crimini gravi?

Nel 1981, migliaia di seguaci di Rajneesh si trasferirono nel “Big Muddy Ranch” in Oregon, trasformandolo in una città chiamata Rajneeshpuram.
La comunità, che raggiunse fino a 7.000 abitanti, disponeva di infrastrutture avanzate, tra cui un aeroporto, un sistema di trasporti pubblici e servizi municipali completi.

I membri praticavano meditazione, danza estatica e condividevano ideali di amore libero e crescita spirituale.
Tuttavia, dietro questa facciata idilliaca si celavano pratiche inquietanti.
Ex membri hanno denunciato coercizioni psicologiche, pressioni per partecipare a incontri sessuali di gruppo e persino casi di violenza sessuale durante le sessioni di “terapia”. Alcuni ex adepti hanno descritto esperienze di manipolazione mentale che li hanno lasciati in uno stato di totale dipendenza e confusione.

Manipolazione psicologica e abusi

All’interno della comune, i seguaci erano sottoposti a pratiche di manipolazione mentale che includevano sessioni di meditazione intensa, isolamento dal mondo esterno e una rigida gerarchia che scoraggiava il dissenso.
Ma Anand Sheela, braccio destro di Osho, esercitava un controllo autoritario, utilizzando tecniche di persuasione coercitiva per mantenere l’ordine e la fedeltà al leader. Le decisioni venivano imposte senza possibilità di discussione, e chi manifestava dubbi veniva emarginato o punito.

Le pratiche terapeutiche adottate nella comune spesso sfociavano in abusi fisici e psicologici. Sessioni di “terapia” prevedevano confronti violenti tra i partecipanti, con l’obiettivo dichiarato di liberare emozioni represse, ma che in realtà causavano traumi e sofferenze. Alcuni ex membri hanno riportato di essere stati costretti a partecipare a queste sessioni sotto pressione, temendo ritorsioni o l’espulsione dalla comunità.

Particolarmente gravi sono le testimonianze riguardanti abusi sessuali su minori all’interno della comune.
Secondo un documentario del 2024, ex membri hanno raccontato di essere stati esposti a comportamenti sessuali inappropriati fin dalla tenera età, con alcuni che riferiscono di essere stati costretti a partecipare a rapporti sessuali con adulti. Questi abusi erano spesso giustificati come parte del percorso spirituale o della liberazione sessuale promossa dalla filosofia del gruppo.

Chi sono i leader Rajneesh e e Anand Sheela

All’inizio degli anni Ottanta un predicatore indiano di nome di Bhagwan Shree Rajneesh (Osho) raggruppa centinaia di migliaia di persone nella città di Antelope, in Oregon, ribattezzandola Rajneeshpuram in suo onore. Qui crea quindi la sua setta religiosa e riesce a prendere il controllo politico della zona. 
 
Ma chi è quest’uomo?
Rajneesh, ricercatore di filosofia in un’università pubblica dell’India centrale, tiene spesso alcuni comizi bizzarri e irriverenti in cui loda la civiltà moderna, la scienza e libertà sessuale e deride il socialismo, i cattolici, gli ebrei e la figura religiosa di Gandhi.
 
Fin da subito, attrae molti spettatori giovani borghesi occidentali, affascinati dal suo carisma e dalla capacità di farli sentire pensatori liberi contro le consuetudini sociali di tutti gli altri.
 
Nel 1966, l’uomo dichiara di avere ricevuto un’illuminazione e diventa un mistico, trasferendosi a Mumbai per dedicarsi alla meditazione e all’insegnamento ai suoi discepoli, chiamato sannyasin.
Una volta raggiunta un’ampia comunità, si trasferiscono tutti insieme a Pune in un’ampia proprietà e si crea una struttura gerarchica gestita dai fedeli più devoti. Tra questi, spicca Anand Sheela, che convince Rajneesh a trasferirsi nel 1981 in un enorme ranch nella contea di Wasco, in Oregon. Mancano solo tre anni a quello che passerà alla storia come il più grande caso di attacco biologico.

La nascita della comunità di Rajneeshpuram

La comune prende il nome di Rajneeshpuram e si registra ufficialmente come una città, dotata di un sindaco, un corpo di polizia, una pista di atterraggio, strutture abitative e ricreative, campi e piccole industrie.
La popolazione è composta dalle centinaia di seguaci di Rajneesh che però attirano l’attenzione degli abitanti di Antelope, il paese più vicino.
 
Da qui nascono le motivazioni base che porteranno all’attacco biologico bioterroristico.
I local infatti, perlopiù pensionati, persone semplici, religiose e dalle idee conservatrici si attivano da subito per contrastare quella che considerano un’invasione della loro contea.  In risposta, gli sannyasin comprano quante più case possibili ad Antelope, obbligando molti degli abitanti a trasferirsi altrove. Essendo inoltre in maggioranza vincono le elezioni e controllano il consiglio comunale, cambiando da subito il nome della città in Rajneesh.
 
Nel frattempo, Sheela acquisisce sempre più potere e diventa la portavoce della comunità.
Iniziano anche le ostilità: nel 1983 qualcuno piazza una bomba e, nonostante nessuno viene ferito, i sannyasin comprano centinaia di armi per difendere la comunità e iniziano dei programmi di addestramento militare.
Per ottenere maggiore peso politico, decidono inoltre di provare a vincere le elezioni della contea, previste per il 1984.

Le motivazioni dietro l’attacco biologico

L’idea di Sheela è quella di trovare un modo per abbassare l’affluenza alle elezioni.
In suo aiuto, accorre l’infermiera che lavora nel laboratorio chimico locale, la quale afferma di essere riuscita a ricreare il batterio della salmonella, un germe che provoca infezioni all’intestino. 
 
In questo modo nasce quindi l’idea dell’attacco biologico.
L’obiettivo è contaminare il più ampio numero di persone nei giorni prima del voto per impedire loro di presentarsi ai seggi. Vengono presi di mira così i ristoranti di The Dalles e viene versato il liquido contenente la salmonella nei buffet delle insalate.
 
Centinaia le persone contaminate e finite al pronto soccorso e, al momento, nessun sospetto che poteva ricondurre la comunità.
Per assicurarsi la maggioranza, però, questo piano non è sufficiente.
Sheela decide allora di invitare i senzatetto ad unirsi al Rajneeshpuram di modo che venissero iscritti nei registri elettorali. Questa tattica, però, non funziona ma crea solo tensioni interne per via della difficile integrazione.
La donna, inoltre, prima indagata per abuso edilizio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, inizia a destare anche i primi sospetti sulla responsabilità dell’attacco bioterroristico.
 
Dopo alcuni tentativi di fuga da parte sia di Rajneeshee che di Anand Sheela, entrambi vengono arrestati. Rajneesh patteggia una sentenza di dieci anni, poi sospesa e Sheela viene condannata a 20 anni di carcere, uscendo poi nel 1988.
 
Rajneeshpuram iniziò come un esperimento di comunità alternativa, ma le testimonianze e i fatti emersi indicano una deriva verso pratiche settarie e criminali.
Sebbene alcuni membri cercassero sinceramente una vita spirituale diversa, la leadership della comune adottò metodi coercitivi e illegali che portarono alla sua caduta. Pertanto, più che un’utopia distrutta da forze esterne, Rajneeshpuram appare come un culto che ha oltrepassato i limiti della legalità e dell’etica.
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