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Il Silenzio degli Innocenti polacco: l’omicidio di Katarzyna Zowada

Il Silenzio degli Innocenti polacco: l’omicidio di Katarzyna Zowada

Katarzyna Zowada - il Silenzio degli Innocenti polacco
  • Sara Elia
  • 9 Marzo 2025
  • Criminologia
  • 5 minuti

L’omicidio di Katarzyna Zowada, il “Silenzio degli Innocenti” polacco

Il caso di Katarzyna Zowada è uno dei più inquietanti e misteriosi della cronaca nera polacca. Nel 1998, la giovane studentessa universitaria scomparve senza lasciare traccia, fino a quando una macabra scoperta portò alla luce un omicidio tanto efferato da essere paragonato alla trama di un film come “Il Silenzio degli Innocenti“.
Il corpo della ragazza venne ritrovato in circostanze agghiaccianti, dando il via a un’indagine che per anni rimase avvolta nel mistero. Solo grazie ai progressi nelle tecniche forensi e all’ostinata ricerca della verità da parte delle autorità, si è potuto ricostruire, almeno in parte, il destino di Katarzyna.

In questo articolo ripercorriamo i dettagli del delitto, le ipotesi investigative e i risvolti di un caso che ha scosso l’opinione pubblica, lasciando una ferita aperta nella storia criminale della Polonia. Scopriamo insieme la terribile vicenda!

Indice
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Il terribile assassinio di Katarzyna Zowada

Katarzyna Zowada è una giovane donna polacca di appena 22 anni che vive a Cracovia nel quartiere di Nowa Huta. Figlia unica, è una ragazza introversa che studia all’università e ha molte passioni, tra cui principalmente musica, cinema e lettura. 
Orfana del padre, morto per una complicazione in seguito a una brutta caduta in un’escursione in sua compagnia, segue un percorso di terapia per riprendersi dal trauma.
 
Il 12 novembre 1998 non si presenta dal terapista, comportamento strano dato che Katarzyna era sempre molto puntuale. Il fatto fa allarmare la madre che, preoccupata, ne denuncia immediatamente la scomparsa alla polizia. Iniziano le ricerche ma della giovane non c’è nessuna traccia. Inizia a diffondersi la teoria che si sia trattato di un allontanamento volontario con il fine di compiere suicidio.
Ma la realtà è ben diversa.
Il 6 gennaio dell’anno successivo, incastrato nell’elica di un’imbarcazione, viene ritrovata materia bianca ed elastica. Si tratta di pelle umana femminile.
 
La Polizia arriva immediatamente sul luogo e i rilievi mostrano uno scenario atroce: qualcuno ha scuoiato un corpo asportando la cute dal dorso.
La pelle presenta un buco su un lato, come se qualcuno avesse voluto indossarla come se fosse un vestito.
Le analisi del DNA mostrano che si tratta della pelle di Katarzyna, rimossa e conciata in modo simile a un processo di lavorazione della pelle animale, un dettaglio che portò al paragone con il personaggio di Buffalo Bill ne Il Silenzio degli Innocenti. Altri resti della giovane vengono trovati nelle vicinanze, ma il suo corpo non è mai stato recuperato per intero.

Le indagini

Si aprono subito le indagini sulla tremenda morte di Katarzyna Zowada.
L’inchiesta parte dalla ricostruzione dei movimenti della donna nei giorni precedenti alla scomparsa. Risulta così che la ragazza aveva saltato tutte le lezioni all’Università nelle ultime tre settimane e aveva iniziato a tingersi i capelli di biondo.
 
Si inizia quindi a pensare che avesse iniziato una nuova frequentazione e, alcuni criminologi esperti provano a tracciare un profilo criminale dell’assassino.
Nello specifico, si tratterebbe di un uomo:
  • esperto di strumenti da taglio (ad esempio macellaio, chirurgo, sarto o cacciatore);
  • con la fantasia di essere una femmina;
  • dotato di una struttura fisica simile alla vittima;
  • con il chiaro movente di poter indossare la sua pelle. 
Dopo cinque mesi di indagini sembra arrivare a svolta.
Un ragazzo di nome Vladimir aveva ucciso un uomo decapitandolo per poi asportare la pelle del suo viso ed indossarla come una maschera. Gli agenti prendono in custodia il ragazzo che confessa di aver ucciso quell’uomo, ma si dichiara estraneo ai fatti sul delitto di Katarzyna Zowada.

Con il passare del tempo il caso si raffredda. Si dovranno attendere ben 19 anni quando per arrivare alla vera svolta, nel 2017.

Robert Janczewski: l’assassino di Katarzyna Zowada

Nel 2017 la Polizia riceve la segnalazione di una donna su Robert Janczewski, uomo di 52 anni dai comportamenti alquanto bizzari che si recava spesso a visitare la tomba di Katarzyna Zowada e sembrava essere ossessionato dal delitto.
 Gli agenti decidono quindi di aprire un’indagine e scoprono avesse precedenti per stalking. Quando perquisiscono la sua abitazione, tra le altre cose, recuperano un diario dove sono presenti i dettagli dell’omicidio di Katarzyna Zowada.
 
Ma chi è quest’uomo?
Robert Janczewski, abbandonato dai genitori, trascorre i primi anni della sua vita in una situazione familiare complicata, subendo episodi di violenza da parte del nonno.
Tornato a vivere con la madre, è costretto a stare nel buio e nel silenzio per via dei continui attacchi di emicrania della donna. È probabilmente in quest’oscurità che i demoni nella testa di Robert iniziarono a prendere forma. 
 
A vent’anni si arruola nell’esercito, dove lavora in obitorio ed assiste alle autopsie sui cadaveri.
Terminato il servizio, inizia ad appassionarsi alla cura del proprio corpo, praticare body building ed arti marziali. Le sue relazioni finiscono sempre male perché cerca di controllare rigidamente le compagne. 
Dopo l’omicidio, i suoi conoscenti iniziano a notare alcuni suoi strani comportamenti: si veste da donna, segue in modo ossessivo alcune ragazze e si presenta tutti i giorni davanti alla tomba di Katarzyna.

Le accuse e il processo

Dai diari personali di Robert Janczewski si evince che l’uomo aveva conosciuto ed avvicinato Katarzyna Zowada a Cracovia. Il 12 novembre la invita in un cottage nel nord della città promettendole una giornata romantica.
Una volta lì la picchia. La tortura e le incide le vene per dissanguarla. Alle fine, la scuoia e crea il vestito di pelle.
 
Nel bagno del cottage vengono trovare tracce di DNA dii Katarzyna.
Il 4 ottobre 2017 l’uomo viene arrestato. All’inizio del processo, nel Gennaio 2020 Robert si dichiara innocente.
 
L’accusa, da parte sua, deposita oltre 490 volumi di prove raccolte e un atto di 789 pagine. Riassumendo, esse raccontano di un omicidio particolarmente crudele a carattere sadico, feticistico e necrofilo. Tra le lesioni procurate alla giovane, emergono la catena messa a piedi per bloccarla, le coltellate su tutto il corpo e le fratture causate da un bilanciere e pesi da allenamento.
Robert Janczewski, infine, ha strangolato Katarzyna con la stessa catena con la quale era legata.
 
Il dibattito si conclude il 14 settembre 2022 con la condanna all’ergastolo di Janczewski. 
Questa vicenda non può e non deve lasciare indifferenti. La follia di una mente deviata, infatti, ha tolto ogni prospettiva di futuro a una ragazza che stava cercando di riprendersi da un trauma.
 
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