Startup: scendono del 35% gli investimenti nel 2022
I dati presentati da CB Insights relativi agli investimenti per le startup parlano chiaro. A livello globale hanno visto un calo del 35% durante il corso del 2022, abbassandosi in tutto di 223,9 miliardi di dollari. Quello che in parte rassicura è che i deal sono variati di poco(-4%) e che quindi questo apparente crollo sia dovuto prevalentemente alla circolazione di somme meno importanti,
In questo panorama globale però l’Italia mostra una tendenza in contrasto perché al contrario gli investimenti in startup nel nostro paese sono decisamente in crescita. Vediamo perciò di analizzare la situazione in modo più dettagliato.
Uno sguardo diviso per continenti sugli investimenti
Una delle zone dove appare più evidente questo trend al ribasso sono gli Stati Uniti, dove i capitali investiti sono arrivati a 198,4 miliardi di dollari in tutto. Rispetto al 2021 si tratta di un calo del 37% a livello monetario che va in parallelo con un -7% per quanto riguarda i deal effettuati. Non si tratta però della situazione peggiore perché è un triste primato che spetta all’Asia.
Qui infatti gli investimenti hanno registrato un drastico crollo del 40%, anche se per i deal la situazione è rimasta più contenuta, con una diminuzione del 5%. Per quanto riguarda invece i paesi in via di sviluppo la tendenza invece si è invertita, almeno per alcuni stati dell’Africa. Qui il confronto con il 2021 appare positivo, anche se occorre ricordare che si parte da una situazione diversa.
In Sudafrica c’è stata una risalita delle somme investite per le startup del 32%, uno dei risultati migliori nel continente. Anche la Nigeria e il Kenya però hanno registrato dei trend positivi, rispettivamente del 17% e del 18%. In tutto per l’Africa gli investimenti dello scorso anno hanno raggiunto i 991 milioni di dollari.
In Europa la tendenza è in ribasso ma meno evidente che in America, dato che il calo registrato è di circa la metà (-17%). I deal qui hanno registrato un timido rialzo del 2%. Una situazione che appare più incoraggiante rispetto agli altri continenti dell’emisfero Nord.
La situazione delle startup in Italia
Nello stato italiano gli investimenti e i deal conclusi nel 2022 hanno decisamente affermato una situazione di controtendenza rispetto al trend globale. I soldi investiti a fine anno risultavano 2,1 miliardi di euro (in dollari 2,25 miliardi). Rispetto al quadro di tre anni fa dove si registravano poco meno di 650 milioni di euro la quota è dunque triplicata.
Questo scenario così roseo si può spiegare innanzitutto per il fatto che il settore delle startup in Italia è ancora “nuovo”, non espletato come in altri paesi. Si trova anzi nel pieno periodo di crescita perché non ha ancora raggiunto la fase di saturazione del mercato. In futuro molto probabilmente la tendenza si stabilizzerà.
Gli incentivi
Inoltre vanno considerate le agevolazioni fiscali che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha predisposto per le startup innovative. Per ottenerli ci sono dei precisi requisiti ed esiste una specifica sezione nel Registro delle Imprese a cui fare riferimento. Anche gli investimenti in queste giovani realtà risultano agevolati del 50% fino alla somma di 100.000 euro.
In questa categoria rientrano le giovani imprese che puntano sulle tecnologie all’avanguardia, soprattutto per quanto riguarda il campo dell’informatica. Inoltre devono avere tra il personale almeno 1/3 del totale che sia in possesso di un dottorato di ricerca, o in alternativa 2/3 con la laurea magistrale.