Specializzazioni mediche: 3 consigli per scegliere dove frequentarla
Le specializzazioni mediche sono diverse e impegnative, comportando oltre ai sei anni di Medicina altri 4 o 5 anni di formazione specifica. Ce ne sono alcune di più ambite, come Pediatria o Neurologia ad esempio. Ma a prescindere da quale si decide di frequentare, una volta superato il concorso SSM serve presentare una lista di preferenze.
Come fare una scelta oculata per la sede dove approfondire i propri studi? Ecco qualche consiglio.
Specializzazioni mediche: occhio alla ricerca
La Medicina come tutte le altre scienze continua ad evolversi e a sviluppare nuovi approcci terapeutici alle malattie. La chirurgia si muove per cercare approcci meno invasivi e si approfondiscono anche metodi non tradizionali come parte integrativa alle terapie. Le specializzazioni mediche non sono percorsi fissi, ma si arricchiscono e si aggiornano ogni anno.
Per scegliere la sede in cui iniziare il proprio percorso di specializzazione quindi è bene tenere presente la qualità della ricerca. Sono le pubblicazioni a denotare l’intensità del lavoro che un’università o una Scuola di Specializzazione svolgono in questo ambito. Ma oltre a verificare la portata e i temi su cui si concentra la ricerca c’è un altro aspetto di cui tenere conto.
Le specializzazioni mediche infatti in certi casi ci tengono a valorizzare l’opera degli specializzandi, in altri meno. Per capire se si avrà la possibilità di farsi notare è il caso di controllare se nelle pubblicazioni questi siano nominati o meno fra gli autori. Gli articoli scientifici pesano parecchio a livello di curriculum per poi trovare lavoro quindi la possibilità di farne ha un peso considerevole nella scelta.
In generale una sede dimostri di tenere molto alla ricerca tende a formare una rete di collaborazioni all’estero. Per uno specializzando l’opportunità di venire a contatto con altre realtà è molto importante per dargli una formazione completa. Durante le specializzazioni mediche non è raro poter prendere parte a congressi con esperti internazionali che parlano delle loro ricerche.
Equilibrio fra autonomia e tutoraggio
Uno specializzando si appresta a diventare medico o chirurgo e quindi ad assumersi una grande responsabilità verso i pazienti. Prima di allora però occorre che nel corso delle specializzazioni mediche gli studenti appena laureati siano adeguatamente seguiti. In ogni sede sono presenti dei tutor proprio per essere di supporto agli specializzandi e sono designati annualmente.
Il tutor è la figura di riferimento per gli iscritti a tutte le specializzazioni mediche. Infatti spetta a lui la decisione di far partecipare gli specializzandi nei compiti di assistenza o durante gli interventi chirurgici. Sempre al tutor inoltre compete la scelta di concedere più o meno autonomia ai futuri medici che segue e di cui supervisiona il lavoro.
Il problema in questo caso è sempre di trovare un equilibrio fra due aspetti. Il primo è la libertà operativa concessa allo specializzando e la sua effettiva capacità di operare da autonomo. Un tutor non deve spingere chi ha ancora carenze a intervenire con rischi per il paziente ma nemmeno prevaricare chi ha acquisito l’autonomia richiesta.
Informarsi su come siano i tutor della sede che si sta valutando può aiutare a capire cosa aspettarsi. Le specializzazioni mediche devono preparare un medico o un chirurgo consapevole e pronto ad affrontare situazioni anche difficili. Un tutor troppo restrittivo rischia di non dare la giusta preparazione per operare da soli, come uno permissivo può preparare professionisti troppo sicuri di sé.
La didattica e le lezioni
Durante le specializzazioni mediche naturalmente non mancano delle lezioni frontali in affiancamento alle ore di pratica in sala e in ambulatorio. Tuttavia a seconda della sede che si sceglie ci si può trovare a trattare argomenti del tutto nuovi o a riprendere quanto già studiato. I programmi non si aggiornano allo stesso modo in tutte le Scuole di Specializzazione purtroppo.
Capire la qualità della didattica quindi è già un modo per orientarsi rispetto a come sarà il resto del percorso. I siti delle varie sedi delle specializzazioni mediche normalmente descrivono anche in maniera sintetica il programma degli studi. Se si accenna a tecniche ancora sperimentali può essere un buon segno per capire dove ci si mantiene aggiornati e dove invece no.
A pesare molto sulla qualità delle lezioni però sono anche quelli che le forniscono, ossia i docenti. Informarsi sulla reputazione degli insegnanti che si avranno e sul loro curriculum può servire a capire cosa aspettarsi. Anche le pubblicazioni che contano sono utili ad approfondire con che tipologia di persone si avrà a che fare per la propria formazione.
Un professore che pubblica spesso di solito si mostra aggiornato e aperto alle novità. Un docente più tradizionalista può essere molto bravo ma allo stesso tempo limitare gli specializzandi. Non essere bene informati su certe tecniche può portare i futuri medici di certe sedi a essere indietro rispetto ai colleghi.