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SIM swapping (swap), la frode informatica mai passata di moda

SIM swapping (swap), la frode informatica mai passata di moda

SIM swapping - frode informatica SWAP
  • Laura Danesi
  • 2 Febbraio 2025
  • Diritto informatico
  • 6 minuti

La frode informatica SIM swapping (swap)

Il SIM swapping è una delle forme di frode informatica più insidiose e persistenti, in grado di colpire vittime in tutto il mondo. Si tratta di una tecnica di cybercrime che consente ai criminali informatici di prendere il controllo della scheda SIM della vittima per accedere ai suoi dati personali, conti bancari e profili online.

Questo articolo analizza il fenomeno in dettaglio, illustrando i pericoli e le modalità con cui avviene questo attacco, fornendo, inoltre, consigli per proteggersi.

Indice
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Perché il SIM Swapping è così rilevante?

Il SIM swapping rappresenta una minaccia sempre attuale nel panorama del cybercrime.
Sebbene le tecnologie di sicurezza abbiano fatto passi avanti, i criminali informatici continuano a sfruttare la vulnerabilità nei sistemi di autenticazione legati alla SIM card. La rilevanza di questa frode è dovuta alla sua capacità di bypassare le difese più comuni, come l’autenticazione a due fattori via SMS, e di colpire chiunque utilizzi un dispositivo mobile.

Il SIM swapping, inoltre, non solo mette a rischio dati personali e finanziari, ma compromette anche la fiducia degli utenti nei confronti dei propri operatori di telefonia mobile. Comprendere le modalità di questa frode e le sue implicazioni è essenziale per ridurre il rischio di cadere vittima di attacchi.

Cos’è l’attacco SIM Swapping?

Un attacco SIM swapping si verifica quando un criminale informatico convince un operatore di telefonia mobile a trasferire il numero di telefono della vittima su una nuova SIM card in loro possesso.
Questo trasferimento è solitamente ottenuto attraverso tecniche di ingegneria sociale, come il phishing o l’inganno diretto degli operatori telefonici.

Una volta completato lo swap, il truffatore può intercettare chiamate, messaggi di testo e codici di verifica inviati alla vittima, accedendo così a informazioni sensibili e conti online.

Swap: il processo dietro l’attacco

Il termine swap si riferisce al processo di sostituzione della scheda SIM originale della vittima con una nuova scheda in possesso del truffatore.
Questo processo è il fulcro dell’attacco SIM swapping e avviene solitamente attraverso la collaborazione involontaria degli operatori di telefonia mobile.

Il criminale, utilizzando informazioni personali raccolte sulla vittima, contatta l’operatore telefonico e si spaccia per il legittimo proprietario della linea.
Grazie a tecniche di ingegneria sociale, convince l’operatore a disattivare la vecchia SIM card e attivarne una nuova. Questo swap consente al truffatore di controllare tutte le comunicazioni in entrata, inclusi i codici di autenticazione inviati tramite SMS.

SIM Swapping cybercrime: come funziona

Lo SIM swapping nel cybercrime inizia con una raccolta di informazioni personali sulla vittima.
I criminali utilizzano metodi come il phishing per ottenere dati come nomi, indirizzi, date di nascita e numeri di telefono. Questi dati vengono, poi, utilizzati per convincere l’operatore telefonico che stanno parlando con il legittimo proprietario della scheda SIM.

Una volta effettuato lo swap, i criminali possono bypassare sistemi di autenticazione a due fattori (2FA) che utilizzano il numero di telefono della vittima. Una delle strategie più comuni del SIM swapping nel cybercrime è quella di creare un senso di urgenza.
Il truffatore, ad esempio, potrebbe fingere che la SIM card originale sia stata smarrita o danneggiata, costringendo l’operatore a eseguire rapidamente il trasferimento senza verifiche adeguate. Questo punto debole nei protocolli di sicurezza degli operatori è una delle principali cause del successo di questi attacchi.

La SIM Card: un vettore di accesso critico

La SIM card, o scheda SIM, è un piccolo dispositivo che consente al telefono di connettersi alla rete mobile. Essa contiene informazioni essenziali come il numero di telefono e i dati di identificazione dell’utente.
Sebbene sia progettata per garantire la sicurezza, una SIM card può diventare un punto di vulnerabilità se i criminali riescono a prenderne il controllo.

La scheda SIM, inoltre, rappresenta un elemento chiave nell’autenticazione a due fattori (2FA), utilizzata da molte piattaforme per proteggere gli account degli utenti. Proprio questa funzione, tuttavia, rende la SIM card un bersaglio primario per i criminali informatici, che sfruttano la sua centralità per accedere a dati sensibili e informazioni personali.

Perché il SIM Swapping è una frode pericolosa?

Il SIM swapping è una frode particolarmente pericolosa, perché consente ai truffatori di ottenere un accesso quasi illimitato ai dati personali delle vittime. Una volta ottenuto il controllo della scheda SIM, i criminali possono reimpostare le password dei conti online, accedere a conti bancari e, persino, rubare criptovalute.
La vittima, inoltre, spesso si accorge del problema solo quando è ormai troppo tardi.

Questo tipo di frode ha un impatto devastante non solo a livello finanziario, ma anche psicologico. Le vittime possono perdere anni di risparmi in pochi minuti e affrontare lunghe battaglie legali per recuperare il denaro o ripristinare l’accesso ai propri account.

Operatori di telefonia mobile: qual è il loro ruolo nella frode telefonica?

Gli operatori di telefonia mobile svolgono un ruolo cruciale nella prevenzione degli attacchi dello SIM swapping.
I criminali, tuttavia, sfruttano le debolezze nei processi di verifica dell’identità per convincere gli operatori a effettuare lo swap. Questo evidenzia l‘importanza di implementare procedure più rigorose per proteggere i clienti.

Alcuni operatori hanno iniziato a introdurre misure di sicurezza aggiuntive, come l’invio di notifiche agli utenti ogni volta che viene richiesta una modifica alla SIM card. Molte aziende del settore, tuttavia, non adottano ancora standard sufficientemente elevati, lasciando spazio ai truffatori per sfruttare queste vulnerabilità.

Come i criminali informatici pianificano un attacco

I criminali informatici che eseguono un attacco SIM swapping sono spesso ben organizzati e utilizzano diverse tecniche per raccogliere informazioni sulle loro vittime. Oltre al phishing, possono acquistare dati personali sul dark web o utilizzare il social engineering per ottenere informazioni sensibili da amici, familiari o colleghi delle vittime.

Un altro metodo è il dumpster diving, ossia la ricerca di documenti sensibili scartati nei rifiuti. Informazioni apparentemente innocue, come bollette telefoniche o estratti conto, possono fornire ai truffatori i dettagli necessari per avviare un attacco.

Phishing: come è utilizzato nei SIM Swapping

Il phishing è una delle tecniche principali utilizzate dai criminali informatici per ottenere le informazioni necessarie a perpetrare un attacco di SIM swapping.
I truffatori, attraverso email, messaggi di testo o telefonate ingannevoli, inducono le vittime a rivelare informazioni personali o credenziali di accesso. Una volta in possesso di questi dati, il passo successivo è ingannare l’operatore telefonico.

Un esempio comune è l’invio di email che sembrano provenire da fonti legittime, come banche o fornitori di servizi, richiedendo alla vittima di “verificare” il proprio account. Questi messaggi spesso contengono link a siti web falsi, progettati per raccogliere informazioni sensibili.

SIM Swapping: consigli utili per prevenire questa truffa

Per proteggersi dal SIM swapping, è fondamentale adottare alcune misure preventive:

  • abilitare PIN o password per la SIM card, impostare un codice PIN rende più difficile per i truffatori accedere alla scheda SIM;
  • utilizzare metodi di autenticazione alternativi, optare per app di autenticazione come Google Authenticator o Authy, invece, del 2FA basato su SMS;
  • evitare di condividere informazioni personali online, ridurre la quantità di dati personali disponibili pubblicamente può ridurre il rischio di diventare vittime;
  • monitorare gli account, controllare regolarmente l’attività dei propri conti bancari e profili online per individuare eventuali accessi non autorizzati;
  • contattare il proprio operatore telefonico, informarsi sulle opzioni di sicurezza offerte dall’operatore per prevenire attacchi di SIM swapping;
  • diffidare delle richieste sospette, prestare attenzione a e-mail o messaggi che richiedono informazioni personali o modifiche agli account.

È possibile ridurre significativamente il rischio di cadere vittima di questa insidiosa forma di cybercrime, basta adottare misure preventive e avere una maggiore consapevolezza.
È, inoltre, fondamentale sensibilizzare il pubblico e spingere le aziende di telefonia mobile a implementare misure di sicurezza più efficaci. Solo attraverso uno sforzo congiunto tra utenti, operatori e autorità competenti sarà possibile contrastare efficacemente questo fenomeno criminale.

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Laura Danesi
Sono laureata in Teorie e tecniche del linguaggio audiovisivo (DAMS quadriennale) presso l’Università degli Studi di Torino. Ho conseguito due qualifiche professionali: una come Tecnico multimediale, con indirizzo comunicazione televisiva e una come Tecnico di produzione di contenuti multimediali e comunicazione per il Web 2.0. Lavoro per privati, professionisti e Tribunali in qualità di trascrittrice file audio/video; sottotitolatrice audiovisiva; grafica; copywriter; ghostwriter; editor e correttore di bozze.
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