Chi è il Revisore Contabile
Il ruolo effettivo di questo professionista è riportato all’interno del Codice Civile e in particolare all’art 2409 bis. Esso stabilisce che la revisione legale dei conti di una società debbano essere effettuati secondo due possibilità. Ossia da un esperto o da una società di revisione legale iscritta nel registro di quelle autorizzate. Un revisore contabile può lavorare anche in società come quelle citate o in uno studio indipendente.
Chi viene assunto come revisore contabile deve aver conseguito una laurea in Economia o materie giuridiche. In seguito all’ottenimento del titolo deve svolgere un tirocinio di tre anni presso un professionista abilitato. Infine bisogna sostenere l’Esame di Stato.
Cosa fa
La mansioni principali del revisore contabile sono riassumibili nei seguenti punti:
- Tenere la contabilità in modo regolare. Periodicamente serve un controllo delle scritture contabili di gestione.
- Verificare il bilancio di esercizio. Esso deve corrispondere alle scritture contabili che l’azienda rileva e rispettare le norme di legge vigenti.
- Scrivere una relazione sul bilancio. Questo documento contiene il giudizio imparziale del professionista e la descrizione dell’attività di revisione da lui effettuata. Nel giudizio va indicato se quanto riportato appaia veritiero e conforme alle norme.
Il giudizio del professionista
Le considerazioni riportate all’interno della relazione stilata dal revisore contabile possono essere raggruppate in tre scenari possibili. Il giudizio professionale si può quindi definire:
- Senza rilievi. Il bilancio d’esercizio aziendale appare ben rappresentativo della situazione contabile e ottemperante alle norme.
- Con presenza di rilievi. Nel complesso il bilancio risulta attendibile ma presenta delle anomalie o parti poco chiare. Queste necessitano di approfondimento e accertamenti.
- Negativo. Il bilancio secondo il parere del revisore contabile non rispetta la normativa in materia. Dunque l’azienda deve operarne un controllo per evitare conseguenze gravi.
In caso il professionista si trovasse impossibilitato ad effettuare la stesura della relazione deve rilasciare la dichiarazione di impossibilità. Poi deve avvisare l’organo statale competente. Nello specifico si tratta della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob).
Diventare Revisore Contabile: formazione
Il percorso per essere competenti in questo ruolo professionale inizia non dalla scuola superiore. Bensì dal momento in cui si sceglie il corso universitario. I corsi riconosciuti per la figura di revisore contabile sono riportati all’art. 2 del D.M. n.145/2012.
Le prime a comparire in elenco sono le lauree contrassegnate con il codice L-18 (Economia e gestione aziendale) e L-33 (Scienze Economiche).
Sono riconosciuti nell’articolo anche i diplomi di laurea del vecchio ordinamento (durata di quattro anni) relativi alle seguenti materie. Statistica, Giurisprudenza, Scienze Politiche e della pubblica amministrazione.
Come condicio sine qua non servono anche i requisiti di onorabilità elencati all’art. 3 comma 1 dello stesso Decreto Ministeriale.
Tirocinio ed Esame
Oltre a uno dei titoli di laurea riconosciuti serve un tirocinio della durata di tre anni. Si può svolgere presso un Revisore Contabile professionista o con una società di revisori legali come descritto all’art. 3 del D.Lgs. n. 39/2010. All’art. 4 dello stesso documento è indicato l’obbligo di superare l’Esame di Stato apposito.
L’esame per diventare Revisore Contabili prevede in tutto tre prove scritte e un colloquio orale. Gli argomenti su cui si effettua la valutazione dei candidati spaziano dal Diritto Civile all’Economia Aziendale, oltre alla Contabilità Generale.
Superato l’esame l’abilitazione viene conclusa tramite l’iscrizione formale all’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
Possibilità lavorative
Un Revisore Contabile può lavorare innanzitutto come
libero professionista, da solo o associato a con altri colleghi, dotandosi in entrambi i casi di
partita IVA.
In questo caso l’ammontare del guadagno dipende dalla rete che la persona riesce a costruire e dalla rilevanza delle aziende per cui lavora. L’Istituto Nazionale Revisori Legali ha proposto un tariffario per il compenso adeguato per tali figure, che vedremo qui sotto.
Altrimenti per iniziare questo professionista può farsi assumere alle dipendenze di una società di revisione. Quando si inizia si ottiene l’inquadramento Junior, con una retribuzione mensile netta di circa 1.000 euro e annua di 18.000 come tetto massimo.
La qualifica come ruolo di Senior si ottiene dopo almeno quattro anni di esperienza. In questo caso lo stipendio mensile può aggirarsi attorno alla cifra di 1.800 euro.
Con il tempo la carriera del Revisore Contabile può progredire ancora fino a portarlo a ricoprire ruoli direttivi. In quel caso la retribuzione annua può arrivare a superare i 50.000 euro.
Aziende che necessitano di questa figura
L’attività di controllo da parte del Revisore Contabile è obbligatoria per le società di capitali, le società quotate in borsa e quelle che eccedono in certi limiti.
Dopo la riforma del 2019 però i limiti più stringenti prevedono che sempre più Piccole e Medie Imprese (PMI) iniziano ad avvalersi di questo professionista. Le PMI sono quindi tenute al deposito della certificazione del bilancio d’esercizio secondo norma di legge.
I nuovi limiti abbassano le soglie da 50 a 20 dipendenti, il Totale Attivo dello Stato Patrimoniale da 4,4 a 4 milioni e i Ricavi delle vendita da 8,8 milioni a 4 milioni. Regole simili valgono anche per le start-up innovative.
Con questi nuovi tetti soglia è aumentato del 200% il numero delle aziende S.r.l. che necessitano di un revisore poiché il controllo di gestione è stato reso obbligatorio.
I condomini
Il Revisore Contabile invece non può in nessun caso prestare attività per il fisco. Può svolgere la mansione di Revisore Condominiale coadiuvando la figura dell’amministrazione.
Questa figura però non è obbligatoria per i condomini a meno che non compaiano anomalie all’interno dei rendiconti sia recenti che passati.