Nuovo reclutamento docenti: diventare insegnanti in 3 step
Il nuovo reclutamento docenti 2022 è stato introdotto dall’ approvazione quasi unanime della Riforma Bianchi.
Cerchiamo di capire insieme:
- cosa cambia per i docenti nella loro strada per raggiungere l’abilitazione;
- che struttura ha il nuovo percorso;
- come funziona il sistema di formazione che porta all’accesso al ruolo.
Decreto Formazione docenti 2022
La Riforma Bianchi, approvata il 22 giugno in modo quasi unanime, porta grandi cambiamenti per il reclutamento docenti. Fino al 2024 sarà in vigore una fase transitoria. A partire dal 31 dicembre dell’anno previsto il diploma non sarà più sufficiente.
Il provvedimento stabilisce regole aggiornate e nuovi requisiti da rispettare per il reclutamento docenti. Questo decreto inoltre fissa la basi sia per la formazione iniziale che per quella continua. Importante per un aspirante insegnante avere a disposizione:
- laurea magistrale (triennale per ITP);
- percorso formativo abilitante da 60 CFU;
- superamento del concorso;
- anno di prova, esame finale e valutazione conclusiva.
Entrando nello specifico, il contenuto del Decreto Formazione 2022 indica:
- strutturazione dell ’offerta formativa: dei 60 CFU, 10 CFU devono appartenere all’area pedagogica, 20 CFU al tirocinio. In linea generale è molto importante garantire la proporzionalità nell’offerta formativa in tutte le sue componenti;
- numero di CFU/CFA per la formazione di persone con disabilità;
- minimo di presenza ad attività formative e di standard di competenza da acquisire;
- regole di composizione della commissione d’esame;
- profilo di tutte le competenze professionali che deve necessariamente possedere un docente abilitato;
- costi massimi di iscrizione ai percorsi formativi obbligatori.
Cambiamenti previsti nel reclutamento docenti e l’immissione in ruolo
Alcune tra le principali novità per insegnanti e docenti ITP introdotti dalla Riforma Bianchi:
- Percorso abilitante: si accede tramite prove di ingresso e il superamento di due prove. Sia la parte scritta sia quella orale con tanto di prova simulata. In questo modo si può valutare a pieno la capacità di docenza anche sul piano pratico. Inoltre i posti saranno attivati in base al fabbisogno di insegnanti. Per la parte tutoraggio e risorse viene utilizzato il budget della Carta Docente;
- concorsi: per tutti gli insegnanti i concorsi avranno cadenza annuale. Fino al limite indicato per il 31 dicembre 2024 la prova sarà a quiz come è sempre stata. Dal 2025 invece le domande prevederanno una risposta aperta. Inoltre potranno accedervi gli insegnanti con 3 anni di servizio in scuole statali: Ovviamente sulla classe della tipologia di posto indicata da ogni singolo concorso.
- accesso ai concorsi: chi accede al concorso senza essere abilitato viene immesso all’interno di una graduatoria specifica. Sarà quindi messo in subordinazione rispetto alle persone abilitate. Inoltre, dal 2024 saranno necessario laurea magistrale per insegnanti e la triennale per docenti ITP. Invece, i precari con tre anni di servizio nei cinque precedenti non dovranno ottenere l’abilitazione.
Fasi fondamentali e particolarità previste per il reclutamento docenti
Il nuovo reclutamento docenti può essere suddiviso in tre diverse fasi:
- abilitazione: fondamentale per accedere al concorso;
- partecipazione al concorso. Una volta superato, l’insegnante accede ad un percorso di prova e formazione;
- test: terminato il periodo di prova e formazione si deve accedere ad una valutazione ulteriore da parte del dirigente scolastico.;
- accesso in ruolo.
La caratteristica fondamentale della Riforma Bianchi risiede nella possibilità di accesso anche a chi si sta laureando. In più, durante i primi tre anni di attivazione dei percorsi è prevista una riserva di posti presso scuola statali o paritarie.
Il numero di aspiranti che può partecipare a questi concorsi non è però illimitato. Sarà infatti compito del Ministero dell’Istruzione la valutazione del numero concesso, anno per anno. Il numero di docenti assunti infatti non deve superare quello dei posti disponibili. L’accesso al percorso resta dunque limitato.
Regime transitorio fino al 2024
Per quanto riguarda il reclutamento docenti, durante il regime transitorio della Riforma Bianchi, chi è laureato può avere accesso all’insegnamento tramite un percorso che prevede:
- corso di formazione iniziale;
- acquisizione di 30 CFU durante il percorso universitario prima di accedere al concorso;
- concorso pubblico;
- ottenere gli altri 30 CFU successivamente;
- sostenere la prova d’abilitazione.
Chi insegna già da tre anni ha l’accesso diretto al concorso sino alla data d’ingresso della riforma. Una volta che la riforma sarà stata introdotta, per accedere all’insegnamento sarà invece necessario: possedere laurea;
- ottenere 60 CFU tramite un percorso formativo offerto dall’università;
- accedere al concorso dopo aver superato una prova;
- primo anno d’insegnamento in prova.
Altri provvedimenti previsti dalla Riforma Bianchi
La Riforma Bianchi stabilisce anche:
- scorrimento delle graduatorie per il reclutamento docenti risultati idonei e vincitori di concorsi;
- Carta del Docente invariata senza nessun taglio apportato;
- istituzione di un concorso per precari di religione;
- procedure di assunzioni straordinarie a riguardo della gestione degli insegnanti di sostegno ed accesso diretto al TFA con tre anni di servizio.
L’entrata in vigore del provvedimento, permette anche l’ammissione al concorso di docenti precari: Questo se gli stessi hanno svolto almeno 3 anni di servizio nei 5 precedenti. Quelli non abilitati con 3 anni di servizio invece, se vincono il concorso hanno diritto a un contratto annuale a tempo determinato. In questo modo acquisiscono 30 CFU. Al termine di esso, se superano la prova finale, sono abilitati all’insegnamento.
Le novità sono molte, attendiamo gli aggiornamenti futuri che spiegheranno i punti non ancora del tutto chiari.