Reato permanente: 3 cose da sapere
Il reato permanente si configura quando una condotta offensiva di un soggetto su un bene giuridico tutelato dalla legge, continua nel tempo in modo volontario e persistente. Si tratta di un reato di durata che si verifica quando l’evento lesivo e la sua consumazione hanno un inizio e una fine.
Un esempio si verifica nel caso di sequestro di persona a scopo estorsivo. Infatti, se un soggetto viene privato della sua libertà e viene rilasciato dopo un mese dietro pagamento di un riscatto, l’azione lesiva si prolunga per un mese e il reato si consuma al momento del rilascio. Il reato permanente di distingue da quello abituale e dal reato continuato. Quest’ultimo è formato dalla reazione di condotte omogenee nel tempo. In particolare, si verifica quando vi sono un insieme di comportamenti offensivi effettuati in modo continuo in un periodo di tempo. Ecco di seguito i tre elementi che bisogna conoscere quando si parla della fattispecie.
1. I requisiti del reato permanente
Per rientrare nella fattispecie di reato permanente, l’attività criminosa deve avere carattere di continuità e ci deve essere la volontà e la persistenza da parte del soggetto che la compie. Relativamente alla permanenza ha rilevanza solo sulla determinazione della pena, ma non serve per il perfezionamento dell’illecito. Per configurarsi il reato, l’illecito deve riguardare un bene protetto dall’ordinamento giuridico che presenti un carattere immateriale, come ad esempio la libertà personale. Tra gli altri requisiti necessari per rientrare nella fattispecie, vi è la resistenza alla condotta offensiva da parte del bene offeso. Quest’ultimo deve essere rappresentato da qualcosa di cui si può limitare il godimento e non di qualcosa che può essere distrutta.
2. Fattispecie di reato permanente
Il reato permanente viene considerato in una concezione unitaria, quindi la sua punibilità si basa su una sola norma incriminatrice, che presenti le peculiarità strutturali per considerate la condotta lesiva in modo complessivo. Le leggi penali italiane considerano reato permanente: la riduzione in schiavitù, il plagio, il sequestro di persona, l’illecita limitazione della libertà personale.
3. Prescrizione del reato permanente
La prescrizione inizia a decorrere dal momento in cui si consuma ovvero cessa di esistere la condotta lesiva. Periodo di decorrenza che vale anche per la presentazione della querela o altra istanza.