Quota 100: novità sulle pensioni
Con il Decreto Legislativo 4/2019 divenuto successivamente Legge 26/2019 è stata introdotto un cambiamento significativo nel mondo delle pensioni, che andrà a rivoluzionare la vita lavorativa di un gran numero di italiani. Si tratta della “quota 100“, ovvero una vera e propria svolta che permetterà ad un discreto numero di lavoratori, secondo determinati requisiti, di poter accedere in maniera anticipata ai benefici della pensione, meta tanto desiderata dopo una vita di fatiche.
Cosa prevede la quota 100?
La pensione anticipata INPS è un vantaggio che è stato pensato per determinati lavoratori italiani, dipendenti ed autonomi, che nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2019 e il 31 dicembre 2021 riescano a maturare i requisiti richiesti, che elencheremo più avanti.
Permette quindi di poter anticipare il periodo della pensione in maniera spesso notevole ed è quindi ben apprezzata dai lavoratori italiani. Possono accedere a far richiesta tutti coloro che non fanno parte del personale appartenente alle Forze Armate, Polizia o Polizia penitenziaria, Vigili del fuoco o Guardia di Finanza.
I requisiti necessari
Una volta compreso cosa si intende per “quota 100” è necessario scoprire quali sono i requisiti richiesti per poter anticipare la pensione rispetto all’età stabilita per la pensione di vecchiaia che equivale ai 67 anni di età. Come detto precedentemente, è necessario che questi requisiti vengano raggiunti nel periodo “di sperimentazione” che va dal 2019 al 2021.
Il primo requisito fondamentale riguarda l’età e i contributi: è infatti necessario che il soggetto richiedente abbia raggiunto l’età anagrafica di 62 anni ed un’anzianità lavorativa pari a 38 anni, dimostrabile attraverso i contributi versati. Sommando infatti le due cifre (62 e 38) si ottiene appunto il 100, dal quale prende il nome della Legge.
Cosa non dimenticare
Quando si decide di far richiesta per il pensionamento anticipato con “quota 100” è bene tenere a mente determinati fattori. Uno dei più importanti è senza dubbio quello secondo cui è assolutamente vietato cumulare quota 100 con altri redditi di lavoro fino al 67° anno di età, ovvero quello relativo all’età necessaria per la pensione di vecchiaia. A questo limite fanno ovviamente eccezione le prestazioni occasionali, solo nel caso, comunque, queste non superino la cifra di 5000€ annue. Non esiste quindi, per il lavoratori quota 100, la possibilità di lavorare in maniera continuativa.
Altro punto da sottolineare riguarda i dipendenti statali: per loro, l’articolo 23 stabilisce che il TFR verrà corrisposto solo successivamente, al momento del raggiungimento dell’età pensionabile.