Privacy Sandbox di Google: soluzioni per proteggere la privacy online
Google ha di recente lanciato Privacy Sandbox una serie di soluzioni alternative ai cookie. L’obiettivo del motore di ricerca è infatti cercare di eliminare completamente i cookie di terze parti.
Analizziamo insieme di cosa si tratta e quali ostacoli sono già comparsi nell’implementazione!
Che cos’è Privacy Sandbox di Google
Si tratta di una serie di soluzioni alternative in grado di sostituire i cookie di terze parti in maniera conforme alla normativa europea sulla protezione dei dati.
- prevenire spam e frodi;
- abilitare pubblicità pertinenti;
- consentire l’acquisizione di metriche e l’attribuzione degli annunci;
- rafforzare i confini della privacy tra siti;
- supportare una buona esperienza utente durante la navigazione sul web, anche in relazione alla pubblicità digitale;
- fornire trasparenza e controllo sui propri dati personali mentre si naviga sul web;
- sostenere la capacità di publisher ed inserzionisti di generare entrate garantendo un buon rapporto qualità-prezzo dalla spesa pubblicitaria;
- non distorcere la concorrenza tra i prodotti e i servizi pubblicitari di Google con quelli di altre imprese del mercato.
I principali moduli
Il modello attuale di pubblicità online si basa in gran parte sui cookie di terze parti, ossia piccoli file di testo che tracciano l’attività degli utenti sul web per permettere agli inserzionisti di indirizzare annunci mirati. Privacy Sandbox, propone un’alternativa che mira a limitare il tracciamento diretto degli utenti attraverso l’uso di tecnologie alternative ai cookie. Queste preservano l’anonimato, cercando di bilanciare le esigenze degli inserzionisti con quelle della privacy degli utenti.
I framework rilasciati finora si compongono principalmente delle seguenti componenti
- Topics API: categorizza le pagine web in argomenti d’interesse senza rivelare i dati dei consumatori, consentendo ai marketer di pubblicare annunci pertinenti salvaguardando la privacy
- Protected Audience API (PAAPI): soluzione di re-marketing che permette l’interazione tra marketer, segmenti di pubblico recenti e potenziali clienti. Per mantenere la privacy dei consumatori, ricorre a gruppi di destinatari anonimi e generalizzati spostando l’asta dell’annuncio fuori dalla pagina web e in un ambiente browser sicuro;
- Attribution Reporting API: permette di misurare l’efficacia delle campagne pubblicitarie e a consentire decisioni che si basano sui dati. Ricorre alla crittografia, ai ritardi temporali, all’aggregazione e alla randomizzazione dei dati per garantire l’accesso a metriche che non rivelino i dati di un individuo ai marketer o a terze parti.
Privacy Sandbox: problematiche ed ostacoli
Impatti e prospettive
Per compensare le funzionalità perse con l’abbandono dei cookie, le nuove tecnologie dovranno puntare a colmare il gap e, verosimilmente, rafforzare la posizione di Google nell’ecosistema della pubblicità digitale.