PEI e PDP: cosa sono, a chi interessa e le loro differenze
Il sistema italiano della didattica a distanza ha introdotto molte novità, tra cui le principali sono la PEI e PDP. Negli ultimi anni infatti sono diventate necessarie introdurre alcune forme di rapporto educativo. In particolare quelle rivolte a soggetti con Bisogni Educativi Speciali (BES).
Ed è proprio per loro che è diventato obbligatorio stilare annualmente un documento di programmazione. Ogni alunno deve infatti avere per iscritto l’esplicitazione del percorso di personalizzazione individuato. Questi prende il nome di:
- Piano Educativo Individualizzato (PEI): per allievi con disabilità;
- Piano Didattico Personalizzato (PDP): per allievi con disturbi specifici per l’apprendimento.
Questi due documenti sono quindi fondamentali in caso di alunni affetti da BES e DSA. Gli insegnanti inoltre devono essere in grado di compilarli e utilizzarli in modo corretto seguendo la normativa in corso. Questi due documenti sono destinati ad allievi con diverse problematiche.
Analizziamo insieme analogie e differenze!
Che cos’è il PEI per gli alunni con disabilità
Il PEI è il Piano Educativo Individualizzato finalizzato alla garanzia dell’integrazione scolastica di allievi con disabilità certificata. Inoltre:
- viene redatto all’inizio dell’anno scolastico ove presenti alunni con disabilità certificata;
- descrive il programma di attività didattico-educative e di socializzazione utili per raggiungere gli obbiettivi prefissati;
- definisce metodi, materiali didattici e criteri di valutazione;
- supporta interventi e attività programmate dai docenti con l’aiuto dei servizi sociali-sanitari e famiglia.
Come è facilmente deducibile non esiste un modello unico di PEI. La legge infatti stabilisce solo gli elementi fondamentali da presentare. Il resto è definibile in base al contesto e al soggetto singolo. La normativa vigente esplica infatti:
- obbligatorietà del documento per ogni singolo alunno con disabilità in base alla L.104/92 e al DPR 24/2/94;
- compilazione connessa alle indicazioni della Certificazione, Diagnosi Funzionale e Profilo Dinamico Funzionale;
- collaborazione fondamentale nel suo ruolo della famiglia ai sensi del DPR 24/2/94;
- definizione degli accordi di programma a livello territoriale;
- articolazione dettagliata pattuita a livello locale.
Che cos’è il PDP per gli alunni con DSA
Il PDP è il Piano Didattico Personalizzato che crea il percorso scolastico di formazione più adeguato per consentire all’allievo di raggiungere gli obiettivi prefissati. Ove necessarie, vengono utilizzati strumenti compensativi e misure necessarie.
La compilazione del PDP è necessaria quando all’interno dell’istituto scolastico sono presenti allievi:
- DSA diagnosticato: Disturbi Specifici dell’Apprendimento quali dislessia, disgrafia, discalculia e disortografia;
- BES non certificati. Questa sigla sta a significare Bisogni Educativi Speciali a livello comportamentale, psicologico ed emotivo.
La redazione è compito dalla scuola, la quale ne è responsabile anche in caso di richiesta d’aiuto di esperti.
Per quanto riguarda invece la compilazione stessa del documento deve avvenire entro i primi tre mese dell’anno scolastico e contenere:
- dati anagrafici e info sull’allievo quali, ad esempio, capacità di lettura e scrittura;
- programmazione delle attività didattiche, degli strumenti compensativi e delle misure dispensative da adottare;
- modalità di valutazione e verifica.
Rimane da sottolineare che, per quanto concerne la stesura in caso di alunno BES, non è obbligatoria. La compilazione infatti è a discrezione dell’istituto scolastico.
Sussidi per disabilità e ruolo degli insegnanti di sostegno
Il decreto legislativo risalente al 13 aprile 2017 n.63 dichiara la necessità di un finanziamento equivalente a 10 milioni di euro l’anno. Da quella data tale somma è utilizzata per:
- acquistare sussidi didattici per le scuole in aiuto di allievi con abilità diversa;
- migliorare l’efficacia delle proposte didattico-educativo;
- utilizzare strumentazione adatta per facilitare l’apprendimento in base a necessità specifiche del singolo;
- mantenere ed erogare il servizio.
Inoltre gli Istituti Scolastici possono richiedere sussidi e ausili tecnici per rendere al meglio la comprensione della didattica inclusiva. Esistono proprio per questo Centri Territoriali di Supporto per consulenze su scelta e utilizzo delle attrezzature.
Nello specifico il ruolo del docente di sostegno è quello di:
- individuare e decidere attività e modalità della didattica a distanza;
- essere in accordo con il Consiglio di classe;
- rispettare il Piano Educativo Individualizzato;
- considerare le singole esigenze in rispetto della Legge 170/2010, delle Linee Guida, delle Direttive e delle Circolari MIUR.
Affinchè anche il ruolo dei famigliari sia facilitato può inoltre essere d’aiuto utilizzare registri elettronici e piattaforme d’apprendimento specifiche.
Legislazione in merito a PEI e PDP
Il decreto legislativo 96/2019 si esprime a proposito di PEI e PDP affermando:
- principio di accomodamento ragionevole come filo conduttore nell’utilizzo di risorse di sostegno;
- garanzia di una maggior dilatazione nell’adozione di criteri di accertamento della disabilità;
- revisione di strategia, strumenti e interventi educativi e didattici;
- rappresentazione dell’insieme di tutti gli interventi predisposti per il progetto del soggetto con disabilità;
- introduzione in ogni Istituto Scolastico del Gruppo di Lavoro Operativo per progettazione d’inclusione dei singoli allievi.
Un’integrazione di questo decreto risale al 8 marzo 2020, ove il Dpcm del caso stabilisce che:
- è compito dei dirigenti scolastici attivare per l’intera durata della sospensione delle attività didattiche, modalità d’insegnamento a distanza;
- rivolgere una apposita attenzione alle necessità di studenti con disabilità.
Monitorare la situazione con costanza e in base al singolo caso è di importanza primaria.