Money Muling, la truffa online con trasferimento di denaro
Tra le numerose truffe online, ormai molto diffuse e che ogni giorno sono in grado di frodare decine di vittime, c’è anche il money muling. Questa particolare tipologia di frode informatica si rivela particolarmente pericolosa perché, di fatto, coinvolge diverse persone. I truffatori richiedono l’aiuto di un altro soggetto, spesso inconsapevole.
In sostanza, dietro compenso, i criminali richiedono ad un soggetto terzo di effettuare un trasferimento di denaro mediante il proprio conto. Peccato, però, che spesso la provenienza di tale denaro è tutt’altro che lecita.
Data la rilevanza che questa truffa, che alletta molte persone perché promette soldi facili, ha assunto, abbiamo deciso di dedicarle un approfondimento. Scopriamo quindi insieme cos’è il money muling, chi sono i money mules, quali sono i rischi di chi si rende complice di questa truffa.
Cos’è il money muling
Partiremo proprio dalle basi della truffa, scoprendo in primo luogo cos’è il money muling. Come abbiamo accennato, si tratta del trasferimento, da parte di una persona, di denaro mediante il proprio conto.
La persona viene contattata da truffatori o criminali, e le viene richiesto di accettare un trasferimento di denaro. Di solito, i truffatori chiedono di accettare dei trasferimenti provenienti da un Paese estero. Questo perché generalmente, alla base del trasferimento di fondi, ci sono riciclaggio di denaro o soldi ottenuti illegalmente in altri modi.
A chi accetta di trasferire tale denaro, i criminali offrono un compenso, per allettarli e far sì che accettino il compito.
Una volta ottenuto il denaro, il soggetto reclutato dai criminali avrà un secondo compito. Dovrà prelevare il denaro e trasferirlo nuovamente, anche in questo caso, di solito, in un Paese estero. Solo dopo aver compiuto il processo completo, potrà ricevere la commissione promessa.
La maggior parte del denaro trasferito tramite money muling deriva da reati e truffe online. Il che non stupisce: ad oggi, esistono infatti moltissime tipologie di frodi che sfruttano il web. Non solo attacchi di phishing e frodi mediante malware, ma anche truffe legate a falsi e-commerce o false prenotazioni di servizi, truffe sentimentali e aste false.
Truffe online, chi sono i money mules
Per trasferire il denaro ottenuto da tutte queste attività illecite, i cybercriminali (money mule) hanno bisogno di un soggetto estraneo alla truffa. Un soggetto che, in sostanza, presti il proprio nome, permettendo agli hacker di restare totalmente anonimi, pur ottenendo il denaro ottenuto illecitamente.
In altre parole, al fine di trasferire e riciclare i proventi illeciti, i criminali hanno bisogno dell’aiuto dei cosiddetti money mules.
Si tratta, in sostanza, dei soggetti che effettuano i trasferimenti di denaro. I quali, spesso inconsapevolmente, aiutano i criminali a trasferire le somme restando anonimi. Prestano infatti il proprio nome ai criminali, permettendo loro di restare anonimi e di spostare denaro ottenuto illecitamente.
Sebbene, come detto, siano spesso inconsapevoli, tali soggetti vengono considerati dei veri e propri complici di queste truffe online. Nonostante non siano coinvolti personalmente nei crimini che hanno permesso ai truffatori di ottenere il denaro illegalmente, contribuiscono a trasferirlo.
Possono essere quindi perseguibili per reati come quello di riciclaggio di denaro, oltre che per aver dato supporto ai criminali.
Dunque, nel caso in cui le operazioni dovessero venire a galla, i money mules rischiano al pari di un criminale.
Oltre che sanzioni, c’è il rischio di ottenere una pena detentiva di durata variabile.
Money muling: il riciclaggio di denaro dietro la promessa di soldi facili
Spesso, i criminali sfruttano la leva dei soldi facili per poter reclutare money mules.
È stato stimato che, nella maggior parte dei casi, i truffatori ricercano complici tra giovani e disoccupati. Non di rado, mascherano questa attività illecita con un’offerta di lavoro.
Utilizzando canali quali i social, ma anche le email, le telefonate o, addirittura, siti web, contattano potenziali complici fingendo di voler offrire loro un lavoro. In realtà, purtroppo, si tratta di money muling.
È possibile riconoscere che, dietro le offerte, si nascondono dei potenziali crimini, perché i compensi promessi sono elevatissimi.
Come riconoscere il money muling
Quindi, nel caso in cui si riceva un’offerta di lavoro particolarmente allettante, troppo bella per essere reale, bisogna diffidare. Generalmente, quando si riceve un contatto tramite messaggio o email da uno sconosciuto con la promessa di soldi facili, si tratta di un campanello d’allarme.
Ma il money muling si può riconoscere immediatamente soprattutto perché prevede dei trasferimenti di denaro.
Dunque, nel caso in cui un’azienda o una persona offrano un lavoro da remoto che promette di guadagnare molto in poco tempo, ricevendo una commissione per dei semplici trasferimenti di fondi, bisognerebbe diffidare.
Sono vittima di money muling, cosa fare?
Nel caso in cui, inconsapevolmente, si accetti una falsa offerta di lavoro, è possibile agire per tutelarsi dal money muling.
Il primo step per impedire il coinvolgimento in trasferimenti di denaro illeciti è interrompere la transazione. Bisognerà poi contattare immediatamente le Forze dell’Ordine e informarle dell’accaduto.
Oltre a contattare la Polizia Postale, che si occupa di queste truffe online, bisognerà poi contattare il proprio istituto di credito.
La banca dovrà infatti bloccare prontamente conti e carte di credito o debito del soggetto che è stato sfruttato come money mule.
Ultimo, ma fondamentale step da compiere, quello di bloccare immediatamente i criminali. Eventualmente si può anche segnalare il contatto a gestori e operatori, per impedire che i truffatori frodino altre persone.
L’operazione EMMA contro chi promette soldi facili
Contro il fenomeno del money muling sono attualmente impegnate le Forze dell’Ordine di 26 Paesi. Mediante la collaborazione dell’Interpol, dell’Europol e dell’Eurojust con diversi partner privati è infatti nata l’operazione EMMA.
Acronimo di European Money Mule Action, solamente nell’anno 2023 l’operazione ha permesso di sventare truffe per 32 milioni di euro.
L’operazione EMMA ha il compito di identificare i casi di money muling e le transazioni fraudolente, ma anche i money mules e i criminali che li hanno reclutati.
Nella sua nona edizione (2023 appunto), l’operazione internazionale EMMA contro il money muling ha segnato un importante traguardo grazie a una collaborazione senza precedenti tra forze dell’ordine, banche e istituzioni finanziarie di tutto il mondo. L’iniziativa ha coinvolto ben 2.822 banche e istituzioni finanziarie, che insieme alle forze dell’ordine di 26 paesi hanno formato un fronte comune per contrastare questo fenomeno criminale del money muling.
La fase operativa, svoltasi nei mesi di giugno, ottobre e novembre, ha visto la Polizia Postale e delle Comunicazioni italiana lavorare fianco a fianco con colleghi di diversi paesi europei ed extra-europei, tra cui Moldavia, Regno Unito, Svizzera, Ucraina, Australia, Singapore, Hong Kong, Colombia e Stati Uniti. Con il coordinamento di Eurojust e il supporto della Federazione Bancaria Europea (EBF), sono state condotte numerose operazioni di polizia giudiziaria per combattere crimini finanziari di varia natura, con un focus particolare sul money muling.
I risultati sono stati significativi: sono state individuate 10.759 transazioni sospette, di cui 10.736 confermate come fraudolente, portando all’arresto di 1.013 persone e all’apertura di 4.659 indagini. In Italia, la Polizia postale ha identificato 879 money mules, prevenendo truffe per oltre 6 milioni di euro e individuando 2.729 transazioni fraudolente.
L’operazione EMMA, avviata per la prima volta nel 2016, rappresenta un’iniziativa congiunta di polizia progettata per smantellare le reti criminali che alimentano il fenomeno del money muling. Grazie alla condivisione di informazioni e alla cooperazione transnazionale, EMMA coordina gli sforzi di agenzie di polizia, banche e istituzioni finanziarie per individuare e perseguire i money mules e i loro reclutatori. Questi ultimi sono spesso criminali che reclutano individui per trasferire denaro illecito oltre i confini internazionali, fungendo da intermediari nelle operazioni di riciclaggio.
La forza di EMMA risiede nella capacità di integrare le risorse e le competenze di un vasto numero di attori. Le banche e le istituzioni finanziarie svolgono un ruolo cruciale, utilizzando avanzati sistemi di monitoraggio delle transazioni per identificare attività sospette e fornire dati chiave per le indagini. Parallelamente, Europol assicura il coordinamento delle operazioni e l’analisi approfondita dei dati, consentendo di tracciare i collegamenti tra i casi transfrontalieri e di colpire con precisione le reti criminali.